Per poter tornare alla smania di parlarsi, discutere, confrontarsi e confortarsi, doveva passare un'ora buona.
Lacrime, vomito e lunghe pisciate – questo era il resoconto essenziale di quell'ora. Ma adesso che l'Harry di oggi ci pensa, quello adulto e che sorride ripensando a certi ricordi, riconosce che c'è molto di più oltre che il vomito, il piscio e tristezza liquida.
A Savannah veniva da piangere anche mentre Harry guidava il pick-up di Zayn. Lei stava dietro, mentre Zayn davanti a fianco a Harry, entrambi ancora solo con le mutande addosso. Che tanto erano le cinque meno venti, e loro conoscevano strade (Zayn, maggiormente) in cui le volanti della pula erano sicuri che non ce le avrebbero trovate.
Lei durante quel viaggio era rimasta rannicchiata contro lo schienale del sedile di Zayn, lui però non era utile a nessun tipo di conforto. Forse perché non aveva ancora capito dove come chi cazzo fosse? Sembrava dormisse ancora. Savannah si era convinta fosse così, allora prese a singhiozzare silenziosamente, non poteva più reprimere quel maledetto senso di disgusto. Di impotenza che aveva provato.
Quando Zayn disse – "Savi?" lei sentiva allora che non poteva più trattenersi, e le lacrime sembravano vetro sulle guance. Quanto gli pesavano! Zayn cominciò ad agitarsi, ma lei non lo stava ad ascoltare. Guardò però Harry, che in effetti era involontariamente nella sua prospettiva.
Lei gli disse "Ti voglio bene, Harry. Non vivrei proprio se non ci fossi." E quello era il suo grazie. La sua versione di riconoscenza, per Harry, era qualcosa di speciale. Una meraviglia. Una piccola gioia in quella nottata incasinata.
A Zayn però nessuno aveva detto un cazzo, lui non capiva, così scavalcando i sedili anteriori andò dietro dalla sua amica Savannah.
"Ehi, ehi, babe", disse, avvolgendole le spalle. "Non piangere – anzi, non trattenerti. Piangi pure. Piangi tutto".
Harry sorrideva come un ossesso perché sapeva che stava per iniziare il finale della serata. E quella era la parte che preferiva. Specialmente se la serata andava a concludersi alle sei del mattino con i suoi due migliori amici tutti riconoscenti al mondo.
Si voltò a guardarla e "Non ti preoccupare Sav, non ti preoccupare più". Nel sorriso Harry stava spiegando alla sua amica che doveva lasciarsi abbracciare e senza più pensare – ma Zayn prese a lamentarsi.
"Fatemi capire, insomma. Mi scapicollo via da una casa, in mutande, senza sapere il perché. Nessuno che me lo dice, tutti in silenzio – ancora solo mutande e ho perso un calzino e, porca puttana, la prima cosa a rompere il silenzio è una dichiarazione affettiva? Vi voglio bene anch'io, pazzi esauriti".
A Zayn piaceva fare del sarcasmo. Se lo vedi non gli dai una lira – non te lo inquadri come uno spiritoso, un tipo simpatico. Eppure anche in certi momenti di tensione, dice la cosa giusta e sempre nel modo giusto. Quella volta però era leggermente diverso perché, per quanto Savannah accennò un sorriso e Harry gli diede scherzosamente del coglione, dovette spiegargli che se lo avevano tirato fuori dalla mansarda in boxer, era perché la nottata aveva preso una piega sbagliata. E non si riusciva a metter luce su certi punti della serata. Harry voleva ardentemente parlarne coi suoi amici, capirne qualcosa, ma purtroppo dovette aspettare di fermarsi perché durante il tragitto a Savannah le lacrime non finivano di scendere, Zayn aveva una parte della spalla completamente inumidita dalle sue lacrime. A Savannah, però, guardare la sua pelle luccicare con le luci urbane della notte – quelle che assecondavano gli alberi e la luna – piaceva da morire e la tranquillizzava.
Zayn invece ammise che doveva pisciare. Harry sosteneva che avesse la necessità di vomitare. Si fermarono sul ciglio dell'autostrada, Zayn mise un piede fuori dall'auto, si alzò in piedi e non fece neanche un passo per allontanarsi, lo tirò semplicemente fuori dai boxer ed emise un verso di piacere – non ce la facevo più, avevo troppi liquidi in corpo cazzo! E così si era giustificato.
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Soft Sound (Young Styles/14+)
Short Storyb e f o r e s o f t p o r n ; Molto prima della sua Cassie, circa 16 anni antecedenti alla sua nascita, Harry bazzicava in giro per la sua soleggiata città insieme a Zayn e a Savannah. Godeva di relazioni divertenti, credeva lui. Di nottate pien...