Capitolo 4

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- entra pure Lucia, e scusami tanto per il disordine... - le dissi non appena lei entrò in casa mia e dei miei genitori

- grazie - rispose  lei entrando e chiudendosi la porta alle spalle

- che cosa vuoi mangiare oggi? - le chiesi

- non so decidi pure tu Luca - rispose - io non ho preferenze -

- che ne pensi di tagliatelle panna e prosciutto? - lei annuì, avviandosi verso il fornello, ma io la bloccai - ferma, ferma, è casa mia e da bravo padrone di casa cucino io, tu non darti pena e vai pure a sistemarti in camera mia -

Lei si avviò fuori dalla cucina verso camera mia e sparì al piano di sopra. Cominciai a tirare fuori le pentole e a mettere su l'acqua per la pasta, e a preparare la panna e il prosciutto. Misi tutto a cuocere e raggiunsi Lucia al piano di sopra

- quanto tempo cugina - le dissi ridendo entrando in camera

- già - commentò lei

Mentre aspettavamo che la pasta si cuocesse scendemmo in cucina a preparare il tavolo e a chiacchierare. Il primo giorno di scuola non era stato niente male. I professori erano come al solito tutti severi, solo la prof di italiano ci aveva fatto raccontare le nostre vacanze, e ci aveva obbligati a fare un giro di presentazioni in modo che ci conoscessimo tra di noi.

La pasta era cotta, e così io e Lucia ci sedemmo a tavola a pranzare; mentre pranzavamo proposi a Lucia di fermarsi a dormire da me quella sera, dato che i nostri genitori ci avevano raccomandato di restare insieme il più possibile.

Così oggi, visto che avevamo il pomeriggio libero, ci misimo di impegno e cominciammo a spostare un po di vestiti a casa di uno e un po a casa dell'altro, così almeno se ci fermavamo a dormire una sera a casa mia e una sera a casa di Lucia avremmo sempre avuto roba da metterci.

Quando avevamo finito di spostare la roba erano già quasi le otto di sera, così cenammo, e dopo aver fatto la doccia ci siamo messi a dormire. Mi faceva piacere avere Lucia vicino persino quando dormivamo.

*Lucia pov's*

Di nuovo Luca nella notte mi strinse un braccio intorno alla vita. Questo gesto mi faceva sentire protetta, e grazie al calore delle sue braccia, mi addormentai più serena.

****

- mio dio la ammazzerei questa sveglia!! - dissi non appena la sveglia suonò, svegliandomi.

La spensi, buttai giù dal letto Luca, mi vestii, mi truccai e mi feci la piastra ai capelli. Indossai un paio di stivaletti col tacco che mi ero portata a casa di Luca e scesi a fare colazione

- buongiorno Lucia - mi salutò lui ingoiando una cucchiaiata di latte e cereali

- giorno - mugugnai io prendendo una brioches dallo scaffale della cucina

Finita la colazione ci avviammo lungo la strada per andare a scuola. Al mattino le lezioni trascorsero molto tranquille, e io per la noia chiesi alla prof di andare al bagno, tanto per fare una passeggiatina.

Stavo camminando per il corridoio, quando vidi che camminava di fianco a me un ragazzo; doveva essere un ragazzo di terza superiore come me, non era niente male di bellezza. Ad un certo punto si fermò davanti a me tagliandomi la strada

- scusa permesso - mormorai passandogli accanto

- aspetta carina, tu non vai da nessuna parte... - mi disse lui prendendomi per la vita e mettendomi contro il muro: ero imprigionata! - sai ieri ti ho notata, e mi sei sembrata molto carina, sono qui per chiederti di essere la mia ragazza tesoro - continuò lui con arroganza

Ma chi si credeva di essere?

- no grazie, declino l'invito scusa ma ora devo tornare in classe - gli risposi passando sotto le sue braccia

- ma la mia non era una domanda... - parlò ancora lui con arroganza - tu sarai mia in un modo e nell'altro -

Cominciavo a sudare freddo... ma che voleva questo da me?

- no, ho detto di no, non ti conosco nemmeno levati dai coglioni!! Con permesso - urlai io passandogli accanto e avviandomi verso la classe

- non finisce qui bella!! - mi urlò dietro il ragazzo - se non sarai mia, non sarai di nessuno -

Quella frase mi mise una certa  inquietudine addosso... ma come sarebbe a dire? Che razza di ragazzino stupido e viziato. Rientrai in classe, e mi sedetti al posto

- Lucia non hai una bella cera... è successo qualcosa? - mi sussurò Luca

- te lo spiego dopo - gli dissi di rimando

Il resto della mattinata passò senza altri intoppi del genere ragazzi pazzi che ti imprigionano contro il muro per obbligarti a essere la loro ragazza. Non andrò più in bagno per un bel po...

La campanella suonò, e io e Luca ci avviammo verso casa mia: oggi avremmo dormito da me.
Sul mio cellulare notai un messaggio:

    'Ciao bella non vedo l'ora di              vederti❤😍sarai mia prima o poi...'

Il numero che me l'aveva mandato non l'avevo registrato in rubrica, ma guardando la foto profilo capii subito chi era: il ragazzo che mi aveva "attaccata" oggi quando ero andata al bagno.

Con rabbia cancellai subito il suo numero: ma che cos'era  una specie di stalker??

- Luciaa vieni un secondo quii - era Luca che urlava dall'altra stanza, così  posai il cellulare sul divano e lo raggiunsi.

Innamorata di mio cugino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora