Volevo essere Lydia Bennett

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Alla mia primissima lettura di "Orgoglio e Pregiudizio", da tredicenne con occhiali, apparecchio ortodontico e tutto quello che di imbarazzante la ruota del karma potesse buttarmi addosso, mi innamorai perdutamente di Darcy: un amore adolescente, leggevo e arrossivo. Se avessi mai avuto un orgasmo ( a patto di sapere cosa fosse) avrei urlato il suo nome. Ero tutta un sospirare e scrivere Darcy sul diario con le penne glitter. Questa fase è durata parecchio,all'incirca fino alla scoperta dell'orgasmo, quello vero. E no, non ho urlato "Darcy",anzi non ho urlato affatto, ma questa è un'altra imbarazzante storia sulla quale preferisco far cadere l'oblio. La fascinazione per Darcy come ideale non mi è ancora passata, giusto per la cronaca.

La fase due è stata la fase di Lizzie Bennett. Adoravo quella ragazza: così moderna, indipendente, che non le manda a dire, che difende la sua individualità e la sua imbarazzante famiglia da quella stronza della zia Catherine De Bourg. Yeah! Era la mia eroina. "'nzomma zia Caterì, sarò pure una mezza poveraccia con una famiglia smandrappata, una madre mezza scema, una sorella al limite del credibile, un'altra che te la raccomando e non ho la carrozza fAiga come la tua, ma lui (inspiegabilmente) mi ama. Quindi stacce", Lizzie dava speranza a tutte le poveracce come me imbibite fino al midollo di letteratura della Regency Era. Ma, e c'è un ma, ad una rilettura più attenta e forse più cinica anni dopo, a Lizzie spunta qualcosa da dietro al vestito: è una scopa, e ce l'ha infilata su per il culo. Lizzie è una figa di legno. Se la tira da paura. Guarda dall'alto in basso tutti, a partire dalla sua migliore amica Charlotte che si prende i suoi scarti.

La vera eroina di "Orgoglio e pregiudizio" non è Lizzie, non è Jane (per carità), non è Zia Catherine, ma è Lydia. La sorella ehm... disinvolta, per capirci. Lydia ha una vita sociale intensissima, ha contatti con il sesso opposto, va ai balli, flirta e si accaparra lo gnocco della situazione. Si fa la fuitina, getta il disonore sulla settima generazione dei Bennett ma non gliele frega niente. Tira dritta per la sua strada, come nulla fosse.Dispensa sorrisi, abbracci e consigli alle sorelle sfigate che lei ha contribuito ad affossare socialmente, vive con gioia ogni cosa, è sempre alla ricerca di una novità che possa dar pepe alla giornata, è un'edonista ante litteram. La Austen la dipinge frivola e sciocca, ma secondo me è una stratega,un genio! Le va tutto liscio, non un intoppo nel suo piano, ergo ha pure un discreto culo.

Lydia, sei la mia nuova guru! Just for the records, la mia Lizzie preferita è Lizzie Borden quella che "took an axe", e il mio romanzo preferito di zia Jane è "Persuasione".

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