Prologo

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""Tu sei stupenda. Anche se non c’è un uomo a ricordartelo. Sei stupenda nonostante il tuo peso o la tua età, perchè una donna è meravigliosa a 20, 30, 40, 50 anni ed oltre; una donna è bellissima nonostante i suoi rotolini sui fianchi, nonostante le cosce morbide, nonostante la cellulite.
Sei stupenda al mattino, mentre ti trucchi guardando allo specchio quegli occhi stanchi, rigati dalla notte insonne appena trascorsa, perchè quel qualcuno ancora una volta non ti ha fatto dormire. Sei stupenda tra la gente, sei stupenda da sola mentre cammini per strada con quei jeans stretti, sempre gli stessi, i tuoi preferiti che ti fanno sentire così bella. Sei stupenda mentre viaggi su un treno guardi fuori dal finestrino con gli occhi sognanti. Sei stupenda quando ti prepari quando devi uscire la sera, ma ancor di più con le pantofole sul divano a guardare quel film che ti piace tanto.
Una donna è stupenda sempre, nonostante quell’amore che ancora la fa soffrire. Sei stupenda perchè ci credi, nonostante le delusioni, nonostante il dolore. Sei stupenda perchè lo fai sempre, e non per gli altri, ma per te stessa. Il tempo, lo stress della vita tentano di indebolire il suo splendore, ma una donna splende di luce propria e splende perchè ha qualcosa dentro. Sei stupenda perchè ami e quando ami tu ami forte. Sei stupenda perchè ti fai sempre in quattro per le persone a cui vuoi bene anche se poi finiscono sempre con deluderti.
Non lasci che la cattiveria e il dolore cambino quella che sei, perchè sai che sei la cosa più preziosa che possiedi. Sei stupenda perchè sei tu, nonostante tutto sempre e comunque. Quando riuscirai a convincerti di questo capirai che stare sola non è poi così male, che imparare a stare con te stessa è fondamentale e che solo quando capirai quanto vali inizierai a non legarti al primo uomo che passa.""

Avevo letto questo mini monologo su una pagina Facebook. Io non avevo bisogno di un uomo per stare bene, nessuna donna ne ha davvero bisogno. Sono seduta su una rete piegata per la raccolta delle olive, ho dovuto lavorare tutto il giorno per sistemare tutto. Ammirare il tramonto mi metteva pace, stare lì e guardare il terreno coltivato e l odore di terra fresca mista al puzzo di fumo della sigaretta di mia cugina al mio fianco mi faceva stare bene, tra esattamente 11 giorni mi trasferiró a New York. Il tempo stringe e mi stavo attaccando a tutto ciò che avevo intorno.

"India dobbiamo andare, gli animali muoiono di fame!" Josefina mi guarda come se fossi strana "Andiamo Bombola" ridacchiai quando mi fece un occhiataccia. Odiava che la prendessi in giro perché era un po' grassa.  Avvicinandoci ai box dei cavalli sentiamo dei rumori strani quasi metallici e ammetto che sono un po' spaventata, Josefina si avvicinò al cancelletto che si apri prima che lei potesse toccarlo, sbucó da li Manuel, il fratello di Josefina, un ragazzo più alto di me, magro e muscoloso, con dei capelli scuri e ribelli. Ci guardava con un sorriso beffardo "i cavalli hanno mangiato e sono puliti e profumati" cosi dicendo si voltò e andò da qualche parte. Non potrò fare a meno di guardare il suo sedere che si allontanava mentre mi morsi il labbro, eh si era sexy...

*FLASHBACK*
Mi trovavo ad una stupida festa organizzata da degli stupidi ragazzi che facevano parte di uno stupido gruppo cattolico. Ci ero venuta per integrarmi ma me ne stavo pentendo, ci conoscevamo tutti fin da quando eravamo piccoli ma io non avevo mai davvero legato con nessuno di loro. Iniziammo la festa con un brindisi, il sapore del vino mi diede subito alla testa, la tensione si sciolse ma duro poco, pensai che forse era una buona idea bere, per attenuare l'ansia, sono una tipa molto ansiosa. In poco tempo senti il mio cervello leggero, avevo l impressione che i miei arti galleggiassero  e iniziai ad avere vista ed udito ovattati. Vidi mio cugino Manuel in piedi vicino la porta intento a fumare, quasi come se il mio corpo si muovesse senza l'effettivo controllo del mio cervello, andai verso di lui. Cercai di baciarlo ma lui si scanso e io caddi per terra, mi guardava come se fossi un alieno. Io iniziai a ridere "India stai male?" Mi disse ma non ci feci caso "Tu sei il ragazzo con il cavallo?" Mi guardo stranito "Eh, si! Sono il ragazzo con il cavallo"

"E me lo fai fare un giro sul TUO cavallo?" Rimarcai sull'aggettivo possessivo e cercai di avvicinare le mie mani ai suoi jeans ma di nuovo si scanso e io cascai di nuovo. Lo sentii sbuffare e chiamare Connor, purtroppo anche lui era di famiglia, era il figlio del fratello di mio padre, il che lo rendeva un cugino di sangue diversamente da Manuel che era il figlio del fratello di mio nonno paterno. Mi presero in braccio e mi fecero prendere un po' di aria fresca, anche se c era la neve per terra io sudavo e avevo una strana sensazione di calore interno. Connor scambio uno sguardo a Manuel e disse che avrebbe chiamato sua madre per venirmi a prendere "No, no, no, zia Leyla è cattiva con me, non chiamarla per favore" implorai ma questo lo fece solo ridere. Mi voltai verso Manuel "Hey ma tu sei quello con il cavallo? Me lo fai vedere il tuo grande cavallo?" Stavolta riuscii a toccare la sua intimità da sopra i jeans e lui indietreggió facendomi quasi cadere "Sono tuo cugino fa la brava" disse in modo duro. Scoppiai a piangere. Poi non ricordo più nulla. Quando diventai insopportabile dovettero chiamare mio padre per venirmi a prendere perché al mio risveglio mi ritrovai nel mio letto, e in punizione per 2 mesi.

Josefina iniziò a darmi dei pizzicotti sul braccio "India svegliati!"
"Scusami tesoro stavo pensando" da quando 4 anni fa mi ubriacai a quella festa ogni volta che Manuel mi guardava mi faceva un sorriso come a perdersi gioco di me, sarei voluta sprofondare ogni volta.

Driin driin driin

"India è il tuo cellulare, chi è? Rispondi su.."
"Jose sta tranquilla sarà il mio fidanzato... pronto?"
"Perché hai tardato a rispondere?"
"Duncan, amore mio, mi fa piacere sentirti visto che tutto il giorno non ti sei fatto vivo, sto bene e tu?" Lo sentii sospirare attraverso la cornetta "India scusami a lavoro mi stessano e non ho proprio avuto tempo, la casa è quasi del tutto pronta, appena sarai qui da me tutto cambierà e sarà più semplice" stavolta fui io a sospirare "spero che vada tutto bene, sto con Josefina, l'aiuto con le faccende qui alla fattoria, mangerò da lei stasera!" Guardai mia cugina fare una strana smorfia subito seguita da un urlo "Jose tutto bene?" Lei mi guardo bianca in volto "Aiutoooooo! Un topoooooooo!!!" Non potrò fare a meno di ridere, fino alle lacrime.

India MayaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora