THE PEOPLE

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Noemi's pov
Questo mondo è ormai pieno di gente medievale, incapace di capire o di accettare qualcosa di nuovo, piene di pregiudizi, chiusi in se stessi, di gente egoiste, false.

Perché lo dico? Perché lo vivo ogni santissimo giorno nella mia pelle. Iniziando da mio padre l'importantissimo e famoso signore d'affari che non riesce ad accettare il fatto che sua figlia, la 17 enne Noemi Hale, vale a dire io, sia lesbica. Poi la gente, la gente che non ti conosce ma parla di te lo stesso, persone che conoscono a malapena il tuo nome e pensano di sapere chi sei. Ma non è assolutamente cosi, perché io sono più del mio nome, io sono le mie azioni, io sono i miei sentimenti, io sono i miei sogni, io sono i miei sorrisi, le mie lacrime, io sono oggi. C'è gente che ti giudica e ti ritiene il marcio del mondo inconsapevoli che il marcio sono loro stessi, loro che si occupano ogni giorno di spezzare le ali di chi si permette ancora di volare.

Sono poche le persone che sono riuscite a guardarmi dentro, a vedere il mio cuore e non parlo solo di mia mamma l'unica della mia famiglia che non mi ha mai voltato le spalle, per lei sono rimasta sempre sua figlia, non dico che non sia stato difficile per lei ma lo ha accettato. Mi credete se vi dico che mi sento libera e tranquilla al confidarmi con lei? Beh è cosi. Un'altra persona che è riuscita a capirmi proprio da sempre è la mia migliore amica, Maia, una bellissima persona, ci conosciamo da quando eravamo alle elementare, lei mi ha sostenuta e mi sostiene da sempre. È stata lei ha farmi capire che non sono cosi marcia, che nonostante molti mi ritengono sbagliata e malata c'è del buono in me, lei mi ha fatto credere in me stessa e dopo di questo no c'è stato vento che è riuscito a farmi cadere, ho resistito perché ho capito che non sono io la merda che distrugge questo mondo, ma altri.

Pur troppo oggi io e lei avviamo litigato, vi starete chiedendo se lei centra qualcosa nel fatto che ora sia qui, in una fottuta sala di aspetta nel riparto emergenze, aspettando il mio turno con una venda sporca di sangue intorno al braccio? Si è cosi, ora vi spiego.

Io sono... ero... beh prima lo ero ora non lo so più ormai, fidanzata con Sasha l'altra persone che è riuscita a entrarmi dentro nella pelle, cosi dentro da lasciarmi il segno, il punto è che io la amo, non so perché se lei è completamente diversa da me. Lei è un angelo, buona, dolce, con una pazienza enorme, lei è luce che non fa altro che illuminare il casino che sono io. Ma su tutti questi pregi ha un difetto enorme: le interessa troppo quello che pensa la gente di lei, le interessa quello che dicono, ecco perché la sua paura che qualcuno se intere di quello che è veramente, cosi si nasconde dietro un finto fidanzato. Penso sia comprensibile il fatto che odi questo ragazzo, lui la ama, sembra perfetto per lei, e non sbagliato, la può abbracciare, e io non posso gridarle al mondo che lei è mia. Il fatto di mantenere il nostro amore in segreto vale anche per Maia, nemmeno lei poteva saperlo, penso che ho concordato per il fatto che Sasha e Maia sono nemiche, non possono vedersi, quindi dovevo cercare il modo per dirle a Maia che la sua nemica giurata era la mia ragazza, a Sasha ovviamente le ho categoricamente proibito parlare male della mia migliore amica... anzi della mia sorella, in quanto a Maia non potevo che evitare di parlare del tema "Sasha la stronzetta" cosi lei la chiamava. Il fine mondo è successo quando Maia ci ha scoperti a baciarci, mi ha insultato e detto tante cose ma quella che proprio mi ha fatto più male è stata la parola traditrice. Se né andata senza nemmeno lasciarmi il tempo per spiegare, poi quando mi sono girata verso Sasha la quale era una faccia di nervi che emanava paura e rabbia da tutti i pori, decisamente una mala combinazione, la cosa è degenerata. Sono andata dal essere nella merda ad annegare in essa, Sasha ha urlato e io che non sono nota per la mia pazienza le ho urlato ancora più forte, cose senza senso e che mi sono pentita di dirlo appena hanno lasciato le mie labbre. Cosi in un lampo mi sono ritrovata senza nessuno che mi evitasse di cadere nel vuoto e senza una luce che mi faccia strada in tanto oscurità. Sono andata a finire in un bar a ubriacarmi per dimenticare la merda di mondo in cui vivo ma ho constatato per la ennesima volta che quando ti ubriachi non dimentichi anzi ricordi più che prima, l'unica differenza è che quando ti passa la sbornia non ti ricordi del dolore che hai sentito in quel momento. Ma la vita non mi poteva nemmeno lasciarmi fottere in pace, infatti dopo qualche bicchiere è venuto a darmi fastidio uno stronzo, che non riusciva nemmeno a tenersi in piedi, come ho detto poco fa la mia pazienza è pari a zero da sobria figuriamoci ubriaca. Cosi la cosa è finita in una risa, lo stronzo aveva un coltellino e mi ha tagliato il braccio ma io li ho rotto una bottiglia in testa e lui è caduto cosi sono scappata prima che arrivasse la polizia, mi mancava solo questa. Tranquilli, prima di uscire mi sono assicurata che respirasse ancora e che la ferita non fosse niente di grave.

Finalmente dopo un po arrivo il mio turno, entrai e dovete felicitarmi, perché ho avuto la pazienza di ascoltare le ramanzine e i commenti del dottore che mi stava curando. Non appena finii me ne andai senza nemmeno salutare. Mentre uscivo pero mi trovai a guardare una figura a me conosciuta. nonostante fosse di spalle la riconobbi, era lei, Sasha, indossa une delle sue gonne lunghe fino alle ginocchie e una canottiera, riconoscerei quei lunghi e biondi capelli dovunque. Restai immobile, ferma, come se il mio cuore si avesse fermato e il mio corpo pietrificato, lei si volto e il suo sguardo trovo subito il mio, signorina se lei è già stata vista, la prego esca, c'è davvero troppa confusione e troppa gente mi disse une delle infermiere, io semplicemente annui e me ne andai verso la uscita con lo sguardo ancora incollato al suo. Una volta fuori decido di rimanere nella sala di aspetta, non me ne posso andare, il mio cuore ha bisogno di ricominciare a battere. Dopo un po la vidi uscire, era con sua mamma e mi sentivo morire al non poter andare da lei e stringerla fra le mie braccie. Lei come se sentisse il mio sguardo bruciare su di lei, incrocio nuovamente il suo sguardo col mio.  Stai bene?  Le chiese la mamma, lei odia questa domanda, perché non risponde mai sinceramente, anche se con me è diverso, lei ci prova a mentirmi solo che io la conosco cosi bene che me ne rendo conto cosi la costringo a dirmi la verità. Si, sto bene. Ovviamente sta mentendo lo posso vedere dal suo sguardo, il quale ha lasciato il mio solo per un secondo, per voltasi verso sua mamma e farli uno dei suoi sorrisi più falsi che io avvia mai visto ma la mamma se la beve. Andiamo a prendere qualcosa di mangiare, non mi interessa se dovremmo passare la notte qui, da qui non ce ne andremo fino a quando non ti faro vedere tutta, non voglio sorprese. Disse sua mamma mamma. Ti ho detto che sto bene, e tra l'altro non ho fame rispose lei scocciata. Non te l'ho chiesto Sasha, ti sto solo informando di quello che faremmo . Ribadii sua mamma. Cavolo quella signora mi fa salire il nervoso.

La presse per un braccio e se la porto dietro chi sa dove, i suoi occhi mi guardarono per l'ultima volta e poi è scomparsa. Iniziai a da andare verso la porta ma mi fermai quando davanti a me passo una barella con un ragazzo ricoperto di sangue... cazzo ma quello non era Erick? No, non può essere lui. Trattai di convincere me stessa, pensai che l'alcol, quel poco che mi rimaneva ancora in corpo, mi ha giocato un brutto scherzo ma le mie speranze che fosse cosi si distrussero non appena vidi una ragazza bionda, con la faccia insanguinata e anche i suoi vestiti sono cosi. urla, urla disperata perché vuole andare col ragazzo nella barella, già mi mancava l'aria, quando i suoi occhi, che di solito erano pieni di luci e allegria e ora erano cupi, oscuri, pieni di paura, hanno travato i miei, mi senti mancare il terreno. Mi avvicinai veloce a lei, anche lei sembrava esaminarmi, vuole sapere se sono veramente io, in meno di due secondi lei si trovava fra le mie braccie e io la strinsi forte a me. Non mi importa quanto sia arrabbiata con me, se non mi vuole vedere, se non mi vuole in torno, io non me ne andrò di qui, rimarrò al suo fianco, come ho fatto. Ve lo immaginate Chi è?... Si proprio cosi, Maia.

scusate eventuali errori e buona lettura.

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