La partenza

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"Trasferimento?" Chiese Haru preso alla sprovvista "Saremo mandati in Europa come scorta per le nostre flotte alleate. Se tutto va bene dovremmo tornare entro qualche mese. Ma quella è la rotta dove passano le navi delle nostre truppe e le barche dei passeggeri più importanti, quindi non penso che riusciremo a sfuggire alla battaglia." - "Tu non... sei stato mandato in prima linea, vero..?" Makoto lo guardò serio, poi sorrise come faceva solitamente "Haru, sono sicuro che presto molte persone avranno bisogno dei tuoi disegni. I tuoi disegni sono in grado di curare i cuori delle persone quindi, per favore, non cambiare mai Haru" Mentre gli parlava Haru pensò 'Perché Makoto... parli come se...'  Poi si svegliò. Aveva ricordato i fatti di due giorni prima. Era mattina presto ma si alzò dal letto, si cambiò e uscì rapidamente di casa. Makoto era in uniforme e stava facendo gli ultimi saluti alla sua famiglia nel giardino davanti all'abitazione, mentre una macchina lo stava aspettando li davanti. Haruka gli corse incontro gridando "MAKOTO!" Il marine fu sorpreso di vederlo "Haru?! Sei venuto per salutarmi?" - "Makoto... Ti piacciono i miei disegni?" Chiese mentre cercava di riprendere fiato "Eh? Si certo" - "Allora, cerca di non sporcare questo" Haruka diede a Makoto un foglio arrotolato "Non lasciarlo cadere in mare e fa si che non bruci durante un attacco nemico, promettimelo!" - "...posso vederlo?" chiese l'altro, poi srotolò il foglio e su di esso c'era disegnato il ritratto di Haruka. Makoto abbracciò l'artista e lo strinse forte a se "Grazie Haru,  te lo prometto. Tornerò a casa vivo, promesso. Io vivrò" Dette queste ultime parole, il marine Makoto Tachibana partì, per adempiere la missione assegnata alla sua divisione. 

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