episodio 4

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Lea fece appena in tempo a spostare la testa: lo scrigno le voló affianco schiantandosi rovinosamente contro il muro alle sue spalle, per poi cadere a terra... seguito da un pezzo di intonaco.
- AMMETTILO! STAI CERCANDO DI UCCIDERMI!-
Key la zittí - shhh... dettagli.-
Le ragazze si scambiarono un'occhiata.
Si avvicinarono all'oggetto ma... Nemmeno un graffio.
- NON È  POSSIBILE! Le ho provate tutte! Ho usato pure il piede di porco! A proposito, perché  hai un piede di porco in garage?
- Giuro, non te lo saprei dire. Qui dentro puoi trovare qualunque cosa: c'è  roba che è  qui da prima che nascesse mio padre... e ho detto tutto.
Ma, tornando allo scrigno... l'unica cosa che non abbiamo provato è  la dinamite! - rise.
Key alzò  un sopracciglio, il suo sguardo si era illuminato a quelle parole.
- KEY. NON CI PENSSRE NEMMENO. LA CASA LA VOGLIO TUTTA INTERA. CHIARO?
- Cristallino -
L'amica non sembrava molto convinta.
-Key.-
-Lea non ora... sto pensando. -
-Key ma...-
-Lea sto pensando, ti prego! -
-KEY HO UN' IDEA!
-E COSA ASPETTAVI A DIRLO?!-
- Lo rimettiamo a posto, piazziamo una telecamera e boom, il gioco è  fatto!
Quando  tua madre andrà  ad aprirlo sapremo cosa c'è  dentro! -
- Uoh, sei un maledettissimo genio! -
Lea assunse un' aria conpiaciuta
- beh in effetti... -
-Ma smettila! Ora pensiamo ai fatti. Dove trovo una telecamera abbastanza piccola da non essere vista sullo scaffale della mia cucina? -
- Per questo e altro c'è ...
- LEO-NERD! - dissero le ragazze all'unisono.
Leo-nerd, all'anagrafe Leonard, era un genio dell'informatica e loro compagno al corso di matematica.
Lo chiamarono e fu subito molto disponibile, vista anche la sua cotta, piú che evidente, per Lea.

- Non è  vero. -
- Sí che è  vero. -
- Non è  vero! -
- Sí che è  vero!  Insomma Lea ammettilo! Ha risposto subito di si perchè glielo hai chiesto tu!
E non sono del tutto sicura che tu non ricambi... - Key canticchió la musichetta da matrimonio -TA TATTA TAAA, TA TATTA TAAAAAAA....-dando una gomitata all' amica.
Lea provó a mettere il broncio, ma scoppiarono entrambe a ridere.
E ancora ridevano quando suonarono alla porta di Leonard.
*din don*

Aprí un ragazzo, alto all'incirca un metro e ottanta, sui vent'anni. Capelli castani e occhi intensi: color nocciola, contornati da un anello grigio e con delle pagliuzze dorate.
Maglia bianca attillata e  jeans strappati.
Rivolse uno sguardo alle ragazze.
Si passò una mano tra i capelli e si appoggiò allo stipite.
Key impallidí.
- Ma tu non sei Leonard! -
- Ma va?- rispose lui.
- Abel?! - Fece Lea strabuzzando gli occhi.
- Ciao sorellina. Sono felice anch'io di vederti. -
Key non fece in tempo a porre altre domande che svenne e l'amica la prese al volo.
- Portiamola dentro! -

- Come sei arrivato qui? Non dovevi venire! Sapevo che sarebbe stato troppo per lei! -
- Pensavo di poter dare una mano! Dopotutto è  qui per colpa mia!-
- Dovevi avvisarmi, prima! -
Abel si sedette vicino al letto dove era sdraiata Key.
Le accarezzó delicatamente una guancia.
- Bower e ora? -
- Non era questo il piano...-
Key aprí gli occhi.
- Che fai... tocchi? - domandò intontita
La mano di Abel si ritiró bruscamente.
Key si massaggió le tempie e si mise a sedere.
- Prima cosa... Lea, da quando hai un fratello?! Seconda cosa... perché non dovrebbe essere qui?
- Emmmh... perché... -
Abel intervenne - Ha un fratello da sempre ma, a quanto pare, si è  dimenticata di ricordartelo. Fino a sette mesi fa mi conoscevi.
E, non dovrei essere qui, perché i nostri genitori sono ancora in Colombia, quando invece sarebbero dovuti tornare domani. Lea mi ha avvertito, ieri sera, ma ormai ero in aeroporto. Biglietto non rimborsabile...
-  E tu dove eri?-
- In Inghilterra. A Londra...per la precisione. -
- E a fare cosa "per la precisione"?-
- Viaggio di studio... -
- E perché ora stai qui da Leonard?-
- Perché è un mio amico... mi sembra ovvio...-
Il ragazzo si appoggiò allo schienale della sedia, e incrociando le braccia, la guardó con aria di sfida, come per incitarla a porre altre domande.
Key si girò verso Lea.
- Perché il dottor Bower è qui? -
- Sono andata nel panico. Non sapevo chi chiamare... non potevo certo avvisare i tuoi! -

- CIOCCOLATA CALDA PER TUTTI! E più abbondante per Key! -
Leonard spuntò portando un vassoio con cinque tazze fumanti.
- Ottimo lavoro Leonard!
Key, fidati del tuo dottore, tu sei svenuta per un calo di zuccheri: Lea mi ha detto che non hai pranzato...-
- Grazie, un sorso lo prendo volentieri...- rispose Key.
Abel, commentó:
- Brava la mia bambina... -
Il dott. Bower e Lea impallidirono, sbalorditi dalla frase del ragazzo.

-Abel? - fece Key
- Si? - bevve un sorso.
- Cosa c'era fra noi più di sette mesi fa? -

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