Chapter 5.

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Mi svegliai al solito orario, doccia, colazione e aspettai Richard che venisse a prendermi. Cazzo, perché stava facendo così tardi? Provai a chiamarlo, ma aveva il telefono staccato. Juliet era ormai andata con Adam, la chiamai.
"Dimmi cara" rispose con voce flebile.
"Tuo fratello ancora non arriva" dissi preoccupata.
"Mmm.. non so, hai provato a chiamarlo?"
"Sì, ma ha il telefono staccato".

Erano quasi le 8 così corsi a prendere l'autobus. Salii e misi le cuffie; c'era un vecchietto di fronte a me che mi guardava, gli sorrisi. Disse qualcosa ma non capii, tolsi le cuffiette.
"Come scusa?"
"Samantha" disse sorpreso.
"No, signore si sta confondendo con qualcun altro" dissi confusa.
"Samantha Collins" ripeté.
Mia madre. Come conosceva mia madre?
"Sono sua figlia, mi chiamo Jennifer"
"Oh, la piccola Jen"
Rimasi incredula, non avevo mai visto quell'uomo in vita mia.
"Sono un vecchio amico di famiglia, ti ho fatto nascere io, piccola"
A quelle parole rimasi shockata. Non potevo crederci.
"Ah come passa il tempo, sei già così grande.. e dimmi, quanti anni hai?"
"Ventidue"
Il vecchio mi guardò sorpreso.
"Sei ancora molto giovane mia cara, hai tutta la vita davanti, io ne ho settantatré e mi sento molto vecchio"
Mi faceva tenerezza quell'uomo, mi fece capire tante cose della vita in quel momento. Guardai il finestrino e vidi la mia fermata. Suonai il campanello e dissi al signore che dovevo salutarlo.
"Piccola Jen, saluta la tua famiglia da parte mia. Sono il dr. Myers".
In quel momento ricordai, ricordai quando mamma mi raccontava o raccontava agli amici della mia nascita, lei così fiera ogni volta, mi faceva sentire davvero bene.
Andai verso l'università, entrai e per fortuna feci in tempo prima della campanella. Richard non era in classe, guardai Juliet e lei alzò le spalle. Mi stavo preoccupando seriamente. E se avesse fatto un incidente mentre mi stava venendo a prendere? Ok, non devo impanicarmi.

RICHARD' POV
Mi stavo alzando con fatica dal letto preparandomi per andare a scuola, ma faceva così caldo oggi? Sentii girarmi la testa, presi qualcosa a caso dall'armadio e scesi le scale.
Matthew, il mio coinquilino, era già pronto e stava preparando la colazione.
Sentì i miei passi così si girò.
"Buongiorno Rich, cos'hai? Non ti senti bene?"
"Cosa? Sto benissimo" dissi barcollando.
"No no amico, seriamente, non hai una bella cera, sei pallido" disse avvicinandosi a me e toccandomi la fronte. "E scotti pure parecchio!"
"Dai, adesso ti rimetto a letto, oggi ti riposi"
"No, sto bene, non ho niente" negai.
"No Rich, non ti reggi neanche in piedi"
"Devo andare, mi sta aspettando Jen"
"Jennifer capirà, adesso vieni con me"
Mise il mio braccio sulla sua spalla e mi portò.
"No, non posso, non posso darle buca"
"Ci penso io a Jen, le dirò che non stai bene, adesso devi solo pensare alla tua salute" Mi mise sotto le coperte.
"Dille che mi dispiace"
"Lo farò" disse per tranquillizzarmi. Poi mi misuro la febbre, 39 e mezzo, stavo davvero male. Successivamente mi addormentai e Matthew se ne andò.

Quando mi svegliai, presi il telefono, vidi se c'erano notifiche ma segnò la batteria. "Cazzo!" Non si era caricato.
Mi alzai piano dal letto, ancora stordito, lo misi a caricare, poi scesi a mangiare qualcosa. Presi un po' di pasta e la misi nella pentola piena d'acqua, poi accesi il fuoco e aspettai, mi rimisurai la febbre, 39. Decisi di aprire l'anta delle medicine e presi la confezione con le bustine di tachipirina. Finii la pasta e poi presi la medicina. Salii un camera e mi rimisi a letto, accesi la televisione e guardai Sherlock Holmes, poi mi addormentai di nuovo.
Non potevo stare male, non ora, tra due giorni sarò al concerto con Jen, non posso permettermi di ammalarmi ora. Sognai che lei stesse andando al concerto e non poté entrare perché io non c'ero, l'avevo delusa, l'avevo persa, non potevo fare più niente dopo tutto lo sforzo che ho fatto per avvicinarla. Vidi lei che piangeva fuori le porte, aspettandomi invano. Urlai "Nooo" e mi svegliai di colpo, stavo sudando.
Matthew era lì accanto a me, mi tranquillizzò e mi sorrise. "Rich, guarda chi è venuta a trovarti"
Guardai oltre la porta e la vidi entrare. Il suo sguardo su di me, un sorriso ben evidente sulle sue labbra carnose, era così bella.
Matthew ci lasciò da soli.
"Ciao Rich, come ti senti?" Si sedette accanto a me e mi accarezzò la guancia.
La sua mano era così morbida e delicata.
"M-mi dispiace per oggi, i-io non v-volevo, io.."
"Shh, non ti preoccupare, è tutto apposto" mi tranquillizzò.
"Io ti porterò al concerto, t-te lo prometto". Dissi con aria debole.
"Dai adesso non ci pensare, vedrai che domani starai meglio" Mi sorrise. Le presi la mano e gli dissi: "Stai con me".


JENNIFER'S POV
Ero davvero preoccupata per Richard, né una telefonata, né una risposta alle mie telefonate, né un messaggio.. iniziai a pensare al peggio. Per fortuna ricevetti una telefonata dopo pranzo da un numero sconosciuto, risposi.
"Pronto?"
"Jennifer Williams?"
"Sì? Chi parla?"
"Ciao, sono Matthew Cox, coinquilino di Richard, sta davvero male, ha la febbre a 39 e mezzo."
"Oh, appena posso vengo a trovarlo"
Ero ancora a scuola e non potevo uscire ancora. Poi con calma all'uscita chiamai Matthew e gli chiesi un passaggio, accettò e mi portò a casa loro. Arrivati, mi offrì un thé alle erbe e rimanemmo un po' a chiacchierare finché non sentimmo un urlo proveniente dal piano superiore.
Corremmo per le scale, Matthew mi fece aspettare fuori e andò a controllare. Poi mi fece entrare e lo vidi, era pallidissimo, i suoi occhi verdi lucidi ed un rossore acceso ricopriva la sua faccia, non lo avevo mai visto così prima d'ora. Matthew se ne andò dalla stanza, andò a preparare qualcosa da mangiare per Richard. Gli misurai la febbre ed era un po' scesa, però continuava a farneticare. Appena si addormentò me ne andai a casa, ringraziando Matthew. Uscii ed aspettai l'autobus per tornare a casa. In quel momento vidi Juliet con Adam sull'altro lato della strada, lui continuava a baciarla, mentre lei cercava di scansarlo. Attraversai la strada velocemente, volevo aiutarla.
"Adaam" urlai.
"Lasciala in pace" continuai.
Mi avvicinai ma Juliet mi disse che stava bene e che era tutto apposto. Adam era ubriaco, si sentiva un odore pesante addosso tra io sudore e l'alcool. "Juliet dobbiamo andare" le dissi.
Adam mi guardò male. "No, lei rimane"
"Adam, lasciaci. Noi dobbiamo andare"
Iniziammo a correre, Adam ci inseguì.
Fecimo in tempo a prendere l'autobus, Adam da ubriaco non ce la faceva molto a correre e così fummo in vantaggio. Juliet stette in silenzio fino all'arrivo a casa, poi mi raccontò tutto. Scoppiò in lacrime e l'abbracciai forte a me tranquillizzandola. "Andrà tutto bene, fidati di me".
La sera cucinai io per lei, mi misi ad impastare la pizza, poco dopo venne da me sorridente e iniziò ad aiutarmi.
"Grazie."
"Lo avresti fatto anche tu per me".

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Bene ragazzi/e, ho pubblicato anche questo capitolo. Spero vi piaccia💋💋 ho già iniziato a scrivere gli altri ma li pubblicherò appena saprò se vi piace la storia o meno, un saluto a tutti. Al prossimo capitolo❤️

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