Capitolo 4

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Ero veramente furiosa, "chi credeva di essere quell'idiota patentato?" pensai. Non mi sarei fatta trattare come un giocattolino. Trascinai la valigia fino al giardino sul retro e per mia grande fortuna non mi ero sbagliata, c'era proprio un capanno in legno li dietro e di sicuro mi avrebbe accolta per la notte evitandomi di stare in quello schifo di casa. Zayn non mi seguì, una parte di me lo ringraziava per il suo menefreghismo, l'altra voleva ucciderlo per la sua ostinazione e per il suo brutto carattere. Aprii l'enorme porta in legno del capanno e notai con dispiacere che era praticamente abbandonato li da tempo, centimetri di polvere ricoprivano gli scaffali pieni di cianfrusaglie varie. Lasciai la porta aperta per far cambiare aria dentro quel piccolo capanno. Tentai di accendere la luce, ma la lampadina, probabilmente fulminata da tempo, non accennava a dare segni di vita. Mi rassegnai e tirai fuori il telefono, utilizzandolo come torcia. Grazie alla poca illuminazione del mio cellulare scorsi in un angolo degli oggetti per pulire. Sorrisi e presa dalla frenesia e dall'adrenalina dovuta al precedente contatto con Zayn, mi misi a pulire senza sosta, abbandonando completamente la valigia sul ciglio della porta. Qualche ora più tardi quel posto di certo non splendeva, ma almeno non arei avuto problemi, <<almeno non verrò soffocata dalla polvere mentre dormo>> dissi sorridente e fiera del mio lavoro.Era ora di cena ormai, ma non sarei andata di certo da quel maniaco, preferivo saltare il pasto che tornare in quella casa. Ero seduta nell'angolino del capanno in cui avevo deciso di improvvisare un letto, quando avvertii un brivido lungo la schiena, cominciava a fare freddo, uscii fuori e rimasi allibita. Nevicava, probabilmente da ore visto che il prato ne era totalmente coperto e non me ne ero completamente accorta, troppo indaffarata per notarlo. Guardai affascinata la neve che cadeva, era la prima volta che vedevo nevicare. Misi un braccio fuori dal capanno, con la speranza che qualche fiocco di neve mi sfiorasse la pelle nuda della mano. Quando accadde, un'altro brivido scosse il mio corpo, dovevo entrare o mi sarei congelata. Presi la valigia che avevo lasciato proprio li fuori poche ore prima e chiusi la porta. Mi sistemai nel piccolo angolino che avevo scelto, pulii il bagaglio dalla neve e lo sistemai proprio accanto a me. Tirai fuori il telefono dalla tasca, aprii il lettore musicale e cercai disperatamente quella canzone che riusciva sempre a calmarmi, non aveva un titolo e non ricordavo nemmeno come facessi ad averla, ma sapevo benissimo cosa cercare AUD-000616, appena la feci partire tutti i miei muscoli si rilassarono, la voce di quell'artista sconosciuto rimbombava nella stanza. Quella voce, Dio quanto amavo quella voce, avrei tanto voluto ricordare  come avessi ottenuto quella canzone, ma non lo ricordavo proprio per niente, mi maledissi mentalmente per la mia memoria corta e ascoltai la parte che preferivo, parlava di una storia d'amore, di un cuore infranto, di una grande delusione. Tutti quei sentimenti mi attraversarono travolgendomi completamente. Quando la canzone finì avevo la pelle d'oca, un po' per la sua voce spettacolare, un po' per il freddo che si faceva sempre più pungente. Aprii la valigia al mio fianco e tirai fuori una maglietta a maniche lunghe, rimproverando me stessa per non aver portato con me una coperta e qualcosa di più pesante. Sfilai la maglietta a maniche corte e la gettai dentro la valigia, misi subito l'altra, cercando di trattenere i miei denti tremanti. Sentivo troppo freddo, ma non sarei andata da lui, ero troppo orgogliosa per farlo. La temperatura continuava a scendere e io mi rannicchiai su me stessa, portandomi le ginocchia al petto. Dovevo alzarmi, ero decisa ad alzarmi, ma il mio corpo me lo impediva, la paura si impadronì di me, volevo urlare, ma non ci riuscivo, così sussurrai l'unica cosa che in quel momento desideravo di più al mondo <<Z...Zayn, s...s..salvami, t..ti prego>> i miei occhi si appesantirono e non riuscivo più ad aprirli, sentivo che era finita." Zayn vienimi a prendere, dove diavolo sei Zayn? ti importa così poco da lasciarmi morire così? dove sei Zayn? " <<Zayn!>>urlai svegliandomi di soprassalto, avevo il fiato corto e il cuore mi stava esplodendo. Mi guardai intorno accigliata "dove sono?" pensai. Mi trovavo in una camera che non avevo  mai visto, ero stesa sopra un letto che non era il mio, un lenzuolo di seta blu avvolgeva completamente il mio corpo. Lo sguardo mi cadde sull'enorme armadio blu cobalto, strapieno di vestiti maschili che si riversavano sul pavimento, accanto ad esso si estendeva verticalmente un enorme specchio. Al lato opposto vi era una scrivania piena di cianfrusaglie, perlopiù album e premi. Alla mia sinistra vi era un piccolo divanetto, sul quale poggiava una splendida chitarra classica in legno scuro, il tutto proprio di fronte uno schermo piatto di circa cinquanta pollici, diverse console occupavano il piccolo mobiletto sotto di essa, mentre i videogiochi erano perfettamente sistemati su una mensola in alto a sinistra. Alla mia destra vi era una porta spalancata, che dava su un bagno privato. Guardai tutto questo disorientata e confusa, non ricordavo assolutamente niente del giorno precedente o di dove mi trovassi e soprattutto come c'ero finita li. Un forte rumore provenne dalla porta e sobbalzai per lo spavento. Con gli occhi cercai disperatamente qualcosa per difendermi, ma appena il mio corpo tentò di muoversi un ricordo freddo mi congelò e istintivamente portai le ginocchia al petto. Il freddo mi stava assalendo, congelando ogni fibra del mio corpo, cominciai a tremare convulsamente, mentre il rumore si faceva sempre più vicino. Qualcuno spalancò la porta d'ingresso, non riuscii a vederlo a causa della vista annebbiata. Nascosi il volto con le mani, dovevo calmarmi, avevo bisogno della mia canzone, ma in quel momento non ricordavo nemmeno dov'ero. Mi concentrai sul mio respiro, tentai di regolarizzarlo, ma la sensazione di congelamento mi fece entrare in iperventilazione. Due braccia forti, ma soprattutto calde, mi circondarono estinguendo la sensazione di gelo che mi assillava solo da qualche minuto, ma a me parve un'eternità. Una voce maschile, calda e preoccupata, cercava di rassicurarmi. <<Lilian, ehy piccola, sono Zayn. Sono qui, calmati, sono qui con te>> . Quella voce, Zayn, era li, era lui, la sua voce mi aveva riportata in quella stanza, era riuscito a calmarmi solo pronunciando poche parole. Il mio respiro tornò regolare e vidi tutto più chiaro, ero sdraiata e un braccio mi cingeva la vita, mentre il resto del mio corpo era quasi del tutto appoggiato sopra un'altro corpo tutto muscoli. Mi voltai leggermente per guardare la figura avvinghiata a me; Zayn spaventato mi guardava senza proferir parola. Adesso ricordavo, il giorno precedente mi ero trasferita a casa di Zayn a causa di un lavoro che mi era stato affidato, ovvero quello di farlo tornare "una persona comune", probabilmente la stanza in cui mi trovavo era la sua. Il pomeriggio precedente avevamo litigato pesantemente e io avevo deciso di andare a dormire nel capanno in giardino, ma si mise a nevicare e... un brivido di freddo mi attraversò al ricordo della notte precedente. Avvertendo il mio leggero tremolio, Zayn mi strinse con più intensità. Il mio sguardo passò dal suoi occhi nocciola al suo fisico perfetto e quasi del tutto nudo, alla mercé dei miei poveri occhi, che esultavano a quella vista meravigliosa. Mi morsi il labbro e tentai di ricompormi, mi staccai violentemente da lui, lo spinsi via, ma appena le mie mani entrarono in contatto con i suoi pettorali perfetti, arrossii visibilmente, mi alzai in piedi il più in fretta possibile. Cercando si non guardarlo troppo gli urlai <<Zayn, cazzo vestiti, non puoi girare nudo per casa e poi hai un armadio pieno di vestiti, usali!>> indicai il suo armadio e lui mi guardò confuso, poi si morse il labbro inferiore guardandomi con desiderio? era desiderio quello che vedevo nei suoi occhi? " non non può essere" mi convinsi mentalmente. << ragazzina, la regola del non poter girare nudi per casa vale anche per te>> disse lui sorridendo maliziosamente. Io non capii a cosa si riferisse, abbassai lo sguardo e sbiancai, ero in intimo davanti a Zayn Malik. Mi fiondai sul lenzuolo di seta blu, tentando di coprimi, ma Zayn  bloccava gran parte del lenzuolo con il suo peso. Strattonai più volte il lenzuolo, cercando di smuoverlo, ma lui non intendeva spostarsi da li <<Zayn levati!>> lui se la rise di gusto e  si alzò lasciandomi prendere il lenzuolo, così lo avvolsi intorno al mio corpo in fretta e furia. << non è nulla che io non abbia già visto >> disse lui trionfante <<se ti stai riferendo a tutte quelle che ti scopi ogni giorno, sappi che non mi interessa minimamente>> dissi senza degnarlo di uno sguardo, concentrandomi principalmente sul lenzuolo, cercando si sistemarlo il meglio possibile. Lo sentii ridacchiare, "ma che ha tanto da ridere? è un idiota!" pensai, ma le parole che pronunciò subito dopo mi sconvolsero completamente <<veramente io mi riferivo a te piccola>> , mi fece l'occhiolino e aprì l'armadio, afferrò una tuta nera e una felpa grigia << di che stai parlando?>> dissi sinceramente confusa. Lui si vestì in pochi secondi e mi guardò divertito << non ti ricordi nulla di ieri notte?>> io scossi la testa incapace di parlare. Zayn si avvicinò a me e mi accarezzò la guancia con dolcezza, ma il suo volto era pura malizia e cattiveria << ieri  notte rischiavi di morire congelata in quel capanno, così ti ho portata in camera mia, eri svenuta e tremavi di freddo e saresti davvero morta se non avessi fatto quello che ho fatto>> sgranai gli occhi "cosa aveva fatto? cosa mi aveva fatto quel bastardo?" << che hai fatto Zayn?>>  sorrise e mi guardò colpevole, << il fatto che tu sia senza vestiti non ti dice nulla?>> "no" pensai, non poteva aver fatto quello che pensavo, ma il suo sguardo diceva di si, Zayn mi aveva stuprata mentre dormivo. Lo guardai con occhi freddi e pieni di lacrime, presi l'oggetto più vicino e glielo lanciai, lui lo schivò e gliene lanciai un'altro che lo colpì su un fianco << avrei preferito morire congelata che essere toccata da te in quel modo>> urlai mentre le lacrime scendevano, Zayn mi guardava scioccato, come se quella mia reazione fosse l'ultima che potesse aspettarsi. Mi voltai e entrai dentro il bagno che avevo notato prima, sbattei la porta con violenza e girai la chiave, mi appoggiai alla porta e scivolai lentamente sul pavimento, mentre la consapevolezza e il terrore di ciò che aveva fatto Zayn mi assalivano. Presi a singhiozzare, non volevo tutto questo "perché a me?" mi chiesi più volte. Sentii bussare alla porta <<Lilian apri>> non risposi, non volevo parargli, tanto meno guardarlo, non dopo ciò che aveva fatto. << Lilian, apri, era solo uno scherzo. Non ti ho fatto nulla>> non potevo crederci, "era solo uno scherzo? No! non dovevo credergli", continuai con il silenzio assoluto << Lilian per favore esci. Non ti ho fatto nulla davvero, ho dovuto spogliarti perché i tuoi vestiti erano congelati, ma giuro su quello che vuoi che non ti ho toccata. Adesso esci di li dannazione>>  in quel momento pensai che probabilmente aveva ragione, altrimenti me ne sarei di certo accorta, se lui avesse fatto qualcosa il mio corpo avrebbe dovuto avere qualche segno, mi alzai e mi diressi verso lo specchio, scostai leggermente il lenzuolo e niente fu tutto quello che trovai, un bel niente. Zayn non stava mentendo, non mi aveva fatto davvero nulla. <<Lilian ti prego, ti lascerò prendere quella stanza, farò tutto quello che vuoi, ma esci o butto giù la porta a calci>> a quelle parole mi diressi verso la porta e girai la chiave, aprii leggermente la porta e sussurrai << davvero non mi hai fatto niente?>> lui si passò una mano tra i capelli a ciuffi rosa, totalmente esasperato << si Lilian, non ti ho fatto nulla>> socchiusi gli occhi scrutandolo bene <<sicuro?>> chiesi dopo << si>> disse tirandosi le punte dei capelli << e mi darai la stanza?>> sospirò sconfitto << si, ti darò la stanza>> mi scappò un gridolino per la gioia e spalancai la porta, afferrai il lenzuolo e corsi verso la porta che dava sul corridoio, diretta verso la mia nuova e stupenda camera. << ehy aspetta>> mi disse Zayn, mi voltai sorridente  e lui mi guardò sorpreso, ma poi si riprese e sorrise anche lui. << metti questa>> disse gettandomi addosso una sua felpa grigia con scritto sopra "I love London" <<ci sono gli addetti alla preparazione della festa e non vorrei che ti vedessero così>> alzai un sopracciglio, <<festa? che si festeggia?>> chiesi confusa << nulla>> rispose con un'alzata di spalle << do una festa ogni venerdì sera. Non vestirti troppo elegante, non è nulla di formale. Io adesso vado, ti faccio salire la valigia da uno degli addetti>> disse uscendo dalla stanza. Mi precipitai fuori dalla porta e gli dissi << aspetta, dove vai?>> lui si girò verso di me fermandosi di colpo<< ad allenarmi e per colpa tua sono anche in ritardo>> disse veramente seccato, poi però sorrise e disse << ci vediamo stasera piccola>> le mie guance si infiammarono e chiusi violentemente la porta alle mie spalle. Lo sentii ridere, mi accasciai al suolo per la seconda volta in meno di un'ora, come riusciva ad avere così tanto potere su di me? Come riusciva a far impazzire i  miei sensi in quel modo? non gli avrei permesso di tenermi in pugno, avrei lottato anche contro me stessa se era necessario, ma io non sarei mai caduta ai piedi di Zayn Malik.

Un Anno Per Cambiarti[Z.M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora