Limiti e conseguenze

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Il mio più grosso limite è la paura paralizzante delle conseguenze. "E poi?" è sempre lì dietro l'angolo, un'enorme insegna al neon tutta per me. In pubblico mi ergo a paladina della chiarezza e della trasparenza, ma in privato sono la prima delle bugiarde, io che non ho il coraggio di dirti quanto tu mi piaccia, quanto ti stimi e ti ammiri, quanto darei per sapere che sapore tu abbia. Resto lì, bloccata dalle verosimilmente catastrofiche conseguenze di un tale colpo di testa, ferma nel mio limbo di indecisione, in attesa di qualcosa che definisca la situazione al posto mio. Ogni tanto provo ad alzare la testa, certo, principalmente quando faccio il pieno di zuccheri, ma vedo il neon intermittente e mi fermo, che le mie verosimilmente catastrofiche conseguenze potenziali sono diventate in un battito di ciglia tangibile realtà. E davvero quando ti ho passato la penna, oggi, avrei voluto dirti «baciami qui e ora», e invece di «firmi qui, qui e qui». Avrei potuto farlo. E poi? E poi saremmo rimasti a guardarci. E poi avresti chiesto che la tua pratica fosse curata da un altro studio. E infine avrei perso il lavoro, e in malo modo. E poi sì, magari avrei scoperto che hai anche la fiatella. 

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