Capitolo 18 {dolore}

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《Luridi bastardi...me la farete pagare!》



Continuava a ripetere fra sé e sé il demone che durante la caduta era precipitato tra dei cespugli presenti nella stanza dei fiori di Eren.
Il corvino riuscì a togliersi dal petto la freccia con cui era stato colpito e fortunatamente non si era recato alcun danno estremamente grave.
La freccia svanì all'improvviso non appena Levi lo tolse dal suo petto e nella sua mano rimase solo una polvere, simile a della cenere.
Il suo dolce Eren era appena stato portato via, quegli angeli lo avevano strappato dalle sue mani in modo crudele.


《LEVI! TUTTO BENE?》



Nella stanza entrarono quattro demoni, quelli di cui Levi si fidava immensamente e lo aiutarono a tirarsi fuori dai cespugli.
Il demone si scansò da loro e si mise a posto, riordinando i suoi vestiti e togliendosi le foglie dal suo mantello.

《Che cosa è successo? Abbiamo sentito le urla di Eren.》

《Lo vuoi proprio sapere?! Erwin ha mandato due cherubini per portare via da me Eren! Non possiamo fargliela passare liscia!》



《Ma...mio signore...come faremo ad entrare in paradiso? A noi demoni non è permessa questa cosa...》




Levi alzò lo sguardo e si mise a guardare il cielo stellato.
Strinse i pugni e il suo sguardo era più determinato che mai.
Non poteva darla vinta agli angeli, doveva salvare Eren e riportarlo con sé, lontano dal paradiso.



《...e invece noi ce la faremo! Eren tornerà ad essere qui con noi!...è una promessa.》















I due angeli arrivarono alle porte del paradiso ed erano assai affaticati per tutto il lungo viaggio che si erano fatti trasportando Eren.
Per tutto il tragitto, il ragazzino non aveva fatto altro che piangere, rannichiato su sé stesso, preso da una crisi di panico per essersi allontanato dal suo amato.
Lui non voleva essere in paradiso, non voleva averne a che fare con gli angeli, lui voleva stare con Levi.




《Finalmente siamo arrivati! Non ce la facevo più a trasportare questo ragazzo! È pesante!》





Esclamò Connie che passò una mano sulla sua fronte per asciugarsi il sudore.
Dopodiché Sasha aprì la rete, per fare uscire il ragazzino, non potevano tenerlo rinchiuso lì per tutto il tempo.



《Avanti Eren! Ora sei al sicuro! Puoi anche uscire.》




Ma il moro non rispose alla giovane, anzi si girò voltando le spalle ai due angeli e riprese a piangere ancora più forte di prima.
Proprio in quel momento arrivarono anche Armin e Mikasa e appena la corvina vide il ragazzino dentro la rete, fece un'enorme sorriso e corse verso di lui.


《Allora ce l'avete fatta! Non me l'aspettavo.》



《Ehi non ci devi sottovalutare! È stato facilissimo! Come bere un bicchiere d'acqua!》




Sasha fece un sorriso sfavillante e Mikasa intanto si avvicinò ad Eren.
Il giovane tremava come un piccolo animaletto e la faccia era coperta dalle sue mani.
Non aveva intenzione di guardare gli angeli che aveva attorno.


《Eren...sei al sicuro qui con noi...avanti non avere paura.》



La corvina appoggiò una mano sulla spalla del ragazzino ma quest'ultimo la scansò, togliendo la mano dal suo corpo.



《N-NON TOCCARMI!...LASCIATEMI STARE! STATEMI LONTANI!》



Eren voltò lo sguardo verso gli angeli e i suoi occhi erano gonfi a causa di tutte le lacrime che aveva versato.
Mikasa era al quanto stupita della reazione del ragazzino nei suoi confronti mentre Armin se l'aspettava un tale comportamento.




《Mikasa...dovremmo lasciarlo tranquillo...portiamolo nella sua stanza e lasciare che si riprenda!....è ancora scosso dalla situazione.》



《Mpf...hai ragione Armin...e va bene faremo come dici tu.》



Armin fece segno ai due cherubini di portare Eren nella stanza che gli avevano preparato e così fecero.
Siccome il giovane non aveva intenzione di uscire dalla rete, i due angeli lo lasciarono nella stanza lasciando al moro tutto il tempo necessario per uscire dalla rete.
Infatti, dopo qualche minuto, Eren uscì dalla sua trappola e si stese sul morbido letto che era presente nella stanza.
Il moro affondò la faccia nel cuscino ripieno di piume d'oca e si mise a piangere ancora.




"Levi...oh Levi! Ti prego vienimi a salvare! Non voglio rimanere in questo posto...m-mi fa paura."




Mentre il ragazzino si trovava nella stanza, Armin e Mikasa si trovavano fuori da essa e stavano discutendo sulla situazione.
La corvina insisteva per entrare ma Armin la teneva ferma, doveva fare di tutto per tenerla calma.



《Armin! Coraggio fammi entrare!》



《Mikasa non puoi essere così precipitosa!...non ti rendi conto che Eren è spaventato?...l'abbiamo trascinato qui con dei modi sgarbati...ha bisogno di tempo per riprendersi...ti prego torniamo qui dopo!...lasciamogli tempo.》




Mikasa sbuffò scansandosi dal biondino che si era posizionato davanti alla porta della camera di Eren, con il tentativo di non farla entrare



《Uffa! Ho capito Armin! Non c'è bisogno di reagire in questo modo!...io vado via...tornerò sta sera.》




L'angelo se ne andò via lasciando il biondo da solo, davanti alla stanza di Eren.
Siccome Armin su trovava da solo, si assicurò per bene di non essere visto da nessuno e così entrò nella camera del giovane.
Quando l'angelo entrò si ritrovò Eren steso sul letto, con la faccia sprofondata nel cuscino e si sentivano i singhiozzi del ragazzino.
Il biondo si avvicinò al moro e si sedette sulla sedia in legno che si trovava vicino al letto.
Eren sentì il rumore, si girò dalla parte di Armin e appena lo vide rimase sorpreso nel vedere quell'angelo davanti ai suoi occhi.



《...scusami per la mia intrusione...come ti senti?》





Il giovane non rispose.
Si limitava a guardare Armin e portò una mano sul suo volto per asciugarsi le lacrime.
Il biondo fece un sospiro, doveva prevedere che Eren non avrebbe detto neanche una parola.
Era spaventato, scosso, lo avevano appena strappato dalla persona che amava.

《...senti Eren...lo so che non vuoi darmi ascolto ma...sappi che io sono dalla tua parte. Non avevo intenzione di separarti da Levi e ho fatto di tutto per farti stare con lui ma purtoppo non ci sono riuscito...sappi però che tenterò di farti scappare da qui!È una promessa!》

A quelle parole Eren fece un'espressione di totale stupore.
Lo stava forse prendendo in giro? O erano tutte parole vere?



《...cosa?...sei serio?...non mi fido di voi angeli dopo quello che mi avete fatto...》




《Non ti sto mentendo Eren! Sto dicendo la verità...mi sto organizzando per farti scappare da qui ma devo capire come fare...sai Mikasa mi è sempre alle costole.》


Eren annuì e poi si stese nuovamente sul letto, appoggiando la testa sul cuscino e voltando le spalle ad Armin.


《So che ora non ti va di parlare perciò...me ne vado...buon riposo.》

Armin si alzò dalla sedia ed uscì dalla stanza lasciando Eren tutto solo.
Il ragazzino era parecchio confuso, era appena stato rapito e tutto d'un tratto un angelo voleva liberarlo?
Non sapeva cosa pensare, sapeva solo che Levi gli mancava immensamente e che voleva tornare a tutti i costi con lui.




"Levi..."


Eren stringeva nelle sue mani il ciondolo nero che gli aveva regalato Levi ma purtroppo, anche se continuava a chiamarlo, il ciondolo non funzionava.
Sicuramente perché si trovava in paradiso e lì i poteri demoniaci non avevano alcun effetto.



"Salvami ti prego."









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Armin ce la farà a liberare Eren?
E Levi ce la farà ad arrivare in paradiso?

Scopritelo nei prossimi capitoli! (Basta troppo entusiasmo 😂)

The Demon   The Angel  {Ereri}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora