«Allora? Che aspetti ad aprirlo?»
Annuii, anche se ero rimasta lì ferma a fissare quel computer. Strinsi le labbra e lo aprii.
Sullo schermo apparvero delle schede contenenti profili di uomini, donne e ragazzi poco più piccoli di me.
Su molte di queste c'era una grande scritta in rosso che copriva quasi tutta la scheda: eliminato.
Lanciai una breve occhiata a Ryan, che ricambiò. Poi tornai sul pc.
«Ehm..», non sapevo esattamente cosa dire, così poggiai le dita sul mouse e abbassai le finestre. Sul desktop c'era tantissime cartelle senza nome, e non sapevo da dove iniziare.
Ne aprii una a caso trovandola vuota, poi provai con un'altra che conteneva foto. Foto di persone, di soldi, di palazzi, di mappe geografiche. Ne aprii un'altra e la scritta "procedura NRC" mi saltò subito all'occhio. Andai giù, leggendo velocemente.
Erano scartoffie contrattuali con la Russia. Fin lì nulla di preoccupante, ma la parte finale mi aveva fatto arretrare dal tavolo facendo prendere il mio posto a Ryan.
Avevo il battito accelerato e il respiro irregolare. Mi portai una mano nei capelli proprio nel momento in cui Ryan si girò verso di me con gli occhi spalancati. Mi coprii la bocca, incredula e - mio malgrado - spaventata.
«Questi pazzi del cazzo hanno acquistato materiale nucleare! Dai russi!» strillò Ryan, agitando il braccio buono.
«Ce l'hanno già?» riuscii solo a sussurrare.
Lui si girò e mi costrinse ad avvicinarmi perché copriva l'intero pc grosso com'era diventato.
«No, questo è solo la richiesta. Quindi c'è la probabilità che i russi l'abbiano rifiutata?»
«Ne dubito. Guarda», indicai la cifra spettante ai russi se avessero accettato. «Sono troppi soldi per poter rifiutare.»
Mi morsi l'interno del labbro, pensando a mio fratello e a dove fosse. Era nelle mani di pazzi che volevano cancellare chissà quale città o stato.
«Scendi ancora», continuai.
Mentre le pagine scorrevano mi concentrai su un'immagine, o per meglio dire un simbolo.
Era il corpo di un uomo che non aveva la testa e al suo posto c'erano tre teste di serpenti.
Battei più volte il dito su quella figura. «L'ho già visto da qualche parte questo simbolo.»
«E dove?» domandò Ryan speranzoso.
Scossi la testa, incapace di ricordare dove e quando avessi visto quel disegno.
Abbassai la testa e imprecai, battendo un pugno sul tavolo.
Scostai lo sguardo dal computer alla finestra. Erano successe troppe cose in una sola notte e mi sembrava di avere la testa in fiamme. Non so per quanto avrei resistito così; io ero abituata a ragionare lucidamente e con la mente calma. Non ero per niente calma, e mi mancava mio fratello. Mi ero ripromessa di non fargli fare una vita come la mia, lui doveva essere felice e non doveva sapere niente. Doveva rimanere nella convinzione che Babi fosse sua madre, che il suo nome fosse Sean e che il mio fosse Paige. Non mi piaceva dirgli bugie, ma era per il suo bene. Per proteggerlo. E per cosa? Mi hanno trovata e se la sono presa con lui, senza neanche contattarmi per chiedere un riscatto. Non mi aspettavo nessuna telefonata - era solo una speranza - perché sapevo che gente era quella lì fuori. Quelli si prendevano quello che volevano senza neanche farti la cortesia di dirtelo prima.
«Carter! Carter..», sentii appena il continuo chiamarmi di Ryan.
Mi voltai e notai la sua aria accigliata e mi accigliai anch'io.
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Revenge [ COMPLETA - DA REVISIONARE ]
Action" «Non me ne importa un cazzo. Per me, possono parlare fino a quando non scoppiano loro le corde vocali. Non sanno quanto io mi rompa il culo. Non lo faccio per me, ma per lui. Magari non è il modo migliore per aiutarlo, ma so fare questo. Rubo, se...