Da domani iniziano le festività natalizie quindi oggi a scuola nessuno ha voglia di fare niente.
Voi giovani non avete mai voglia di fare qualcosa- dice il mio subconscio.
Questi sono solo piccolissimi dettagli.
«a Capodanno cosa facciamo?» chiede Ilary sorseggiando la sua cioccolata calda, presa poco prima alle macchinette.
«quelli di quinta organizzano una festa, saranno ammessi i ragazzi dalla terza in poi» dice Charlotte.
«allora andiamo anche noi?» chiedo e loro annuiscono.
«a Natale voi che fate?» chiede la prima appoggiandosi al muretto della parete.
«io vado ad obesare a casa di mia nonna» dice Charlotte e io scoppio a ridere per il verbo da lei usato, mi segue poi Ilary.
«io...penso che mangerò con mia madre o con mio padre, non lo so ancora» rispondo.
Le ore passano velocemente e si sente già nell'aria una certa libertà.
Grazie al cazzo! La scuola si leva dalle palle per un paio di settimane!!
Che bello! Finalmente posso svegliarmi quando mi pare, posso stare fino alla 4:00 del mattino a leggere FF Larry, a guardare video Larry e cazzeggiare sul cellulare.
In questi giorni ho ignorato Harry che mi ha mandato molti e ripeto, molti messaggi. Ho deciso di credere a James anche se mi sono allontanata da lui.
Prendo le cuffiette dalla tasca del mio eastpack nero pieno di frasi provenienti da social o dai miei momenti 'sclero' e 'poetici'.
«hey» una voce a me familiare fa bloccare i miei piedi contro la strada.
«oh Harry, non ti avevo visto» mormoro sorridendo nel modo più naturale possibile.
«come va?» mi chiede e mi affianca. Poso di nuovo le cuffiette nella tasca per concentrarmi sul ragazzo riccio alla mia sinistra.
«bene, a te?» chiedo aggiustandomi la maglia che era salita un po' troppo.
«bene se ignoriamo il fatto che la mia migliore amica non mi caga più» dice indurendo la mascella. Io sospiro non sapendo cosa dire.
«l'unica cosa che sai fare è sospirare?...» lo interrompo prima che la leggera incomprensione si trasformi in un vero e proprio litigio.
«Harry davvero hai detto a James che io e te...siamo stati a letto insieme?» chiedo mordendomi l'interno guancia.
Vedo i tratti del suo viso contrarsi e adesso che lo guardo meglio, noto dei lividi e piccoli tagli sulla sua pelle.
«cos'hai fatto al viso?» chiedo sfiorando il suo zigomo leggermente gonfio e dal colore violastro.
«chi ti ha detto una simile cazzata?» chiede riducendo gli occhi in due fessure e ignorando la mia domanda precedente.
«lui vero? oltre che psicopatico è anche bugiardo» continua. Non so se ricaricare il colore dei suoi lividi con qualche mio pugno o se credergli.
«è stato lui a picchiarti?» chiedo portandomi una mano alla tempia.
«si, quel ragazzo è fottutamente pazzo, Amie ti avevo detto di stargli lontano...mi ha picchiato senza motivo e come l'ha fatto a me, può tranquillamente farlo anche a te» dice appoggiando le mani sui miei fianchi.
«tu mi credi vero piccola?» chiede sfiorando la mia guancia con le sue labbra per poi lasciarci un paio di baci.
«io si...ti credo» dico con ancora una punta di insicurezza. Porta le mie braccia attorno al suo collo in modo da farmi aggrappare a lui.
STAI LEGGENDO
Innamorata del mio inferno
Roman d'amourAmie è sempre stata considerata sfigata solo perché non si fida di nessuno. Ma come può una ragazza, abbandonata dal padre e tradita più volte, fidarsi di qualcuno? Ed è proprio da questa sua tendenza a non volersi fidare di nessuno che sono nate le...