Ore: 18:11
«Ti dico che quello era un cervo!» ribatté Elyenne infastidita.
"Ed invece era una renna, la prossima volta apri gli occhi."
«Acida.» ridacchiò la castana, per poi scrollare il capo e rimanere in silenzio quando non ricevette alcuna risposta da parte dell'altra.
Tuttavia non ci rimase male e non se la prese.
Ma da matta quale era, Elyenne cambiò di umore, perché dopotutto lei era strana ma andava tutto bene così.
Quindi divenne vulnerabile nel giro di quattro secondi, e solo gli dèi sapevano quanto avrebbe voluto farla finita in istanti come quelli, perché dopotutto lei era strana ma andava bene così.
Suo malgrado, si ritrovò con grosse lacrime che copiose scendevano lungo le sue guance nivee e pallide, che sembravano essere malate e bisognose di carezze, ma andava tutto bene così.
Cominciò a cantare, la voce rotta dal pianto, che lentamente soffocava nella sua gola.Little ghost, you are listening
Unlike most, you don't miss a thing.You see the truth.
I walk the halls, invisibly
I climb the walls, no one sees me...No one but you.
You've always loved the strange birds;
Now I want to fly into your world...I want to be heard.
My wounded wings, still beating
You've always loved the strange inside...Me, ugly pretty.
Oh little ghost, you see the pain
But together we can male something beautiful.So take my hand and perfectly
We fill the gaps, you and me make three.I was meant for you, and you for me.
E pianse. Pianse fino a quando non ebbe più lacrime da versare, perché Elyenne era una ragazza strana, ed aveva le guance che sembravano malate e bisognose di carezze, ma andava bene così.
Ore: 18:44
"Tesoro." Intervenne A, per consolare la ragazza castana che si era avvolta la schiena con le sue stesse braccia e se ne stava rannicchiata per proteggersi da quel mondo che stava diventando davvero pesante sulle sue spalle.
Non rispose. Non si mosse quando una raffica di vento gelato le fece svolazzare tutti i capelli da un lato. Non si mosse quando vide un grosso orso prendere qualche salmone, molto più lontano da dove si era stanziata lei.
Non le importava neppure venire sbranata dagli orsi, semplicemente non era affar suo. Anzi, gli avrebbe fatto pure un piacere.
Passarono interminabili minuti prima che Akishe si facesse di nuovo avanti per parlarle, ed Elyenne avrebbe preferito che fosse stata zitta, sinceramente. Odiava quella voce nel cervello, odiava che non poteva sentirsi libera neanche nel suo stesso corpo.
Si strinse di più nel suo giacchetto e puntò lo sguardo lontano, più lontano del mondo.
"Elyenne, perché
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I FOUND MYSELF
FantasyElyenne è una diciassettenne dai pensieri cupi e complicati. L'odio che serba nei confronti della sua famiglia è reciproco, e si ritrova senza amici con cui sfogarsi. Ben presto però scopre di non essere poi così sola come pensava, perché accanto a...