Capitolo 9

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                       Lucia pov's

Questa settimana è passata in frettissima, e oggi è finalmente sabato, il giorno in cui io e Luca dobbiamo andare alle giostre.
Sarei molto più contenta se ci andassimo solo io e lui, ma purtroppo ci sarà anche la sua fidanzata Linda. Lui mi ha detto che la lascerà questo sabato, ma non so se credergli o no... spero solo di non annoiarmi.

Corsi da Luca che era nell'altra stanza, ma lo sentii parlare al telefono, perciò aspettai un attimo prima di entrare, e mi nascosi dietro la porta

- no no tranquilla Linda non le dirò nulla, adesso devo andare, ci vediamo tra poco ciaooo - sentii dire da Luca

Stava parlando al telefono con la sua ragazza. Ma a chi non dirà nulla?

- oh Lucia ma sei qui! Su dai prepariamoci che tra poco dobbiamo andare - mi disse Luca come se niente fosse; gli vorrei fare delle domande in più sulla telefonata, ma sennò crederá che sono una spiona.

- va bene vado a prepararmi - dissi io avviandomi in camera mia con aria pensierosa e distante

Volevo essere abbastanza carina per uscire con Luca e la sua ragazza, e anche perché volevo cercare di fare un po' colpo su di lui, dato che mi sentivo molto gelosa di Linda.

Faceva piuttosto caldo, perciò mi misi uno dei miei vestitini preferiti, un vestito con un corpetto nero, e una gonna nera lunga dietro, e davanti misi un paio di collant neri. Come scarpe misi un paio di stivaletti con un po di tacco, mi piastrai i capelli, mi truccai con mascara e matita e infine  misi una giacca in pelle e scesi da Luca.

Era già pronto e indossava una camicia nera a quadretti rossi, un paio di pantaloni neri aderenti e aveva infine un paio di scarpe rosse a caviglia alta. Anche lui aveva la giacca in pelle addosso.

Uscimmo di casa e ci avviammo alla fermata dell'autobus, e dopo circa una mezz'ora di strada eravamo arrivati.
Alla fermata c'era la ragazza di Luca, Linda, che indossava un paio di pantaloni neri con piu buchi che stoffa con risvoltino, una felpa nera e un paio di Adidas bianche e nere ai piedi, e il parka verde classico come giacca.

Luca le corse incontro, l'abbracciò e la baciò, e infine tutti e tre ci avviammo verso il piazzale dove c'erano le giostre.
La ragazza di Luca mi dava un po' di maleducata, dato che non mi aveva nemmeno salutato, ma non ci feci molto caso e continuai a camminare a fianco di me lo due. Mi sentivo un'intrusa.

Come prima giostra Luca e Linda insistettero per fare la giostra dell'amore, perciò io li aspettai a terra, mentre da sotto vedevo che si baciavano; poi come seconda giostra vollero fare il tappeto volante, solo che per uno strano motivo non mi fecero salire con loro perché volevano più privacy. Cominciavo a sentirmi parecchio esclusa...
Ma ebbi la conferma che proprio non mi volevano con loro, quando fecero la nuvola senza di me, e a quel punto mi arrabbiai sul serio. Se non mi volevano non mi invitatavano!

- sentite ragazzi, adesso mi avete stufato! Se non mi volevate mi lasciavate a casa, perché così mi fate sentire esclusa, e non vi sopporto! - esplosi a quel punto quando scesero dalla giostra, con le guance e il viso rossi dalla rabbia e dalla vergogna

- ma Lucia calmati... - cercò di dire Luca a bassa voce

- hai ragione cara, noi non ti volevamo, ci siamo messi d'accordo prima di venire qui per farti sentire esclusa; quindi adesso sei pregata di andartene a casa - disse con freddezza Linda, e mi guardò dall'alto in basso, mentre lasciava un morbido bacio sulla bocca di Luca

No, non può essere vero... Luca mi ha fatto questo? E lui era di fianco a Linda che annuiva come un cretino... sentii che le lacrime mi salivano agli occhi. Allora non è vero che Luca mi ama, mi ha presa in giro per tutto ieri, quando mi ha baciata...
Mi sentivo così sciocca a essere caduta nella sua trappola, una perfetta stupida. Perché devo sempre fare io la figura della sciocca che si fida delle persone?

- bene allora ciao - dissi io corredo via, mentre sentivo mille lacrime scendermi lungo le guance. Non volevo che mi vedessero piangere, no, quella soddisfazione non gliela avrei data

Oramai non mi importava più di nulla... andai sulla piattaforma che circondava l'autoscontro e mi sedetti su una panchina, mentre le lacrime scorrevano sul mio volto, paonazzo dall'imbarazzo e dalla rabbia

- Hey che ci fa una ragazza bella come te da sola? Vieni a farti un giro con me - disse un ragazzo che si era avvicinato in quel momento a me. Era un ragazzo grande e grosso, alto e robusto, che indossava un orrendo e costoso cappellino giallo dell'Adidas, che gli faceva cadere in maniera tremenda gli indomabili ricci neri che aveva sulla fronte, coperta dai tipici brufoli dell'adolescenza

- vattene chiunque tu sia, non sono in vena.. - dissi io alzando gli occhi arrabbiata

- la mia non era una domanda, vieni - disse con arroganza il ragazzo prendendomi per il polso e obbligandomi ad alzarmi dalla panchina di colpo

- no lasciami non voglio - cercai di dire io debolmente, mentre mi asciugavo le ultime lacrime

- lasciala, non hai sentito? - sentii dire da una voce che mi sembrava di conoscere: era Paolo

- e tu che vuoi? - disse il ragazzo che mi teneva per il polso, girandosi a guardare il suo interlocutore, ma senza lasciarmi andare

- lasciala! - urlò a quel punto Paolo tirandogli un pugno in faccia, facendogli sanguinare il naso; il ragazzo barcollò  e poi se ne andò via, trascinando con sé il suo gruppetto di amici. Paolo era troppo violento per i miei gusti, ma gli ero riconoscente per avermi salvata da quell'orribile ragazzo

- grazie, è la seconda volta che mi salvi da un ragazzo - dissi rivolta a lui con gli occhi che luccicavano dalla gratitudine

- di nulla. Che cosa ci fai qui, e perché stai piangendo? - chiese Paolo con affetto

- beh... te lo spiego da un'altra parte - dissi io guardandomi in giro 

- okey allora andiamo - disse lui prendendomi la mano, e uscendo dal piazzale delle giostre

Ci sedemmo su una panchina, e cominciai a raccontargli tutto

- sono venuta qua con mio cugino e la sua fidanzata, ma poi dopo ho scoperto che loro mi avevano invitata solo per farmi sentire esclusa; alla fine mi sono arrabbiata, e loro come se nulla fosse mi hanno mandata via; a volte mi sento come se fossi un oggetto superfluo nella vita degli altri... - conclusi io rimettendomi a piangere; con Paolo mi sentivo completamente al sicuro, e sentivo che potevo piangere, senza che lui mi giuducasse...

A sorpresa, lui mi abbracciò, e mi diede un bacio sulla fronte

- Lucia, mi dispiace tanto... se vuoi rimediare e sentirti un po poi felice, se vuoi te lo posso offrire io qualche giretto in giostra, e magari visto che tra qualche ora sarà ora di cena, potremmo cenare fuori insieme - propose Paolo fissando i suoi occhi verdi nei miei

- è un'idea fantastica, ma purtroppo io non ho abbastanza soldi... - cominciai io

- ma stai tranquilla, ti offro tutto io - mi rispose sorridendomi

Gli sorrisi anch'io, lui mi prese la mano e mi portò di nuovo nel centro del piazzale delle giostre, dove insieme abbiamo fatto l'autoscontro, il tappeto volante, la nuvola, il rocket e tante altre giostre ancora...

Per tutto il resto della serata Paolo è stato gentilissimo con me, a cena abbiamo chiacchierato come due vecchi amici, e finita la cena, Paolo si offrì di accompagnarmi a casa; arrivato davanti alla porta, mi diede la buonanotte, e se andò, probabilmente a casa sua, dato che era tardi.

Nonostante il fatto che Luca mi ha lasciato da sola per Linda, la sua ragazza, mi sentivo come se avessi passato una delle giornate più belle della mia vita.

Ora il mio cuore era come diviso in due: da una parte ero innamorata di mio cugino Luca, desideravo le sue labbra, e le sue attenzioni, mentre dall'altra, sono attratta da Paolo, se potessi lo bacerei, lo abbraccerei e così via...
Ma quale parte scegliere? Chi dei due?

Innamorata di mio cugino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora