Il Segreto Di Eternia

Capitolo 3: Le rovine di Arteshia

Le lanterne illuminavano il campo base quando il trasporto si fermò all'ingresso del campo base. Gli ululati che venivano dalle vicine montagne infrangevano il silenzio  del deserto rosso che ci circondava. Guardandomi intorno vedevo solo sabbia e rocce. Qua e la qualche cespuglio rinsecchito.  Adisha , la responsabile del campo base , era li ad attendermi. Nonostante il rumore spettrale, l'atmosfera che si respirava nel campo era calma e rilassata. Alcuni uomini cuocevano della selvaggina sulla brace di un fuoco da campo improvvisato. Altri chiacchieravano amichevolmente, altri addirittura avevano creato un campetto di gioco e giocavano con una palla. "Ben arrivato" esordì Adisha interrompendo le mie osservazioni. "Vedo che la pergamena che le ho inviato a catturato la sua attenzione". "Si… " risposi io, " cos'altro mi puoi dire al riguardo? " Mentre parlavamo, cominciammo ad inoltrarci nel campo, diretti alla tenda che avevano preparato per me. Il suono delle montagne ululanti a tratti era assordante e facevo fatica a sentire cosa Adisha mi diceva. " C'é stato uno smottamento, una frana. Per sapere se il campo era in sicurezza , abbiamo fatto un sopralluogo. E con nostra sorpresa ci siamo trovati davanti ad un portale, intagliato nella montagna. Ai fianchi del  portale ci sono due statue altissime, due colossi armati di lance che si incrociano come per vietare l'ingresso. La sua collocazione e il fatto che sia stato così ben occultato fa pensare che sia qualcosa di importante, un tempio forse " e aggiunse: "Per non correre rischi abbiamo mandato un drone in avanscoperta. C'era una fessura ed é potuto entrare all'interno . Le riprese rivelano grandi ambienti, molte sale interne. Sembra procedere molto in profondità nella montagna. Al rientro il drone ha riportato la pergamena che le ho inviato ". "Va bene", risposi, " domani mattina presto faremo un sopralluogo e valuteremo come é meglio procedere, ora ho bisogno di riposare". Riposare, facile a dirsi, con quel rumore spettrale che non ti lascia mai, ma alla fine,  la stanchezza ha sempre il sopravvento , anche sulle tue paure più profonde.