+8. Togli il broncio, signorina mia

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Ancora Settembre 2016

Harry è nel centro della sua casa mezza vuota, per terra, con lo scatolone dei ricordi davanti. Harry sa che i suoi ricordi sono un po' confusi, anche se vorrebbe con tutto se stesso rimetterli insieme in ordine cronologico. Nonostante ciò ha in mente ogni momento con lei, e sulla pelle ha ancora l'impressione di sentire le lacrime di Aki.

Harry ricorda come dopo averla ascoltata piangere ha stretto le sue spalle in modo protettivo e l'ha coperta col lenzuolo. Harry ricorda quello che le diceva, ed era un continuo, quel suo tentativo di calmarla, che però non funzionò bene: "Piccola – che c'è? Che succede? Non piangere. Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Ma Harry dubitava fortemente di aver causato lui quella crisi, infatti Akiko gli ripeteva che non era sua la colpa, se lei stava piangendo, ma era solo a causa di se stessa. E poi aggiungeva: "Lasciami stare, che adesso mi passa".

Quella mattina si addormentarono entrambi con le lacrime di Akiko addosso; lei sugli zigomi, lui sul petto e tra le dita. Voleva tenerla a sé.

Ma il problema era la sveglia preimpostata nel vecchio cellulare di Harry che suonò giusto un paio d'ore dopo, e lui dovette prepararsi per la scuola in fretta e furia, decidendo che Akiko avrebbe meritato riposo e che, magari, se le avesse lasciato un biglietto col suo telefono e pure l'indirizzo, l'avrebbe rivista. O ancora meglio, lei gli avrebbe spiegato cos'è che le era preso.

Questo non accadde. Harry ricorda che andò a scuola quel giorno con gli occhi gonfi di sonno e tante aspettative.


Ricordandosi col sorriso sulle labbra il modo in cui lui e Savannah si riappacificarono quella mattina, Harry adulto prende il suo iPhone e manda un messaggio a Zayn:

Sai quanto mi manca Savannah? Savannah Jenkins.

Zayn gli risponde così:

Non serve specificare il cognome quando parli a me, di Savannah.

Lo so Zay.Te la sei lasciato scappare... figlio di puttana che sei, eh?
Sto immerso negli scatoloni delle vecchie cianfrusaglie, comunque, e mi è venuto in mente quel giorno in cui dopo una litigata con voi sono entrato in seconda ora e lei m'ha fatto trovare un muffin sul banco per far pace. Ti ricordi?

Zayn gli dice: No. Non mi ricordo.

Quello stesso pomeriggio ti sei scopato Zulay – te lo ricordi adesso?

Porca puttana, Harry.

Harry adesso è completamente capace di riavvolgere il nastro. Ricorda che quella stessa sera lui era con Savannah a casa Styles, perché Harry continuava a parlare della nottata che aveva passato con Akiko. Voleva chiarirsi le idee e condividere una pizza con Savannah, i compiti di francese, il letto sfatto pieno zeppo di cenere sembravano l'ideale per passare la serata.

Harry si ricorda che quel giorno era proprio stanco, perché alle spalle aveva solo un paio d'ore di sonno, ma Savi lo ascoltava e gli diceva cosa pensava fosse accaduto ad Akiko.

"Perché si è comportata così!" Faceva Harry senza neanche chiedere. Urlava e basta.

"Avrai pure il cazzone, Harry. Ma magari non sai usarlo", polemizzava Savannah.

"Non farmi parlare. Ti dico solo Miss Janes! Certo, eccome se so usarlo Savie". E la pizza diminuiva, la birra si scaldava e il fumo impregnava la stanza.

Harry adulto si ricorda che poi, verso le nove, Zayn lo chiamò entusiasta e col fiatone, perché "Sto correndo per le scale, devo andare a casa subito!" gli aveva detto.

Poi Harry fece nel microfono: "Che dici, bro?" E inserì l'altoparlante, cosicché anche Sav potesse ascoltare.

Harry ricorda benissimo il sorriso di Savie in quel momento, quando era pronta a salutare Zayn per avvisarlo anche della sua presenza durante la chiacchierata telefonica, ma non fece in tempo. Allargò l bocca per urlargli un saluto, ma Zayn si affrettò a parlare.

"Che cosa dico, mi chiedi? Che mi sono appena scopato Zulay Evans! Porca troia Harry quella è... wow! In un pomeriggio sono riuscito a persuaderla a uscire – a parlare di una possibile relazione tra noi due e questo le è bastato per aprire le gambe".

Harry sa che non dimenticherà mai l'espressione di Savannah in quel momento. Mai.

Lei, la dolce Savannah, non disse niente. Aveva solo gli occhi lucidi, distrutti di sogni e lacrime che tratteneva. Harry la guardò e sospirò, senza rispondere a Zayn perché aveva tutto più chiaro che mai, adesso. Poteva solo immaginare la delusione di Savannah. Così continuava a restare in silenzio, allora Savannah si preoccupò di dar voce a quello che Zayn si aspettava di sentirsi dire dal suo amico Harry.

"Quanto scopi, oh" la voce serena, il viso distrutto.

"Ah, ma c'è anche Savannah?"

"Sì ma stavo andando via".

Harry non sapeva che fare, in quel momento, così inventò una scusa con Zayn per attaccare senza neanche complimentarsi per la sua conquista.

Cercò di persuadere Savie a restarsene con lui: "Avevo i miei dubbi riguardo quello che provi per lui", le disse. "Ma adesso non ti lascio andare così. Dormi qui? Avanti, ci sono io. Non voglio che stai da sola!"

Savannah proprio non voleva lasciarsi andare davanti a qualcuno, tanto meno il migliore amico di Zayn. Ma alla fine si convinse (non proprio perché lo voleva davvero, ma solo perché non sapeva più trattenere le lacrime) e restò con lui lasciando che la abbracciasse e che le offrisse dolci, cibo spazzatura, gelato.

Magari anche qualche stupida battuta.

"Vuoi che ti faccio la manicure?" Oppure del tipo "Stai tranquilla, se vuoi puoi far finta che mio padre sia il tuo, per questa notte", visto che Harry veniva sempre rimproverato da Savannah per aver un esempio maschile in casa invidiabile che non apprezzava appieno.

Quando scesero insieme in cucina per prendere altro tabacco per il drum incontrarono Jonah Styles che sorrise. "Resti a dormire, tesoro?"

"Sì pà", rispose Harry per lei che si limitava a sorridere. "Lotta di cuscini sexy sta notte. Perciò non disturbarci perché stanno per arrivare altre amiche di Savannah".

Harry adorava mettere in imbarazzo Savannah davanti a suo padre, perché sapeva quanto lei ci tenesse particolarmente ad essere perfetta agli occhi della famiglia dei suoi amici. Ed era dovuto semplicemente alla sua educazione durante l'infanzia, perché era così che era stata abituata a fare.

Così lei si affrettò a dire, scherzosamente: "Comincio davvero a credere che forse dovrei stringere amicizia con qualche ragazza, tu sei davvero imbarazzante Harry!"

La nottata la passarono a dormire, crollarono perché erano sfiniti. Harry per il poco riposo, Savannah a causa del pianto stremante.

Alle sette la sveglia di Harry suonò, portandolo a prendere il suo vecchio cellulare per disattivarla. Ma trovò due messaggi.

Zayn gli diceva che era stato strano e che però non vedeva l'ora di raccontargli.

L'altro numero che non era registrato nella sua rubrica gli chiedeva:

Sai darmi la definizione di dejà-vu, Harry?

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 27, 2019 ⏰

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