La mano del demone porsa verso il ragazzino e il silenzio di quest'ultimo che non faceva altro che tremare nel vedere quella creatura così mostruosa davanti a lui.
《Non devi avere paura...non ho nessuna intenzione di farti del male.》
Eren, un po' titubante, prese la mano del demone e si alzò in piedi finendo proprio faccia a faccia con Levi.
Il giovane sentiva freddo stando vicino a lui, era una strana sensazione e lo metteva parecchio a disagio.
Levi intanto non staccava gli occhi dal suo dolce angelo che in quel nomento stava tremando come un coniglietto.《Hai paura Eren?》
Il ragazzino non rispose, non aveva il coraggio di rispondere a quel demone.
Dopo qualche minuto fece cenno di sì con la testa e abbassò lo sguardo mettendosi a guardare i tulipani.《Non temere Eren...non voglio farti male anzi sono proprio qui per proteggerti.》
Levi portò una mano sulla guancia del moro e quest'ultimo arrossì appena sentì il tocco di quell'essere sulla sua pelle.
《...t...tu chi sei?》
Il demone si spostò dal ragazzino ed iniziò a camminare per il prato fiorito.
Si mise a sedere in mezzo ai tulipani ed Eren lo seguì restando dietro di lui.《Io sono il signore degli inferi, il demone che finì negli inferi proprio perché ho causato la guerra tra luce e tenebre. Il mio nome è Levi.》
Levi aprì la mano e in essa si formò un fiore.
Era un giglio, un fiore bellissimo e tra i più delicati.
Eren appena vide il fiore nelle mani del demone, si avvicinò subito a lui perché era incuriosito e in più se si trattava di fiori non poteva resistere.《Dici di essere un demone e poi riesci a creare i fiori? Non sembri così cattivo...》
《Non fidarti delle apparenze...è vero voglio proteggerti ma non vuol dire che io sia un essere buono.》
Levi strinse il giglio nelle sue mani e lo fece scomparire creando uno stormo di corvi che iniziarono a volare nel cielo.
Il ragazzino spalancò la bocca appena vide tutto ciò e poi si mise a guardare il demone che in quel momento aveva lo sguardo rivolto ai fiori.《...c-capisco ma...a me non sembri così cattivo...mi hai anche salvato.》
Eren fece un sorriso, uno dei suoi tipici sorrisi che facevano impazzire chiunque lo stesse guardando.
Lui era troppo bello, Levi non poteva resistere alla bellezza di quel ragazzo, ecco perché voleva stargli vicino.
Il demone portò una mano sui capelli del ragazzo e si mise ad accarezzarli.
Erano così morbidi ed emanavano un delizioso profumo di pesco.
Il giovane arrossì istintivamente non appena sentì il tocco del demone sulla sua testa e poi si mise a guardarlo con i suoi occhi color verde smeraldo.
Non aveva paura, anzi si sentiva veramente tranquillo e anche se quell'essere sembrava così spaventoso a lui non importava, su sentiva a suo agio.《D'ora in poi questo sarà il nostro luogo d'incontro...qui è tranquillo e poi so che i tulipani ti attraggono molto.》
《Mi conosci così bene...nemmeno i miei amici sanno queste cose su di me...come fai a sapere tutte queste cose?》
《...ho i miei segreti.》
Il ragazzino rimase un po' sorpreso da quella risposta e poi fece una piccola risata.
Levi non voleva dirgli che lo spiava ogni giorno, così lo avrebbe messo in soggezione e poi amava spiarlo anche nei momenti più intimi.
Adorava alla follia Eren, era la sua unica ragione di vita.《 è piacevole parlare con te ma...ora devo andare. Mia madre sarà sicuramente in pensiero e devo andare a casa a preparare la cena...》
Eren si alzò da terra ma prima che potesse andarsene, Levi lo prese per il polso.
Il giovane si girò verso di lui e arrossì leggermente sulle gote.《Anche domani ci vedremo vero?》
《M-ma certo che si.》
《...me lo prometti Eren?》
Il giovane annuì facendo un sorriso e il demone gli lasciò il polso dopo che vide il sorriso del ragazzino.
《Ci sarò senz'altro, è una promessa. Ora però devo andare, mi spiace.》
Il ragazzino si girò velocemente e corse via da quel paradiso terrestre per tornarsene a casa.
Aveva il cuore che batteva a mille, quel demone era entrato nei suoi pensieri.
Sembrava tutta una cosa irreale, un essere infernale si era appena presentato ai suoi occhi e non gli aveva neanche fatto un graffio.
Doveva mantenere il segreto, non poteva di certo andare a dire a sua madre che aveva incontrato un demone.
Doveva stare zitto, tenersi tutto per sé e cercare di trattenere la tentazione di dire tutto alla madre.
Ma non poteva deludere Levi, si fidava di lui e non voleva deluderlo o lo avrebbe perso.
Il giovane dopo qualche minuto arrivò a casa e quando vi entrò, andò in cucina appoggiando il cestino di vimini sul tavolo e tirò fuori le more mettendole in un recipiente.
Il ragazzo si mise a pensare ancora al demone, ormai era il suo pensiero fisso.
Arrossì leggermente sulle guance e portò una mano sul volto per nascondere il rossore.
Sentiva una strana sensazione e sapeva benissimo che quella sensazione non se ne sarebbe andata tanto facilmente.Levi era tornato negli inferi e si trovava nella sua stanza da letto.
Stava bevendo un bicchiere di vino e intanto osservava tramite ad una nube creata con i suoi poteri, il ragazzino.
I suoi occhi osservavano attentamente il ragazzo e le sue mani bramavano di toccarlo.
Voleva toccarlo, affondare le unghie nella sua carne per sentirne la morbidezza e voleva morderlo per poterlo assaporare al meglio.
Pensieri perversi vagavano nella sua mente, dopo tutto era comunque un essere lussurioso e quel ragazzino accendeva in lui tutte le sue passioni più perverse.
Il demone appoggiò il bicchiere sul comodino e si lecco le labbra che erano ancora sporche di vino."Eren...quanto ti desidero..."
Voleva averlo lì con lui ma era ancora troppo presto.
Doveva aspettare prima di farlo suo, una creatura così delicata non si poteva distruggere così velocemente.
Levi si sdraiò sul letto, continuando a guardare Eren che in quel momento stava preparando la cena per la madre che si trovava ancora in negozio.
Prima o poi sarebbe finito nelle sue mani.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
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The Demon The Angel {Ereri}
RomanceI fiori sono piante caste, pure, di mille colori proprio come il ragazzo dagli occhi color smeraldo. Ma anche il fiore più delicato può finire sotto le grinfie di un essere demoniaco che brama solo di averlo per sé e toccarlo con le sue mani. {stori...