+4. Piccoli bugiardi e pure criminali, se capita

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Non ci voleva credere Harry che a svegliarli era stato proprio suo padre, dopo quella nottata. Sabato mattina inoltrato, ormai ora di pranzo e, mentre il mondo girava e la gente faceva cose, viveva e risolveva i propri problemi (o nel caso di Mr Styles, quello adulto, ci si impelagava nelle alte pile di scartoffie che si portano a casa dal lavoro), loro tre, ancora sonnecchiavano sperando di recuperare qualche ora di riposo.

Jonah Styles aveva finito di rivedere la lezione che avrebbe portato il lunedì all'università quando decise che avrebbe preparato il pranzo e buttato giù dal letto il figlio Harry che chissà che aveva combinato quella notte. Non aveva voglia di cucinare, non voleva preparare qualcosa di troppo impegnativo, così sarebbe andato a dire al figlio di alzare il culo e farsi un caffè. Lui avrebbe fatto dei sandwich. E, se il caffè gli andava davvero, se lo faceva da solo, che lui aveva delle cose da sbrigare.

"Harry?" Urlò un paio di volte.

"Harry Edward Styles, alza il culo pigro dal letto!"

Ma di certo il suo richiamo non servì a molto. Così, una volta fatta l'irruzione nella sua stanza, ancor prima di pronunciare un forte e vigoroso "Harry!" si preoccupò di essere discreto, perché non aveva capito subito che i corpi accanto a quello di suo figlio fossero soltanto Savannah e Zayn. Spalancò la finestra perché quella stanza puzzava di fiato alcolico e birra trasudata. Un odore stantio di alcol e sigarette accese e poi bagnate, malgrado di queste ultime non ce ne fosse alcuna traccia.

"Cristo santo, ragazzi! Fate pena, svegliatevi". Mentre i tre amici tornavano vagamente coscienti sbattendo un po' le palpebre, Jonah aggiunse: "Savannah? Avanti tesoro, non sei ancora soffocata nella puzza di questi due? Alzati, alzati da lì in mezzo". Cercò di persuaderla, ma lei come gli altri due era ancora troppo provata dalla nottata. I tre ragazzi avevano gli occhi che andavano a fuoco per quanto bruciavano, la testa che palpitava e sembrava troppo stretta per contenere tutto quel pulsare dal di dentro. C'era Harry da un lato, quello della finestra ormai aperta, aveva la maglietta tutta rigirata sotto al suo peso, senza i pantaloni e steso sulla sinistra e il braccio destro fiaccamente penzolante sulle spalle di Savannah, che era a pancia in sotto nel centro tra i due, coi jeans leggermente calati sul bacino perché li aveva sbottonati durante la notte data la sensazione opprimente che le causavano. Lei aveva il corpo che cercava il calore da quello di Harry, ma il suo viso era rivolto a Zayn che però aveva l'aria di un pascià, tutto rilassato e senza maglietta mentre dormiva con la bocca aperta in posizione stella marina.

Jonah Styles riuscì a svegliare i ragazzi per davvero solo dopo qualche minuto.

"Avanti! Harry – guarda che sono cazzi se non rimetti questa camera in modo che sia vivibile! Puzza di alcol, voglio vomitare", disse, ma mentre suo figlio riprendeva conoscenza e prima che riuscisse a pronunciare A, Zayn si alzò di scatto per correre verso il bagno con la mano sulla bocca. Non chiuse la porta, lo fece il padre di Harry dopo aver appurato che Zayn stava chinato sul cesso a vomitare l'anima. Jonah gli disse attraverso la porta che se avesse avuto bisogno di qualcosa, allora l'avrebbe ovviamente aiutato.

"Sta vomitando? Beato lui", disse Harry a Savannah. Sentiva un bisogno di rimettere pazzesco, eppure non ci riusciva.

Lei non rispose a Harry, ma a suo padre. "Buongiorno Jonah, scusaci per non aver avvisato che saremmo rimasti – è stata una decisione dell'ultimo minuto. Letteralmente", disse, stropicciandosi gli occhi e allontanandosi da Harry, al quale disse: "Comunque puzzi come una ciminiera intrisa di schifezze alcoliche".

Harry tossì è "Pure tu".

"Non è vero", rispose Savannah.

Jonah, ancora preoccupato per Zayn fece per uscire dalla stanza, ma prima si raccomandò: "Fatemi sapere come sta", disse. "E fatevi una doccia se avete bisogno, qui se è vomito o birra, puzzate tutti", scherzò. "Avete fame? Che adesso pranziamo".

Soft Sound (Young Styles/14+)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora