Quelle stronze di Kayla, Nicole e Alesha mi hanno di nuovo lasciata in bagno, a terra e con dolori diffusi in tutto il corpo.
Le loro parole dominano i miei pensieri:
"Una povera orfanella"
"Tua madre non vede l'ora di liberarsi di te"
E tante altre cose a cui non voglio pensare.
Tutti sono a "seguire" le lezioni in classe mentre io sono in lacrime contro il muro del bagno.
Noto di avere il polso più gonfio del solito con una grossa macchia violacea attorno. Cerco di coprirla con il maglione che indosso.
«cosa cazzo ti è successo?» mi spavento e subito alzo lo sguardo notando James.
Mi asciugo le lacrime e tiro su con il naso, mi copro meglio i polsi e mi alzo.
«niente» rispondo e mi dirigo ai lavandini per lavare le mani.
Sento i suoi passi avanzare finché non arriva dietro di me, mi circonda la vita con le sue braccia e mi prende i polsi bagnati. Gemo dal dolore e lui scosta il maglione scoprendoli.
«scusa piccola» mi sussurra all'orecchio nascondendo poi il viso nell'incavo del mio collo.
«chi ti ha fatto questo?» chiede come se non lo sapesse già.
«nessuno, io ho dormito con dei braccialetti troppo stretti e poi mi sono trovata questi» mento rendendomi subito conto della cazzata appena detta.
«e cosa mi dici invece delle lacrime?» chiede ancora. Ha capito che ho detto una bugia, bene che figura di merda...
Cosa cazzo gli dico adesso?
«piccola ti ripeto la domanda chi è stato e perché piangi?» richiede e io decido di girarmi verso di lui, poggia le sue mani sui miei fianchi.
Lo abbraccio fiondandomi tra le sue calde e forti braccia, le quali mi fanno sentire subito meglio.
Lui mi tiene stretta a sé e poggia il mento sopra la mia testa. Spero non senta il mio cuore battere all'impazzata.
«loro dicono che io sono inutile, che sono un peso per tutti e che devo morire» singhiozzo. Non dovrei mostrarmi così debole davanti a lui sapendo che è comunque anche lui un 'bullo'.
«shh va tutto bene piccola, non piangere...sono solo cazzate, chiunque te l'abbia detto è solo uno stronzo» dice con voce roca e bassa.
Mi stacco da lui e sento un vuoto, una mancanza.
Mi manca il contatto con lui.
Io non posso pensare queste cose, è sbagliato.
«allora penso proprio che la tua ragazza sia una stronza» dico e velocemente me ne vado lasciandolo lì.
*
Oggi ci sarebbe stato un'incontro con uno psicologo che avrebbe fatto a noi alunni un discorso sull'adolescenza, l'amore ecc.
Io sono seduta tra Richard e Charlotte e di fronte ho James che per fortuna non è seduto vicino a Kayla.
Lo psicologo inizia a parlare, includendo tutti nella discussione. Mentre sta parlando dei ragazzi che si rifiutano di amare dice:
"Devi prendere la persona che ti fa stare bene quando ce l'hai davanti, perché se non lo fai...lo farà qualcun altro"
James mi guarda e si morde l'interno guancia poi noto i suoi occhi guardare più in basso e solo allora mi accorgo che Richard mi ha stretto la mano nella sua.
Ero talmente persa in James e nella frase, appena detta dallo psicologo, che non me ne sono accorta.
Gli occhi azzurri del ragazzo di fronte a me sembrano più tristi o meglio vuoti.
Possibile che la frase lo abbia colpito così tanto? E poi chi sarebbe 'la persona che lo fa stare bene' ? È Kayla ovvio, il fatto è che lei è già sua.
Quando lo psicologo finisce la sua lezione, che ha preso lo spazio delle nostre due ultime ore, tutti escono se non prima di averlo salutato.
*
Usciamo da scuola e, una volta salutato Richard con un bacio, mi dirigo verso casa.
«hey sfigata ho visto come guardavi il mio James a lezione» dice una voce alle mie spalle marcando la parola 'mio'. È Kayla...cazzo.
Sono costretta a girarmi e trovarmi lei con quei kg di trucco in volto che mi guarda con odio.
«io non guardavo il tuo James» ribatto.
Siamo in una strada isolata e questo non gioca a mio favore.
«si invece, lo guardavi come una tredicenne alla sua prima cotta ma sappi che lui ama me» dice e mi si avvicina.
Sento una moto al nostro fianco fermarsi e James scendere da essa.
«cosa sta succedendo qui?» chiede quest'ultimo avvicinandosi a noi.
«questa secchiona crede di potersi paragonare a me» dice Kayla, spero che almeno James la riprenda ma non lo fa.
«piccola tu sei troppo bella, nessuno può anche solo pensare di paragonarsi a te in special modo una 'cosa' come lei» dice e con 'cosa' si riferisce a me, circonda la vita della sua ragazza con un braccio.
Gli occhi iniziano a bruciare ma non voglio scoppiare a piangere davanti a loro.
Meno male che lui stamattina aveva detto che era uno stronzo chi mi diceva queste cose.«visto verginella? Non puoi paragonarti a me, quindi non farti filmini mentali» dice soddisfatta delle parole dette dal moro al suo fianco.
Vorrei dirle che mi sarei vergognata se qualcuno mi avesse paragonato ad una puttana come lei ma decido di stare zitta e incassare tutti i colpi che sono le parole offensive dette dalla coppia.
Continuano a prendermi in giro facendo battute, poi se ne vanno sulla moto di James lasciando me: sola e con le lacrime agli occhi.
«sei uno stronzo» sussurro, riferendomi a James, anche sapendo che lui non poteva sentirmi con una lacrima che mi solca il viso.
Torno a casa e noto che mia mamma non c'è quindi sarà sicuramente a lavoro.
Non mangio e decido di salire le scale per raggiungere la mia camera.
È da un po' di giorni che mangio pochissimo. Molte volte salto i pasti, mangio solo davanti a mia madre per non farla preoccupare.
Forse facendo così dimagrisco e divento più bella- penso anche se so che sto agendo nel modo sbagliato.
Mi imbatto nei compiti e ogni tanto mi scambio qualche messaggio con Richard, anch'esso impegnato nello studio.
Mi fa dimenticare per un po' la merda in cui vivo.
Hola girls!🙋🏼
Questo è un capitolo un po' bleah bleah😷Abbiamo raggiunto le
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Grazie, Grazie e...GrazieSe amate i Larry, nel mio profilo trovate la mia seconda OS dedicata a loro👨❤️👨😏💘
Credo di aver detto tutto... quindi bye bye💜
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Innamorata del mio inferno
RomansaAmie è sempre stata considerata sfigata solo perché non si fida di nessuno. Ma come può una ragazza, abbandonata dal padre e tradita più volte, fidarsi di qualcuno? Ed è proprio da questa sua tendenza a non volersi fidare di nessuno che sono nate le...