Una grande amicizia

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«Mamma, cosa sta succedendo?»
i due ragazzini osservavano inorriditi quella scena alle loro spalle. Un uomo veniva strangolato da dalle radici enormi sbucate dal nulla, stava soffocando. Le boccate d'aria a vuoto lo fecero impallidire, per poi socchiudere gli occhi gonfi e infine chiuderli lasciando cadere lungo ai fianchi quelle possenti braccia che inizialmente cercavano di liberarsi dalla presa delle radici.

«Bambini non guardate, andiamo.» la giovane donna, Aries, poggiò delicatamente le mani sugli occhi dei suoi figli e li trascinò a forza dietro se. Quell'uomo dalle strane vesti era un orrore alla vista dei cittadini. La sua posa era innaturale, la testa insanguinata a causa della caduta, per lui era finita.

«Aspetta, mamma. Quella bambina per terra...» urlò Juan lasciando incompleta la frase. Aries si voltò di scatto, riconobbe Margaret e subito dopo pure la piccola Grace. Aveva sbattuto forte la fronte perdendo molto sangue.

«Oh no, Margaret...» si avvicinò a passo svelto verso la donna in lacrime, portandosi dietro i due gemellini. Grace si trovava ferita e distesa per terra, attorno a lei una pozza rosso scuro. La gente passava dritto ignorando la scena, non potevano soccorrere quella bambina o avrebbero perso la messa e di conseguenza la vita. Avevano paura, più di prima. Soprattutto dopo aver assistito alla morte di Gustav per mano del supremo. Era già furioso e nessuno doveva fare qualcosa di sbagliato o se la sarebbe vista brutta.

«Cosa le è successo?» piagnucolò Matt.

«Tesoro è svenuta, si è fatta un po' male ma le passerà» Margaret accarezzò il viso dei due gemellini rassicurandoli e mostrando loro affetto materno. Poi si riprese posizionandosi di fronte ad Aries «Grazie per l'interesse. Oggi non penso che sia possibile per noi seguire la messa perciò pagheremo il pegno. Ma tu affrettati, si sta già facendo tardi.»

Aries salutò Margaret con un cenno e si diresse con i bambini al santuario.

Matt e Juan non riuscivano a lasciarsi quella storia alle spalle, non smettevano di guardarsi dietro. Ripensavano alla disperazione di quella donna che prese tra le braccia la sua bambina ferita e sanguinante.

«Perché non ha chiamato un dottore?» chiese ingenuamente Matt.

«Perché c'è la messa e nemmeno i medici possono perderla, per alcuna ragione al mondo.»

«Che cos'è un pegno, mamma?» si aggregò Juan.

«È una garanzia per il supremo. Nel suo caso, Margaret deve concedergli una certa somma di denaro per assicurargli che non manchi più ad una messa.»

«E se qualcuno sta male?» domandarono entrambi.

«Lo stesso.»

«E se qualcuno è povero?»

«E non è una cosa cattiva?» chiesero uno dopo l'altro.

«Basta bambini, vi prego» Aries cominciò a singhiozzare, sapeva che le condizioni economiche di Margaret non erano delle migliori ed il supremo non avrebbe mai concesso a qualcuno di aiutare un cittadino finanziandolo, ognuno doveva pagare da solo la propria pena per quella mancanza di rispetto nei suoi confronti. Quella vita le faceva schifo, aveva sempre sognato un futuro migliore per lei e per la sua famiglia.

«Papà é già a messa?» chiesero i due frugoletti. «Si, bambini. Ci vedremo direttamente lì con lui.»

Si diressero al santuario per seguire la messa con la massima attenzione. Nemmeno i più piccoli potevano distrarsi e se qualche neonato piangeva veniva severamente allontanato dai genitori sistemandolo in una camera isolata dove avrebbe potuto disperarsi senza che nessuno lo sentisse. Se il genitore non era d'accordo sarebbe stato ucciso. Nessuno poteva andare contro alle severe leggi del sovrano.

[In sospeso] Grace, il risveglio dei poteriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora