Capitolo 2: Le Montagne Ululanti di Mezza Luna

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Il viaggio é iniziato, ci vorranno circa quattro ore se non ci sono imprevisti. Il paesaggio cambia lentamente. La regione di Eternia, dove é l'omonima capitale, é verdeggiante, piena di boschi e ruscelli e cascate. Ma mentre ci allontaniamo, i boschi lasciano il passo alle verdi praterie ed infine alla terra brulla e sassosa, della regione di Mezza Luna. Le rocce hanno un colore rossastro, che danno al paesaggio un aspetto inquietante. La regione é pressoché disabitata, del resto chi vivrebbe in una sassaia arida? Il luogo ideale per un agguato da parte di predoni. Nessuna possibilità di difesa, nessun riparo, e un trasporto come il nostro non passa di certo inosservato. Anche se la stiva é vuota ora, parti meccaniche da usare come pezzi di ricambio e attrezzature, fanno comunque gola ai predoni che si aggirano per queste terre desolate. Il pianeta di Eternia non é governato da un governo planetario, ma da tanti piccoli regni, spesso in conflitto o rivalità tra loro. Ma molte sono le terre di nessuno, come questa, dove non c'é legge, dove regna solo la legge del più forte. Il viaggio continua, sono passate due ore, ormai le verdi praterie sono solo un ricordo. Il senso di inquietudine accentua e amplifica la lunghezza del viaggio. Finalmente all'orizzonte cominciano ad intravedersi i primi rilievi che ci condurranno alle montagne ululanti. Le montagne ululanti! Prendono il loro nome dalla loro conformazione geologica, unica nel suo genere. Quando sono attraversate dal vento, la composizione porosa della roccia produce dei forti suoni, simili ad ululati, che conferiscono all'ambiente un aspetto spettrale. É un luogo dove nessuno vorrebbe vivere. Eppure é proprio qui sorgono le rovine di una delle città degli antichi. Due anni fa , re Randor, autorizzò una missione geologica , alla ricerca di materie prime, ferro, rame, eternium. Di materie prime neanche l'ombra, ma gli scavi portarono alla luce dei manufatti, cose di un'epoca dimenticata. E da allora una squadra scava riportando alla luce questa città dimenticata. Ora sembrano aver trovato qualcosa di grosso, un palazzo , forse il cuore amministrativo della città. Ogni scavo comporta dei rischi. Smottamenti, crolli, ma soprattutto trappole. Si perché gli antichi erano molto più evoluti di noi, e molto gelosi dei loro segreti. Ma, ecco, finalmente stiamo arrivando al campo base. É li , lo vedo in lontananza. Anche la giornata sta terminando, la luce del sole si affievolisce, lasciando posto alla penombra che caratterizza la notte sul lato illuminato di Eternia. Sono esausto, sia per il viaggio, la polvere rossastra, che per la tensione. Al campo base troverò, Adisha, la responsabile del campo, ad aspettarmi.

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