Capitolo 6 {cielo e terra}

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Mikasa, l'angelo fedele del signore, si incamminò verso la stanza reale, dove era presente il Dio onnipotente.
Quel giorno c'era un grande movimento, tutti discutevano su Levi e di quel ragazzino, Eren, che era sempre stato visto come una figura angelica dai santi del cielo.
La ragazza aprì l'enorme portone color oro ed entrò nella sala del signore.
In piedi, vicino ad un altare di marmo bianco, stava il Dio onnipotente.
Lui si girò appena vide l'angelo entrare e le fece un caldo sorriso.


《Mikasa...finalmente sei arrivata! Ho proprio bisogno di te per questa missione...》


《Qualsiasi cosa per il mio signore.》


L'angelo si inchinò davanti al suo padrone e poi rialzò lo sguardo verso di lui.
Si sentiva molta tensione nell'aria.



《Ho bisogno di te per questa missione...come sai Levi ha puntato gli occhi su quel ragazzino che è destinato a venire qui con noi nei cieli prima o poi...Mikasa tu lo devi fermare, non puoi permettere che Eren venga condizionato da quel demone.》

《Sarà fatto mio signore, non permetterò che quel demone gli faccia del male.》

《Bene...ora vai e porta a tempo la tua missione.》



Il signore gli fece segno con la mano di andarsene e l'angelo fece quello che era stato ordinato.
Mikasa era determinata, avrebbe fatto di tutto pur di avere finalmente Eren accanto a sé.
La ragazza corse fino al cancello del paradiso e lì la stava aspettando un altro angelo.
Questo aveva capelli biondi tagliati a caschetto e i suoi occhi erano azzurri come il cielo d'inverno.
Era un angelo abbastanza timido ed impacciato ma la sua intelligenza era il suo cavallo di battaglia.
Il ragazzino appena vide Mikasa fece un piccolo sorriso.

《Mikasa! Hai avuto ordini?》


《Si Armin, il capo vuole che andiamo a salvare Eren per portarlo via dalle mani di Levi. Una volta salvo finalmente potrò stare vicino a lui.》


Armin non pareva molto convinto degli ordini del loro signore.
Fino a quel giorno nessuno si era mai preoccupato di una faccenda che lui riteneva sciocca.

《...senti Mikasa...non credi che stiamo tutti un po' esagerando?...insomma tutto questo trambusto per questo ragazzo e poi a vederlo non mi sembra che sia così in pericolo...》


La mora si girò di scatto verso il biondino e gli lanciò uno sguardo gelido.
Lo prese per il mantello color rosso fuoco e lo trascinò verso di sé.

《Invece Eren è in pericolo. Non l'hai visto? È nelle mani di quello sporco demone, quello che ha tradito il nostro signore! Come fa ad essere al sicuro?!》

La ragazza lasciò la presa ad Armin e il biondino era parecchio spaventato.
Però lui restava convinto del fatto che quella era una scelta azzardata, lui non aveva intezione di separare Eren e Levi.
















Eren era nella sua stanza, le prime luci del mattino entrarono dalla finestra illuminando il volto del ragazzino.
Il giovane aprì lentamente gli occhi e se li stropicciò facendo qualche verso incomprensibile.

《Uff...è già mattina?》

Eren si alzò da letto, si tirò indietro i capelli e rimase qualche secondo fermo a guardare i girasoli che erano inseriti nel vaso di fiori di ceramica sul comodino.
Fece un sorriso e poi decise di togliersi la camicia per indossare l'abito che aveva comprato ieri in quel fantastico negozio del centro città.
Aprì l'armadio e prese il vestito.
Era molto bello,era un vestito lungo fino alle ginocchia ed era di color lavanda e aveva molti merletti.
Lo indossò e poi sul colletto mise un fiocco bianco e i nastini scendevano delicatamente sul petto.
Come tocco finale mise come al solito in testa uno dei suoi copricapi e anche questo lo aveva comprato assieme al vestito.
Si guardò allo specchio e appena si vide riflesso nello specchio rimase affascinato da quanto fosse bello quell'abito.
Gli piaceva immensamente, si sentiva bellissimo.
Il ragazzino uscì dalla sua camera e scese al piano di sotto trovando sua madre ai fornelli.

《Uh? Eren buongiorno! Sei elegantissimo, ti sei cambiato così per qualcuno?》


Eren arrossì leggermente nel pensare a Levi, dopo tutto si era vestito così per lui.


《N-no...volevo solo vestirmi elegantemente, niente di più.》



Eren si sedette a tavola ed iniziò a bere il latte caldo che la madre gli aveva scaldato.

《 A proposito stamattina potresti badare tu al negozio? Io faccio il turno pomeridiano visto che verranno alcune clienti che conosco io.》


《Oh...va bene mamma.》


Eren fece un sorriso e finì il latte nella tazza.
In realtà lui voleva sbrigarsi per andare da Levi ma purtoppo non poteva saltare il lavoro.
Si alzò da letto, prese il cestino di vimini e scese per andare ad aprire il negozietto.
Lasciò la porta aperta visto che era una giornata abbastanza calda e poi andò a sedersi dietro al bancone.
Il ragazzino era abbastanza distratto, continuava a pensare a Levi e quel pensiero non voleva scomparire.
Tutti i suoi pensieri vennero interrotti  non appena nel negozio entrarono dei clienti.
Eren iniziò a servire i clienti, era parecchio distratto e infatti spesso sbagliava con gli ordini.
Passò la mattinata e per Eren sembrò durante un'eternità.
Quando finalmente il suo turno finì, Eren uscì immediatamente dal negozio e corse verso il bosco.
Era già troppo in ritardo, non poteva far aspettare ancora Levi che sicuramente era già arrabbiato per il suo ritardo.
Corse velocemente, cercando di non impigliare il vestito nei rovi, insomma non poteva rompere il vestito che aveva comprato apposta per Levi.
Dopo qualche minuto arrivò vicino al luogo di incontro ma quando spuntò fuori dal cespuglio, vide che in mezzo ai fiori, non c'era ancora Levi.
Ad Eren smise di battere il cuore, perché Levi non era ancora arrivato? Lui arrivava sempre per primo, che gli fosse successo qualcosa?
Il ragazzino si mise seduto in mezzo ai fiori e si mise a guardare il cielo dove volavano i canarini e i loro conguettii facevano da sottofondo.




"Levi...dove sei?...e se fosse in pericolo? No non devo pensare al peggio."

Eren abbassò lo sguardo e per passare il tempo si mise a fare una coroncina di fiori.
Iniziava ad annoiarsi, per tutta la mattinata non aveva fatto altro che aspettare il pomeriggio per vedere il suo amato demone e invece non c'era nessuno.
Una lacrima scese dal volto del ragazzino, era preoccupato e temeva che Levi si fosse cacciato in qualche guaio o che fosse in pericolo.



《Levi...》








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The Demon   The Angel  {Ereri}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora