"Va bene, due o tre giorni non saranno un grande problema."
"Signorina Amelia, lei dovrà restare in Canada come minimo un anno."
"Un anno?" Ma è serio? È troppo tempo! Amelia non riusciva a calmarsi.
"Esatto. Perciò dovrà lasciare il suo lavoro. Sarà Ambra a sostituirla momentaneamente."
"AMBRA? Ma non è possibile! L'ho appena licenziata e poi non ha le capacità giuste per questo tipo di lavoro!"
"Ha ammesso di avere esperienza in questo campo e inoltre ha già lavorato qui per cui non vedo problemi." Non vedi problemi? Ora basta ammettere di avere esperienza per semplicemente ottenere un lavoro?
"Ma posso sempre svolgere il mio lavoro anche dal Canada, userò il computer e i vari aggeggi tecnologici." Non può avere la meglio. Non lo permetterò.
"Mi dispiace ma se il suo visto è scaduto, non può lavorare in un'azienda newyorkese. Quindi dovrà lasciare questo posto entro ventiquattro ore, cominci pure a raccogliere le sue cose." Io sono Amelia! Non posso essere licenziata e oltretutto mi sostituiranno con Ambra che orrore! No. Non posso perdere. Non posso lasciare tutto così. Devo fare qualcosa. Ma cosa?
Fu in quel momento che lo sguardo preoccupato di Amelia si posò sulla figura di Castiel appena fuori dalla porta d'ingresso.
"Aspetti un attimo. Devo dirle una cosa prima. Castiel entra un attimo." Quando entrò, ebbe la faccia tra lo stupito e l'arrabbiato quando vide Nathaniel. Forse si conoscevano...
"Cosa c'è signorina Amelia, cosa deve dirmi?" Dopo averlo guardato seriamente negli occhi, si rivolse nuovamente a Nathaniel.
"Io e Castiel ci sposiamo."
Come? Ho sentito bene? Ha detto che ci sposiamo? Da quando le piace scherzare? E che scherzo di pessimo gusto poi...
"Ma siete fidanzati?"
"Sì, ma a dir la verità non abbiamo mai ufficializzato la cosa." Ma che sta dicendo Amelia? È forse pazza? No, aspetta, che è pazza lo so, ma non capisco ancora cos'abbia in mente...
"In questo caso lei e il signor Johns vi dovrete recare in ufficio immigrazioni per potervi prima fidanzare ufficialmente." Nathaniel sembrava un poco irritato da questa sorpresa. E non era l'unico.
"Perfetto! Ci andremo subito dopo il lavoro, la ringrazio." detto ciò Nathaniel se ne andò, finalmente, mentre Castiel rimase in silenzio ad osservare Amelia aspettando una spiegazione valida.
"Amelia scusami, ma da quando abbiamo deciso di sposarci? E ci frequentiamo anche, perché io non lo sapevo?"
"Ah, ma non ci sposiamo." Adesso è diventata anche lunatica.
"Ma come? L'hai affermato proprio tu prima!" O questo è un incubo o Amelia possiede qualche disturbo psicologico.
"Sì, ma ci sposiamo soltanto per finta. Tanto non hai una ragazza no?" Impassibile.
"Non sono fidanzato ma non significa un bel niente."
"Bene. Non ti preoccupare, dopo che ci saremo sposati divorzieremo e sarebbe come se niente fosse successo." Questa storia comincia ad avere sempre meno senso.
"E se mi rifiuto di sposarti?"
"Non puoi. Altrimenti non pubblicherò le tue canzoni." Tsk! Pensa forse di riuscire a controllarmi in questo modo? Maledizione. Ad usare il mio punto debole... da una come lei dovevo aspettarmelo.
"Vista la tua faccia pare che tu non abbia nient'altro da aggiungere, per cui è tutto deciso. Sposandomi con te non sarò costretta a lasciare New York per cui non dovrò neanche lasciare il lavoro. Perfetto!" Castiel era ovviamente arrabbiato per ciò che era appena successo ma continuava a trattenersi, Amelia era pur sempre il suo capo e in questo preciso istante si trovava anche sul posto di lavoro. Non appena uscì dall'Aula Magna, notò le risatine degli altri. La notizia del matrimonio si era diffusa in un nanosecondo. Nessuno avrebbe il coraggio di proporsi ad Amelia Brown. Perché la vita con lei è un inferno. O almeno così sembrerebbe.
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[DOLCE FLIRT] Ricatto d'Amore [COMPLETO]
FanficAmelia Brown è un'editrice (ambiziosa) di nazionalità canadese che lavora a New York insieme al suo assistente Castiel Johns. Amelia sfrutta il suo assistente in ogni modo umanamente possibile. Tutte le mattine le porta il caffè e risponde alle sue...