Quinto.

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Lo scatto della serratura della porta dietro di me mi fa sobbalzare mentre Maggie mi porta alla macchina con la mia mano nella sua. Apro lo sportello e m'infilo nell'auto, per poi sedermi sul sedile in pelle che sento subito freddo a contatto con la mia pelle.

"Heather, ci si rivede! Non pensavo ci fossi anche tu" ridacchia il conducente. Alzo lo sguardo dopo essermi sistemata la felpa e vedo due occhi chiari che mi guardano con un luccichio di divertimento dallo specchietto retrovisore.

"Oh, ciao Art. E... no" mi fermo un attimo spostandomi in modo da far sedere anche Maggie e Sophie "non sapevo nemmeno io che ci fossi tu e... lui".
Accidenti, possibile che ovunque io vada, ci sia anche Nate?

Il moro mi lancia un'occhiata fulminea dopo essersi voltato verso dietro.
"Ciao ragazze. Uh, ciao Heather" saluta con un palese e falso tono amichevole, che mi fa venir voglia di alzare il sopracciglio, ma una seconda fracciatina da parte del ragazzo mi fa innervosire.
"Come siamo eleganti"

"Non rompere" lo zittisce, per fortuna, Maggie, la quale stava tranquillamente parlando con Art e Sophy. La loro conversazione non mi era nemmeno arrivata alle orecchie talmente ero concentrata sulle occhiate di sfida di Nate.
Cerco di calmarmi e faccio aderire la spina dorsale allo schienale, nella speranza che non mi tocchi aprir bocca quando si tratta di farlo con il mio vicino di casa.

Le mie amiche continuano a raccontare al biondo un episodio accaduto in classe - probabilmente prima che io arrivassi, o forse l'anno scorso - che a giudicare dalle loro risate e sorrisi a trentadue denti, era davvero divertente, ma io non ci sto capendo niente.
Se ci penso, non mi viene in mente nessuna storia proveniente dalla capitale che sia interessante. Se non mi chiederanno nulla per il resto della serata, sarò salva da eventuali figuracce nel dire "oh beh, non c'è molto da sapere sulla fantastica Londra in cui tutti sognano di andare, non è altro che un cumulo di auto, edifici e persone come in qualsiasi altro paese". Sarei finita col creare un silenzio tombale in macchina perciò mi metterò da parte ad ascoltare Maggie, Sophy e Art.

"Andiamo?" Mi chiede la rossa tendendomi la mano dopo essere scesa. Non mi ero nemmeno accorta che fossimo già arrivati a destinazione in così poco tempo, ma forse ho rimuginato così tanto che non ci ho fatto caso.

"Sì, scusa" scrollo il capo prendendole mano.

Il venticello fa sferzare i miei capelli su un lato del mio viso.
Un brivido percorre la mia schiena e mi chiedo perchè non mi sia portata la giacca.

Camminiamo fino all'entrata del cinema e dopo aver sentito l'aria calda e piacevole dei termosifoni sto meglio.

"Cosa vuole vedere?" domanda una donna dietro ad un bancone accanto alla porta della sala uno.
Balbetto un po'.
"Io Prima Di Te" rispondo insicura.

Vedo con la coda dell'occhio Nate mentre ridacchia con Art e mi spunta una smorfia sul viso.
Notare che solo con me ha quel comportamento mi fa rabbuiare e alterare contemporaneamente.

"Signorina, il resto!" mi richiama la cassiera.
Mi scuso e prendo il restante delle dieci sterline che le avevo appoggiato sulla superficie della postazione, per poi dirigermi dagli altri miei amici che nel frattempo si sono presi dei pop-corn.
Lo ammetto, sapere che l'hanno fatto senza di me mi rattrista, ma cerco di non darci peso. Non l'hanno sicuramente fatto con cattiveria.

"Allora? Non vorrai perderti il film, vero?" Mi incita ad entrare nella sala il ragazzo dagli occhi azzurri circondando le mie spalle col suo braccio muscoloso.
Gli altri vanno a sedersi sui sedili color avorio e in successione, partendo da destra, ci sono Sophy, Maggie, e Nate; vorrei potermi sedere vicino alle ragazze, ma affianco a Sophy non c'è posto; accanto al moro invece il posto è libero e dopo aver notato quel particolare mi si forma un groppo in gola al pensiero di passare due ore lì, con il suo fiato sul collo.

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