Capitolo 6: La chiave.

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Erano giorni che continuavo a esaminare tutti i dati. Comprendevamo sempre di più la città di Ardesia, ma della chiave , nessuna traccia. Era snervante. Un mio mentore una volta mi disse: "Se una cosa non ti riesce proprio, é meglio lasciare perdere per un po, far rilassare la mente e poi riprendere il lavoro. Accanirsi peggiora solo le cose." Forse é ora che segua il suo consiglio. Uscii dalla tenda di comando e mi guardai intorno. In realtà non c'era molto da fare in quel deserto desolato. Il rumore delle montagne non ci lasciava mai. Così decisi di andare a riflettere passeggiando tra le rovine. Mi trovai in una delle direttrici che convergevano al tempio. Provai a chiudere gli occhi, a immaginare le persone che camminavano, episodi di vita quotidiana, bambini che correvano, mercanti affaccendati. Con la mente quasi li vedevo. Poi un esplosione, poi un altra, il panico, le persone che cercavano riparo  , che cercavano di nascondere ciò che era per loro prezioso. Provai a seguirle, calarmi in quel tempo passato, passato da chissà quanti secoli. Senza rendermene conto, quasi di istinto entrai, entrai in quel palazzo in apparenza uguale agli altri, ma che in quel contesto mi sembrava l'unica possibile via di fuga. Come quasi tutti gli atri, era costituito da due piani, uno a livello di strada e uno superiore. Quando varcai la soglia notai qualcosa di diverso. All'interno c' era un colonnato, e al centro i resti di una elaborata fontana. Sulle pareti c'erano  disegni geometrici, con intarsi. Ma perché mi erano familiari? Perché? Mi fermai di scatto. " Ma certo!!" esclamai tra me e me. "Il disegno sulla porta del tempio, é lo stesso !!" Cominciai ad esaminare gli intarsi, a seguirli, finché non la trovai , l'incasso a forma di stella a dodici punte, identico a quello sul portale del tempio. Provai a toccarlo. Un rumore sordo. Una vibrazione. Si, si era attivato un meccanismo, qualcosa intorno a me stava cambiando. Ma cosa? Continuai a guardarmi intorno finché non mi accorsi che la fontana si stava lentamente spostando rivelando una scalinata che scendeva nel terreno. Preparai una torcia di fortuna, trovai un puntello per bloccare la fontana ( meglio essere prudenti. E se si fosse richiusa sopra di me? ) e cominciai a scendere lo stretto cunicolo. Era tutto affrescato. Con una microcamera ripresi il più possibile, poi avrei decifrato quei geroglifici . Alla fine una stanza perfettamente quadrata. Agli angoli , quattro statue, quattro protettori. Al centro un piedistallo e.... eccola li, la chiave a dodici stelle. Cercai di calcolarne il peso, probabilmente si sarebbe attivata qualche trappola rimuovendola ( o si sarebbero attivati i quattro protettori, meglio non rischiare ). Con un colpo veloce sostituii il peso alla chiave e poi via, di corsa fuori. Non so cosa succedeva dietro di me, correvo più che potevo, l'importante era uscire, uscire con la chiave.  Finalmente ce l'avevo fatta!! Ero fuori, ero soddisfatto , ero auto compiaciuto. Ma quell'attimo duro poco. Fui riportato alla realtà da una vibrazione. Mi girai e osservai quel palazzo collassare su se stesso con un forte tonfo. Mentre ero investito da una nuvola di polvere, compresi che mi ero salvato per miracolo. Gli Antichi sono gelosi dei loro segreti e non sono disposti a condividerli con nessuno.

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