Socchiuse leggermente le labbra carnose e fissò intensamente i suoi occhi nei miei. La stretta sulle mie spalle divenne sempre più forte. Stava iniziando a farmi male. Ero pietrificata, lui mi faceva quest'effetto. Mi pietrificava.
"Se non avessimo avuto quel litigio, non avresti mai abbandonato la mia auto. Se tu fossi stata meno indisponente noi non avremmo litigato." Non potevo credere a quello che mi stava dicendo. "Quindi è colpa mia? Mi stai incolpando di tutto?" Feci per togliermi dalla sua morsa ma non ci riuscì. "Se tu non fossi cosi strano verso di me non avremmo litigato. Non so cosa ti ho fatto so solo che sei arrabbiato con me. È per il bacio? Mi odi perché ti ho baciato? Bene ormai è successo e poi cè gente che si fa di peggio è non si trattano come mi hai trattato tu!"
Lo dissi urlando. E subito dopo mi Sentí più leggera. Mi ero tolta un peso. Lui rimase impassibile e ritirò le mani. Si voltò e iniziò ad incamminarsi verso la sua auto. Se ne andava? Ma stiamo scherzando? Non poteva andare via di nuovo nel mezzo della nostra conversazione. "Davvero pensi che andare via adesso cambi la situazione? Sei un codardo!" La ferita iniziò a far male. "Manuel fermati! Affronta questo'argomento!" Iniziai a correre e mi misi difronte la sua auto. Lui era gia salito e stava mettendo in moto.Avevo il respiro affannoso. Ma non mi sarei mossa. Adesso lui non poteva scappare. Lo Sentí scendere dall'auto e sbuffare. Le mani in tasca e gli occhi bassi "Togliti, fammi tornare a casa!"
"Manuel io non mi levo di qui finche non mi dici cosa succede!"
In un attimo me lo ritrovai vicino, cosi vicino che sentivo il suo cuore battere, come un tamburo, fortissimo. Avevo paura che da un momento all'altro potesse squarciargli il petto.
Si avvicinò alle mie labbra e mi baciò. Era stato lui a prendere l'iniziativa.Mi dedico un bacio dolce e con le mani mi stringeva la schiena per far aderire completamente il mio corpo al suo. Fu un bacio senza furia che sembrò essere interminabile.
Quando si allontanò mi guardava fisso. "India ne avevamo gia parlato, tutto questo non poteva accadere di nuovo"
Quando si diresse alla macchina avevo la testa piena di domande. Cosa voleva dire? Noi non avevamo parlato di nulla! A cosa si riferiva?
"Manuel io non ho la più pallida idea di cosa tu stia dicendo!" La mia voce era solo un sussuro. Ma lui sentì le mie parole. Si girò con aria confusa "Non ricordi nulla?" Ma cosa c'era da ricordare?
"Manuel dimmelo!"
Si strinse nelle spalle e nei suoi occhi comparve un velo di malinconia. Salì in macchina e sfrecció cosi velocemente che spari presto dalla mia visuale.Cosa era successo? Quando avevamo parlato noi due? Perché io non ricordavo nulla? Quale discussione potremmo aver fatto? In quale occasione?
Queste domande mi perseguitarono per tutta la notte. Davvero cercai di spremere al massimo le mie meningi, ma non ne usci assolutamente niente. Fino a quando all'alba mi venne un colpo di genio. Un idea, come se fosse una vera e propria lampadina accesa sulla mia testa, tipo cartoni animati. A quel punto fu tutto un po' meno confuso. La festa alla quale mi ubriacai. La festa alla quale ricordo di essere saltata addosso a Manuel senza pudore. Come una troia con gli ormoni in subbuglio. Ecco. È da li che sarei partita. Dovevo, in un qualche modo colmare quei vuoti di memoria.
Mi vestí in fretta e andai su Facebook,cercavo le persone che erano con me quella sera. Sul profilo di una ragazza che non abitava più qui finalmente trovai una foto di quella sera. Eravamo una decina di persone, tutti a tavola con il bicchiere di vino in alto sorridendo. Quello è stato il primo di una lunga serie. Pensai. Cercai di riconoscere un volto familiare. Riconobbi la ragazza a cui apparteneva la foto, viveva troppo lontano e odiavo chattare. Riconobbi il nipote del mio vicino ma è morto l'anno scorso a seguito di un incidente di caccia. Riconobbi Manuel con quel suo fantastico sorriso. Dovevo smetterla di pensare a lui a quel modo, la mia era solo curiosità adesso. E poi un po' più indietro Riconobbi un altra figura familiare, Connor!
Lui aveva scelto di seguire l'università di economia della mia città e quando aveva tempo lavorava come cameriere in un ristorante solo per cerimonie. Era davvero difficile trovarlo ma visto che le altre persone mi sembrava di non conoscerle e non volevo comprare una tavola ouja per evocare lo spirito del mio vicino defunto per farmi dire come è andata, semplicemente avrei cercato Connor.
Aspettavo che si facesse un ora decente, visto che bussare alle porte di una casa alle 5,40 della mattina mi sembrò una pessima idea. Decisi di guardarmi un film. "Non ti muovere" tratto da un libro di Margaret Mazzantini. Avevo letto il libro, ed era uno dei miei preferiti in assoluto, purtroppo il film non era all'altezza, ma meglio di niente.
Nonostante il film mi addormentai, ero davvero stanca e quella serata insonne non mi faceva affatto stare bene.
Mi svegliai ad orario di pranzo, mia madre aveva deciso di svegliarmi per farmi mangiare. E quando mi accorsi di che ore erano sussultai. Andai in bagno e la vista del mio occhio gonfio era sconvolgente, dovevo ancora abituarmici. Dalla tasca del pigiama tirai fuori la boccetta che Manuel mi aveva dato. L'applicai sull'occhio e devo dire che mi diede un po' di sollievo. Nel toccarmi l occhio ricordai il tocco leggero di Manuel quella notte, il suo essere preoccupato per me. Era stato premuroso. Poi mi aveva baciato. Poi mi aveva respinto. Lui un minuto prima mi attirava a se è il minuto dopo cercava di allontanarmi. Davvero non so cos'abbia che non va quel ragazzo cosi carino.
Driin driin driin
Senza nemmeno vedere chi è rispondo "pronto?" E dall'altro lato "amore mio sono appena atterrato!" Devo ammettere che le smacerie non mi piacevano particolarmente. Non amavo i nomignoli come "amore mio" e lui lo sapeva bene. "Duncan come è andato il volo?"
"Bene, ho dormito tutto il tempo" lo sentì sbaragliare
"Dovresti fare colazione, ti aiuta a svegliarti" lui iniziò a ridere
"Tesoro a quest'ora è un pranzo abbondante quello che mi ci vuole" anche se non lo vedevo sapevo che stava sorridendo, lui lo faceva sempre, anche senza un reale motivo. A volte lo sorpresi a fissarmi e semplicemente mi sorrideva dolce. Questa era una delle cose che amavo di più di lui.
"Tu come hai dormito?" Mi chiese e io dissi solo "Bene" mentendo spudoratamente. "Come ti va con l'occhio?"e io non potei che fissarmi allo specchio sbuffando "è orribile"
Lo sentì deglutire "non pensarci, si sgonfiera subito e sarà tutto solo un ricordo in men che non si dica" mi rincuoro lui. Era una persona molto positiva.
"Va bene va bene non ci penso" e lo senti sospirare
"La testa ti fa male per caso?"
"No, affatto" dissi velocemente per non destare sospetti su quello che mi stava succedendo, si che mi faceva male.
"Mi fa piacere che stai meglio, adesso devo andare, ti chiamerò più tardi"
Lo salutai presto e riagganciai. Una volta vestita andai in cucina a consumare la mia reazione di cibo. Appena terminato decisi di andare a casa di mio zio Ryan. Decisi di andare a piedi, non presi l'auto anche a causa del mio occhio malconcio. Zio Ryan viveva in una villa, devo ammettere che con mio cugino Connor non avevo un bel rapporto, lo trovavo un po' viziato e andare da lui a chiedere aiuto per me era davvero una mazzata. Quando mi ritrovai difronte alla sua immensa porta di ingresso bussai impaziente.Nella mente avevo un turbinio di domande a cui volevo dare una risposta.
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India Maya
RomanceCosa fai? se tutto attorno a te cade a pezzi, quando non ha nessuno ma vorresti solo fluttuare nell'aria leggera come una piuma, cosa fai? In questa storia ce anche la mia storia parecchi avvenimenti sono davvero accaduti a me mentre altri sono il f...