5 - Stay away

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Ore: 4:21

"Che schifo."
Pensò Elyenne svegliandosi nel bel mezzo della notte ed avendo perso totalmente il suo sonno.
"Akishe, ptss...Akishe."
"Cosa vuoi Elyenne?! Lasciami dormire." Rispose quella stizzita.
"Mi sento sola."
"Adesso non mi importa, voglio dormire."
Elyenne non riusciva a capacitarsi del fatto che, nonostante Akishe vivesse nella sua mente, sembrava una persona a parte.
Inutile dire che ci rimase male quando ricevette la brusca risposta da parte della sua coinquilina.
Provò a dormire e pregò di non svegliarsi il mattino seguente.

Ore: 6:43

Elyenne aveva da sempre odiato la scuola, nonostante i bei voti che prendeva, quel posto la opprimeva e non poco.
Perciò si ritrovò ad inveire contro ogni essere vivente e non, presente sulla faccia della terra.
Voleva morire, era semplice da capire.

Ore: 8:30

L'istituto era squallido, freddo e tremendamente monotono.
Tirò un sospiro affranto e si incamminò verso l'ingresso tenendo lo sguardo puntato sulle sue scarpe nere.
Sentiva il freddo invaderle il corpo e penetrarle le ossa, ma non se ne curò più di tanto.
Sarebbe morta di freddo? Tanto meglio.
Non che avesse fatto la differenza in qualche modo, anzi, probabilmente avrebbero dato una festa per l'evento.
«Hey Elyenne!»
Elyenne non si girò per vedere a chi appartenesse quella voce tanto acuta; d'altro canto si fermò e strinse i pugni, pronta per ricevere una nuova raffica di insulti, che a sua sorpresa, non arrivò.
L'unica cosa che arrivò afu una mano poggiata sulla spalla che la invitava a voltarsi.
Inorridita dal contatto corporeo, si scostò come scottata e si voltò con una leggera smorfia di disgusto verso quella che riteneva fosse Kathleen.
«Elyenne, ciao.» Julie Rolsveet.
Cosa diamine voleva questa adesso?
"Ignorala, porterà solo tremendi guai, allontanati da lei!" Intervenne Akishe allarmata.
Elyenne lanciò uno sguardo tutt'intorno per vedere se ci fossero i quarterback o Kathleen pronti ad aggredirla e prenderla in giro.
Non c'era nessuno eccetto Julie.
"Mh...strano." sostanziò Akishe.
«Cosa ti serve?» Domandò Elyenne bruscamente con un tono di voce graffiante e leggermente rauco.
«Uhm, volevo sapere se avevamo compiti per oggi, come ben sai, non ho prestato molta attenzione alla lezione la scorsa volta e-» venne interrotta da una brusca Elyenne che cinica quale era, si affrettò a precisare:
«Problemi tuoi, non miei.»
«Ti prego, Elyenne.» Insistette l'altra.
«Pensi che io sia stupida? Cosa ti serve? Cosa devi dirmi, Rolsveet? Qualunque cosa, fai in fretta.»
La mora la guardò con un cipiglio confuso sul volto per poi avvicinarsi a lei tanto da permettere ad Elyenne di vedere i diversi strati di trucco applicati sulla pelle olivastra e sospirare.
«A differenza di quel che credi, mi servono davvero i compiti.» ritentò.
«Dovevi studiare tutto il secondo capitolo di storia e adesso, per favore, lasciami in pace.»
Detto questo, Elyenne girò sui tacchi e riprese a camminare verso l'ingresso, spingendo poi la porta principale e dirigersi verso il suo armadietto.
"Elyenne." Cominciò Akishe.
"Mh?" Rispose a mente la castana.
"Voglio che la prossima volta tu stia attenta, molto più attenta, Elyenne."
"Ok."
"Dico sul serio."
"Ok."

Ore: 8:45

Di nuovo una A+ in storia.
Andava bene.
Una cosa positiva.
Il professore era ammaliato dalla parlata di Elyenne, da come articolava per bene le frasi, rendendole poesie o dolci melodie.
Ma non era l'unico.
Chiunque poteva pendere dalle labbra di Elyenne per la sua spiccata capacità di linguaggio.
Nonostante questo però, Elyenne non parlava mai se non chiamata dal professore o interpellata per un parere personale: quindi era difficile decretare quella sua dote.
Delle volte si chiedeva a cosa servisse prendere sempre dei bei voti se poi non avrebbero risolto nulla.
Insomma, non aveva intenzione di tirare avanti a lungo con la sua vita, in più a sua madre non avrebbe fatto né caldo e né freddo se andava bene a scuola oppure no.
In più lei era grassa e pazza e brutta, nonché tremendamente insana mentalmente.
Chi avrebbe mai assunto una persona del genere?
Nessuno.

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