CAPITOLO 13 MIA

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<< Non ti preoccupare, andrà tutto bene>> dissi più a me stessa che a lui << Ci vediamo domani alla terza ora>> cercai di sorridergli per rassicurarlo, anche se forse chi aveva bisogno di essere rassicurata ero proprio io. Avevo paura ma dovevo sapere che le mie sorelle stessero bene.

<< Okay piccola, ci vediamo domani, per qualunque cosa, a qualunque ora, chiamami>>

Se ci arrivo a domani pensai.

<< Sissignore>> mi voltai e andai davanti al cancello. Simone aveva detto di aver mandato anche mail e messaggi a mia madre, e questo voleva dire che sicuramente in un modo o nell'altro sapeva che frequentavo qualcuno. Ma allora perché non mi aveva detto niente? L'unico modo per scoprirlo era entrare in casa, e così oltrepassai il cancello aperto. Salii gli scalini e appena prima di girare il pomello delle porta diedi un'altra occhiata a quella scritta, esattamente come avevo fatto qualche ora prima. Ma ora non ero più tanto arrabbiata, Simone era stato sistemato a dovere grazie a Ben, stavo solamente morendo dalla paura per qualsiasi cosa sarebbe successa. La casa da fuori sembrava silenziosa, e non sapevo se interpretarlo come un segno positivo o negativo. Mi feci forza e aprii la porta.

In un nanosecondo ebbi quattro paia di occhi puntati su di me, gli occhi di mia madre, Leo, Ginny e Cristina, seduti attorno al tavolo.

<< Mia! >> esplose mia madre con le lacrime agli occhi alzandosi di fretta per stringermi in un caldo abbraccio materno, subito dopo però seguito da un'espressione dura << si può sapere dove diavolo sei finita?!? Ti abbiamo cercato dappertutto, abbiamo chiamato tutti ma nessuno sapeva dove cavolo fossi! Non farlo MAI PIU', intesi?!>> continuò scuotendomi le spalle.

Nel frattempo anche Ginny si era alzata per abbracciarmi, mentre Leo e Cristina erano rimasti seduti con un'espressione indecifrabile sul viso, sembravano sollevati, ma non troppo felici di vedermi. Entrambi poi tenevano una busta di surgelati, Cris sulla spalla, Leo sul naso.

<< S-sono andata da un'amica>> feci un sospiro prima della fatidica domanda<< Lui dov'è?>>

<<Vado ad avvisare tutti che ti abbiamo trovata>> disse mia madre correndo in sala, come se volesse sfuggire all'argomento.

Mi voltai verso i miei fratelli attendendo una risposta.

<< Non lo sappiamo con certezza, ma sarà andato al bar di suo cugino ad affogare i suoi problemi nell'alcool>> disse Ginny.

Mi sedetti al tavolo. Ero felice perché rispetto a quel che mi ero figurata tutto sommato i miei fratelli stavano bene, però avevo bisogno di sapere bene cosa fosse successo e quindi mi feci coraggio ancora e chiesi cosa fosse successo.

<< Intendi dopo che te ne sei andata?>> disse acida Cristina. No decisamente non era felice di vedermi.

Annuii. Dio volevo che Ben affianco a me. Solo con lui mi sentivo veramente al sicuro.

<< Davvero non ci arrivi da sola?>> continuò scoprendo il suo livido violaceo sulla spalla << Oppure forse intendevi chiedere: come avete fatto tu e Ginevra a sopravvivere da sole?>>

Guardai in basso, con gli occhi che bruciavano, vergognandomi della la mia codardia.

<< Andiamo Cris vacci piano, tu non saresti scappata se ne avessi avuto occasione?>> mi difese Ginny. In quel momento le avrei voluto regalare tutti i cd di Justin Bieber della terra.

<< No non lo avrei fatto! Non dopo che mia sorella si è sacrificata per me. Al massimo sarei andata a cercare aiuto, non sarei scappata via per tornare ore e ore dopo. Mia io non ti avrei mai lasciato da sola insieme a Ginny ad affrontare Paolo>>

Il Segreto Del Tuo SguardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora