L'anima di Grace

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«Grace, recupera la tua anima, a lui ci penso io!»

«Ma... Logan!»

«Sbrigati!» ringhiò tenendo lo sguardo fisso verso quell'essere disumano che esplose in una fragorosa risata.

«Cos'hai da ridere? Farabutto!»

«Sono senza parole, pensavo saresti morto. Sei molto forte, moscerino.» lo sfottè.

Logan si mise in posizione d'attacco mentre alle sue spalle Grace stava liberando più anime possibile cercando di ritrovare la sua. Chissà che colore aveva!

«La mocciosa sta distruggendo il mio materiale, questa cosa mi disturba assai» grugnì.

«Non è mai stato il tuo materiale» impugnava ancora la sua spada, posizionata obliqua dinanzi al suo petto. Pensava a come poterlo battere. Aveva riconquistato la sua anima ed era tornato in forze come un tempo ma non sapeva se ce l'avrebbe fatta contro di lui.

«Ragazzino, cosa vorresti fare con quella?» un sorriso maligno invase il suo volto mostruoso. Puntava un dito verso la sua spada, la sua fedele katana, compagna di svenuta e di avventura. Logan la ricevette all'età di dieci anni, quando aveva espresso il desiderio di divenire un potente spadaccino. Suo padre allora era un comandate dell'esercito reale nel casale di un importante famiglia aristocratica, perciò non era un problema la scelta del figlio, anzi lo avrebbe reso orgoglioso. Così gli regalò la sua preziosa katana tramandata da padre in figlio per più di un secolo.

«Ti ucciderò!» ringhiò a denti stretti.

Continuò a ridere a crepa pelle, poi diventò serio, «provaci se ne hai il coraggio, moscerino.»

A quella provocazione Logan si lanciò su di lui, «Ruby's sword», la katana si colorò di un rosso vivo, quasi accecante. Il volto di Logan era insicuro, non sapeva se l'avrebbe sconfitto o no ma doveva dare fiducia alla sua spada. Cercò di colpire senza successo quell'essere spregevole che con uno strattone lanciò Logan all'aria facendolo cadere di spalle.

Rapidamente il giovane si ricompose e sferrò un altro attacco. Quella volta riuscì a ferire leggermente l'avversario.

Erano l'uno di fronte all'altro. Logan stremato si inginocchiò su una gamba. Alzò con l'indice il suo borsalino ed il suo sguardo divenne crudele, arrabbiato. «Adesso... farò sul serio».

«Mister Soul!» alle spalle del mostro comparirono delle guardie vestite interamente di rosso.

«Vedi, ragazzo... quella alle mie spalle è un unità di guardia speciale, si tratta dei miei uomini più forti e valorosi.»

Logan corrugò la fronte e si scagliò nuovamente su di lui cercando un contatto visivo.

Nel frattempo Grace continuava a cercare la sua anima tra le molteplici bocce di vetro ma non riusciva ad ottenere alcun risultato. Un infinità di anime volavano leggiadre sopra alle loro teste fuoriuscendo da quella camera, ma non la sua.  Ce n'erano di tutti i colori, di tutte le consistenze. Dalle più tetre alle più pure. Ognuna di esse reclamava il proprio diritto di libertà e una volta ottenuta raggiunsero il proprio corpo riprendendosi la loro vita.

Con il fiato sospeso si stava rassegnando all'idea che non l'avrebbe mai ritrovata. La sua anima si trovava in quella stanza, di quello ne era certa. Sentiva un'attrazione strana, insolita.

[In sospeso] Grace, il risveglio dei poteriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora