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Cominciò abbastanza bene, che tradotto significa "nessuno fece cose potenzialmente capaci di provocare suicidi".
Quando Nico e Will giunsero sulla spiaggia, l'uno con il solito giubbotto da aviatore e l'altro imbaccuccato fino alle orecchie con un maxi piumone arancio e giallo, Annabeth, Percy, Piper, Hazel e Frank erano già seduti in cerchio attorno ad un piccolo falò, chi con le mani verso il fuoco, chi scosso dai brividi. Si prospettava essere una notte parecchio fredda, ma il cielo era sereno e si vedeva già qualche stella. Nico fece rapidamente i calcoli: Jason mancava all'appello. Brutto, bruttissimo segno. Salutò tutti e rispose ai sorrisi che gli vennero rivolti senza che il suo volto si incupisse in un'espressione di panico alla "Oh Zeus, Jason combinerà qualcosa di maledettamente stupido. Nascondete i bambini!"
Ma Will era a suo agio più che mai, e quando, dopo una ventina di minuti, Jason non si fece vedere, il figlio di Ade, condizionato, di ritrovò perfino a ridacchiare per un aneddoto divertente su Leo raccontato da Piper. Non era una brutta serata.
-Vuoi ancora andare via?- gli sussurrò piano all'orecchio Will a un certo punto.
Nico si rifiutò di rispondere per orgoglio personale, ma il figlio di Apollo colse comunque la propria piccola vittoria.
Poi arrivò Jason.
Magari non rovinerà il momento pensò Nico, senza tuttavia crederci sul serio.
-Ehi, Grace- lo salutò Percy alzandosi e battendogli il pugno. Anche Piper si alzò e si avvicinò al figlio di Giove, lamentandosi: -Cos'è questa storia che il giorno di San Valentino saluti prima gli amici della tua ragazza?
Per quasi un'ora filò tutto liscio, e Nico lasciò perdere la paranoia per godersi appieno la serata. Solo una volta, quando Will posizionò casualmente la mano sulla sua fredda e pallida, sorprese Jason a fissarli, gli occhi azzurri spalancati fuori dalle orbite, modello "Pesce Palla Gonfiato Con Pompa Per Biciclette".
Il figlio di Poseidone parlava a vanvera, ma Percy era Percy; finì per raccontare un aneddoto su come a tre anni si fosse ritrovato travestito da bambina malvagia di "Alla Ricerca di Nemo", quella con l'apparecchio, il tutto perché Sally riteneva utile festeggiare Halloween con un film che le ricordava tanto il dio del mare.
Rise anche lui, poi si fece serio.
-Io l'ho conosciuto- dichiarò.
Annabeth aggrottò la fronte. -Chi, Poseidone? Certo che l'hai conociuto, di grazia!
-No, no, intendevo Nemo.
-Hahaha- fece Jason, pensando si trattasse dell'ennesima battuta, ma gli amici non lo imitarono: Percy era troppo serio.
-Che c'è, non mi credete? Sapete, ho trovato un'intera colonia di pesci pagliaccio in fondo al mare...- si interruppe, forse valutando l'ipotesi di esordire con l'assolo della Sirenetta, lo riteneva un buon pezzo per la rivelazione in corso, poi lasciò perdere e riprese, gli occhi che brillavano: -...E abbiamo fatto amicizia!
Annabeth si fece impaziente di fronte alla serietà di Percy, ma si capiva che in realtà non le dava fastidio. -Ed è bellissimo- fece, -ma...
-E lui è mio cugino- il figlio di Poseidone strinse le mani di Annabeth tra le sue. -Potrebbe fare da testimone al nostro matrimonio!
-Alt! Fermi! Ho sentito la parola matrimonio!- gridò Piper tutta contenta.
Annabeth arrossì, e farfugliò qualcosa. Una figlia di Atena presa in contropiede. Nico si congratulò mentalmente con Piper.
In verità era lontano con i pensieri. La sua mente era volata ad una fantasia su cui non aveva mai nemmeno osato mettere gli occhi, ma che Percy e Annabeth davano già per scontata. Come potevano essere così sicuri che un giorno si sarebbero sposati? Potevano accadere un fantastigliardo di cose (belle e brutte) prima di quell'evento. Non metteva certo in dubbio il loro legame, ma con una vita da semidio il domani non poteva essere una sicurezza, qualcosa su cui basarsi. Per quello aveva impiegato tanto ad accettare Will come ragazzo. Perché il futuro gli era ignoto, e non se ne fidava.
Will dovette percepire il suo improvviso imbarazzo, e gli lasciò la mano pensando fosse dovuto a quella leggera stretta delle loro dita.
Nico non se ne accorse finché l'aria fredda non gli respirò sulla pelle. Quindi lasciò perdere ogni pensiero filosofico e potenzialmente deprimente rivolto ai posteri e lasciò che la sua mano rincorresse quella di Will sulla sabbia. Come sempre l'escursione termica gli infuocò la pelle, come se il figlio di Apollo fosse composto per un buon dieci per cento da sostanze infiammabili. In realtà non era affatto dovuto all'escursione termica. Nico, in fondo, lo sapeva.
Tutti questi pensieri gli attraversarono la mente per un buon minuto. Perciò, per quel buon minuto, si perse la conversazione in atto.
Si riebbe quando sentì pronunciare il suo nome. Sbattè le palpebre un paio di volte e lasciò passare qualche altro secondo, chiedendosi per quale diavolo di motivo si fosse lasciato prendere da tanta melodrammaticità. Will lo urtò con la spalla per riportarlo al presente. Chi gli aveva parlato era Jason. Lo vide tendergli un bicchiere di plastica ricolmo di un liquido scuro. Nico lo accettò, non senza un certo grado di titubanza, e si sentì la mano bruciare al contatto.
Vedendolo incerto, Will non sprecò l'occasione.
-Lo bevi?- fece, riferendosi al contenuto del bicchiere.
Il figlio di Ade passò senza una parola quella che aveva identificato come cioccolata calda a Will.
Se non altro non è vino, pensò, rifiutandosi di ricordare anche solo un ulteriore dettaglio di altre cene.
Come sempre, Jason rovinò tutto. Nico non capiva se quel ragazzo lo facesse volontariamente o se avesse un dono innato capace di far ammattire le persone sul colpo.
-È un intruglio di Leo- dichiarò il figlio di Giove.
-Allora io non lo bevo- stabilì subito Hazel.
Nico sentì un lungo brivido scuotergli le spalle. -Cosa... cosa c'è dentro?
-Ah boh. Leo è Leo! Ha detto che ha combinato ingredienti diversi per ogni bicchiere. Nel tuo, Nico, c'era una specie di diavoleria da figli di Afrodite...
La carnagione di Nico cominciò a tendere al verde. Anche Piper sembrava scossa.
-Intendi... il Sidro Dell'Amore?
Nico non aveva idea di cosa fosse. Non gli interessava saperlo. Strappò dalle mani di Will il bicchierino, con l'intenzione di gettarlo via. Sotto lo sguardo carico di aspettativa di tutti -meno che Jason e lo stesso Will- il figlio di Ade strinse tra le mani la plastica. Vuota.
Sette facce sconvolte si voltarono verso Will.

Solangelo ||Amore In SovrappesoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora