why? or why not?

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Tara's pov

Nella vita ci sono tante domande senza risposte, fai tante cose senza sapere il prechè, senza un motivo valido. Tutti, proprio tutti, tendiamo a farci questa domanda: perché lo devo fare? Non è meglio chiedersi: perché no? Nemmeno questa ha una risposta ed è questo il motivo per cui devi portela. Perché sono venuta a trovarli giusto la mattina seguente del incidente? Non ne ho la minima idea, perché non farlo? Non ne ho idea, ma il bello e che se rischi scoprirai un perché non farlo più o un perché dovrei farlo ancora. Perché ho deciso di darle una mano a Maia e diventare la sua amica? Perché ho dovuto rischiare aprendo le porte del mio cuore e facendola entrare in cosi poco tempo? Perché le ho dato il mio cellulare? Perché mi doveva importare che sua mamma li aveva tolto il suo e non voleva che ricevesse alcuna informazione di suo zio o che vedesse la sua migliore amica, che si non ricordo male si chiama Emi? Ma che ne so... perché no? ...

Ho osato, l'ho fatto e ora, solo ora so che non cera nessun motivo per cui non farlo ma n'è valsa la pena, ho trovato un motivo per cui farlo una e un'altra volta ancora. Oggi è il decimo giorno di seguito che vengo a trovare Erick in ospedale, mi rilassa parlare con lui anche se non mi senta, posso dirle come mi sento veramente senza dover aver paura di darle un altro carico da portare. Vorrei che si svegliasse che apra quei suoi bellissimi occhi, vorrei imparare a conoscerlo, conoscere ogni sua sfumatura, ogni suo carattere, perché? Non lo so. Perché no? Lo scoprirò.

In questi giorni mi sono mantenuta in contatto con Maia, alla quale ho dato il mio cellulare e mi sono dovuta comprare un altro, la mantengo al tanto delle condizioni di Erick. Sua mamma non sa che lei ha il mio cellulare e per ciò non sa che si mantiene lo stesso in contatto con me e credo anche con la sua migliore amica. Perché l'ho fatto? E chi lo sa? Io non di sicuro. Ora pero so perché continuo a farlo.

Maia è una ragazza molto simpatica, divertente ma sopratutto riesce a convincere qualunque persona di qualunque cosa lei voglia, sono come poteri ipnotici. Ha un grande cuore anche se dal suo sguardo sembrava che si sentiva molto sola e triste, ha vissuto una esperienza molto forte ma questo la aiuterà solo a crescere. Almeno spero che lei non si culle sotto le ali del dolore se non è che già lo fa.

Arrivai al parcheggio, parcheggiai la mia moto e andai dentro l'ospedale. Le visite dovrebbero essere nel pomeriggio ma io vengo alle 8 e 30 del  mattino, a questo c'è un bel perché. Il è che io lavoro in una pasticceria vicino a casa mia, ora che abbiamo bisogno di soldi per riparare la casa ho iniziato l'orario continuo, dalle 10 del mattino alle 9 di sera, perciò l'unico tempo libero c'è l'ho ora. Non so come ho fatto a convincere une delle infermiere a lasciarmi vederlo nel mattino, ovviamente di nascosto, penso che Maia mi abbia dato un po dei suoi poteri. Entrai e la giovane infermiera Sophi mi fece segno di seguirla, entrai in un ripostino e li lei mi diede un uniforme di infermiera, ecco qual era il mio travestimento "grazie e buon giorno" le dissi mentre mi porgeva l'uniforme "figurati, il tuo principe si è svegliato e buon giorno anche a te" disse lei tranquillamente mentre io mi bloccai, cosa ha detto "puoi ripetere quello che hai detto?" Non importa quanto stupida sia la domanda visto che so la risposta ma non ci riesco a credere. "Il tuo principe si è svegliato"  disse lei scandendo bene le parole e prolungando l'ultima o. Non potei evitare di saltare della emozione, perché? Scusa... perché no?

Sophi era convinta che io fosse la innamorata di erick, ciò provato a dire che era un mio amico ma lei non voleva farmi entrare lo stesso quindi mi sono giocata la unica carta che mi rimaneva, fare leva sull'amore. Ecco a voi il perché dice il mio principe.

Entrai nella stanza e chiusi la porta dietro di me silenziosa mente. Quando mi girai lo vidi in piedi con le mani sulle costole e lo sguardo basso, provando a camminare. Fece un altro passo avanti e stava per cadere, mi avvicinai a passi svelti a lui e lo pressi giusto in tempo da evitare che cadesse per terra. Le mie mani erano sul suo petto e la distanza era quasi inesistente, lui alzo il suo sguardo che si scontro col mio. Resto in silenzio a guardarmi e io feci lo stesso, non badavo alla poca distanza che cera, ero come ipnotizzata dal suo sguardo. "Stai bene" li chiesi io dopo qualche secondo rompendo quel silenzio che si era creato. "Si" mi disse semplicemente lui. Aggiungendo dopo un po' in quello che é sembrato un lieve susurro "Sto bene , volevo solo andare in bagno".  abbasso lo sguardo, rompendo quella sorta di ponte creatasi dai nostri sguardi.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 25, 2016 ⏰

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