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Mi precipitai in bagno e cercai di calmarmi, ero incazzatissima per il comportamento scorretto di Lucas, oh si, quello stronzo me la doveva pagare.

Tirai un calcio al lavandino del bagno, non riuscivo a controllarmi quando mi arrabbiavo. Respirai profondamente e mi tranquillizzai.

Andai di là con un ghigno dipinto sul volto.

"Eccomi qua e, rispondendo alla domanda di prima, si, sono andata a letto con il coglione di turno e vi posso assicurare che non è durato manco due minuti." Sogghignai decisa. Lucas era sconvolto, anzi, mi correggo, tutti erano sconvolti, solo le mie migliori amiche e mia sorella sapevano di questa relazione con Lucas avuta in passato.

La partita continuò e Dylan mi fissava.

"E quindi sei andata a letto con il coglione palestrato." Mi sussurrò nell'orecchio, provocandomi la pelle d'oca.

"È una storia troppo lunga." Mi prese per mano e lo seguii senza replicare, ce ne eravamo andati mentre tutti gli altri erano impegnati a giocare. Salimmo molte scale fino ad arrivare sopra la cantina, eravamo sul tetto, la vista era spettacolare.

"Parla." Mi ordinò guardandomi, i suoi bellissimi occhi nocciola si vedevano ancor di più con la luce della luna.

"Avevamo una relazione segreta e sono andata a letto con lui, niente di che." Affermai sedendomi sulle mattonelle inclinate.

"Teoria elaborata in modo giusto allora." Mormorò, non capii di cosa stesse parlando.

"Che cosa?"

"Avevo pensato, mentre eravamo di la, perché eravate andati a letto insieme e nessuno lo sapeva. La prima teoria poteva essere quella che tu sia una di quelle ragazze da una botta e via, l'ho scartata subito. La seconda che avete avuto una relazione di cui nessuno ne era al corrente, e quella ero più che sicuro che fosse la teoria giusta." Spiegò gesticolando. Quel ragazzo mi affascinava sempre di più.

"Dylan, ti hanno mai detto che pensi un po' troppo?"

"La mia mente è una delle uniche cose di cui mi posso fidare." Rispose facendo spallucce, posizionandosi accanto a me.

"Vedi quelle stelle? Si dice che ogni persona a cui teniamo che è morta sia una di quelle." mi informò sfiorandomi per sbaglio la mano con le dita, il battito accelerava sempre di più.

"E chi è quella stella per te?" Domandai osservando le varie costellazioni.

"Mia zia." Aveva un tono di voce di chi ha perso tutto.

"Mi dispiace Dylan."

"Non si può vivere per sempre, questa è la dura verità."

Chiusi gli occhi, godendomi quel bellissimo momento, poi, senza rendermene conto, mi addormentai, con i brividi causati dal moro accanto a me, era una sensazione stupenda.

Aprii gli occhi e cercai di capire dove mi trovassi, sbattei un paio di volte le palpebre focalizzando la stanza che mi si poneva davanti.

Era color beige tappezzata di poster di Eminem e i Nirvana. Mi chiesi più volte dove potevo trovarmi.

Mi alzai dal letto stropicciandomi la faccia, avevo i vestiti della sera precedente e stavo morendo di sonno. Proseguii il cammino e mi trovai in un corridoio che portava a delle scale. Le scesi e notai che era il salotto della sera precedente, ero a casa di Dylan e Tyler.

"Vedo che ti sei svegliata." Sentii dei passi provenire dalla cucina, la sua voce suadente la avrei riconosciuta dappertutto.

"Cosa è successo?" Chiesi scossa.

Unsteady ||•Dylan O'Brien•||Where stories live. Discover now