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È inutile: San Valentino è un giorno speciale per moltissime persone, di tutte le età.
I bambini regalano il tipico (e orribile) anello di plastica fucsia alle bambine e si salutano con un bacio sulla guancia. Le città vengono violentemente invase da tonnellate di scatole rosse di cioccolatini. A loro volta, i cioccolatini provocano un assalto dal dietologo, manco fosse Pasqua o il compleanno di tutte le nonne del mondo. E, puntualmente, contengono la tipica frase che, se condivisa con la dolce metà, porta a un bacio; se letta in solitudine, sul divano, davanti al Trono di Spade, implica una bestemmia.
Ogni. Maledetto. Anno.
Nico odiava San Valentino. E no, non solo perché i negozi, le bancarelle, le edicole e Afrodite facevano di tutto per vendere
e/o tirarti dietro orridi modellini di un Eros decisamente sovrappeso.
Il punto era che non lo aveva mai condiviso in quel modo con nessuno. Perciò non voleva farselo piacere, a prescindere.
E sì, anche per non dare corda ad un figlio di Apollo cui era particolarmente affezionato.
-C'è sempre una prima volta!- lo sgridava esasperato Will.
Will era il tipico ragazzo da cioccolatino e frase idiota. Cosa che Nico avrebbe anche potuto sopportare.
Ma no, il problema era un altro: la festa.
Percy e Jason, semidei che Nico non sapeva distinguere per grado di demenza, avevano organizzato un'uscita a più coppie. Al momento, in lista, c'erano Percy e Annabeth, Jason e Piper, Frank e Hazel.
Era stata invitata una montagna di altre persone, ma evidentemente erano state tutte quante abbastanza sagge da trovare una scusa sul momento.
Leo e Calipso: "no, grazie, dobbiamo badare a Festus"
Grover e Juniper: "eh, non possiamo allontanarci dal bosco: qualche povero bisonte smarrito potrebbe aver bisogno di noi Amici Della Natura. Sarà per la prossima."
Clarisse e Chris: "dobbiamo dare lezioni di Jujitsu Sanguinolento a qualunque cosa respiri. Ci spiace."
Quando Jason glielo aveva chiesto, Nico se ne stava già uscendo con la frottola più plausibile che gli ronzava in testa, ma poi Will era sbucato a tradimento e aveva accettato con allarmante entusiasmo.
Morale: il figlio di Ade c'era dentro fino al collo.
E poi, era ovvio, a San Valentino si fanno cose talmente sdolcinate che il midollo osseo si arrotola su se stesso.
E al figlio di Ade non piaceva dare spettacolo. Insomma, chiariamoci, Nico amava Will. Lo amava in modo intenso e imbarazzato e un po' contrastante e tranquillo e deciso.
Era una relazione in bilico tra dolce e amaro, Kurt Cobain e Mozart, e in cui niente è davvero come sembra, ma sempre imprevedibile.
Peccato che, subito in seconda posizione nella "Classifica Delle Cose Imprevedibili" che Nico aveva stilato per superare l'ansia della giornata, c'era quella stramaledetta festa.
Perciò, quando quell'equìpe di figli di Afrodite lo importunarono sulla porta della sua cabina, non si prese il disturbo di replicare le quattromila risposte non troppo gentili che gli vennero in testa, e chiuse semplicemente la porta, avendo cura di sorridere malvagiamente un attimo prima dello scatto della serratura.
San Valentino. San Valentino.
San Valentino.
Esisteva un giorno peggiore? Fino a un anno e mezzo prima era certo di no. Camminare da solo in una via piena di felicità, stringendosi nel cappotto, i pensieri rivolti a persone che in quel momento di certo non si curavano di lui.
Ora sapeva per esperienza che giorni più disastrosi erano quelli della settimana tra la vigilia di Natale e Capodanno, in cui Jason lanciava in testa a lui e a Will del vischio e li obbligava a baciarsi ogni quindici passi.
Però non dubitava che San Valentino potesse essere da meno, specialmente con una festa imminente.
Il rumore di qualcuno che bussava lo distolse dai suoi pensieri apocalittici.
"Se sono ancora loro..." pensò Nico mentre sfoderava la spada in ferro dello Stige.
-Per quanto mi riguarda- gridò in direzione della porta.
-Potete ficcarvi i vostri cioccolatini e le vostre cretinate su per...
-Nico, sono Will!
Nico sorrise spontaneamente. Poi si rese conto che stava sorridendo spontaneamente e si obbligò a piantarla. Lasciò cadere la spada e aprì la porta.
Will, i capelli arruffatti dal vento freddo che tirava, aveva in mano una grossa scatola rossa di cioccolatini.
-Buon San Valentino Nico!
Nico strabuzzò gli occhi.
-ANCHE TU?!- fece esasperato, prima di chiudere la porta. Will, dimostrando grande prontezza di riflessi, infilò un piede tra la porta e lo stipite (il che gli assicurò un arto dolorante e una manciata di insulti che era troppo felice per formulare veramente).
Nico allora aprí la porta e lo fece entrare, gli occhi al soffitto.
-Allora... in ansia per stasera?- gli chiese Will.
-No. Sono terrorizzato. Voglio dire, sopravvivere a una cena con mio padre, ad una notte a declamare haiku con Apollo è okay... ad una festa organizzata da Jason e Percy?! Sul serio?
Will non capiva quasi mai quando Nico faceva del sarcasmo: il suo tono non mostrava quasi mai eccessi di ilarità. Così, anche ora, si trovò a chiedersi se il figlio di Ade facesse sul serio. Nel dubbio, accennò quello che riteneva un sorriso rassicurante.
-Will, sul serio, non ridere.
-Eh dai, che sarà mai? È solo una festa!
-Non mi piacciono le feste! Soprattutto quelle di questo genere!
-Guarda che non è mica un...
-Io non ci vengo!
-Sì che ci vieni!
-No!
-Sì!
-Ho detto di no!
Will sospirò. -Lo vuoi un cioccolatino?
Nico si fermò interdetto. Che diavolo c'entrava? Poi, invece di arrabbiarsi perché il figlio di Apollo gli aveva fatto perdere il filo del discorso, rilassò impercettibilmente i tratti del viso.
-Facciamo così- stabilì alla fine Will. -Se ti annoi particolarmente potremmo sempre andarcene con un viaggio ombra.
Nico sorrise, finalmente.
-E... dove andiamo?- chiese trepidante.
-Be'... tornare qui non mi dispiacerebbe- rispose Will con un ampio gesto delle mani a indicare l'interno della Cabina 13.
-Mh. Può andare.
Rimasero in silenzio per un po' poi, quando Will reputò scomoda quella calma, si avvicinò a Nico e suggellò la decisione con un piccolo bacio.
-Allora, adesso lo vuoi un ciccolatino?
-Solo per farti stare zitto!

Solangelo ||Amore In SovrappesoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora