•Bagno•

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-B&D è l'acronimo di 'Beer and Drug'. Ci sono sempre i soliti drogati e alcolizzati, mi stupisce che una come te sia qui.- disse lavando un boccale. Presi ciò che aveva detto come un complimento, anche se dubitavo lo fosse e riflettei sulle sue parole. Che cosa diavolo ci faceva Justin lì? Non era un drogato e tantomeno un alcolizzato. La speranza che il mio telefono si fosse rincitrullito mi dava la forza di non mettermi ad urlare come una pazza.

-Ehm... Grazie...- dissi per poi ritornare in quella massa di corpi sudati, che continuavano a saltare e bere, proprio come degli alcolizzati. Ma chi me l'ha fatto fare? Un bicchiere pieno di bere mi venne versato in testa, rendendo i miei vestiti uno schifo. L'artefice di ciò scappò dopo aver realizzato cosa aveva appena fatto e non potei fare altro che andare avanti, fin quando non scorsi in lontananza dei divanetti.
Mi avvicinai e notai subito una nube di fumo avvolgere lo spazio. Tossì varie volte e intuì fosse marijuana.

-Scusate... Conoscete un certo Justin?- domandai continuando a tossire, mi portai una mano davanti agli occhi e con l'altra cercai, invano, di scacciare la nuvola di fumo che si era creata.
Ci volle qualche minuto prima di ricevere una risposta decente, che però non fu soddisfacente.

-Tesoro, sai quanti Justin esistono al mondo?- rispose una ragazza sulla ventina. Era la classica sgualdrina, priva di rispetto per gli altri e per se stessa, il che si poteva notare immediatamente dal suo modo di vestire molto consono al luogo in cui eravamo, ma comunque poco adatto ad una semplice ventenne. La guardai leggermente male e poi decisi di avvicinarmi per vedere meglio, anche se aspirai solamente quella robaccia.

-Lui.- dissi mostrandole una foto del mio ragazzo, che al momento sembrava essere scomparso, e questa cosa mi preoccupò alquanto, visto che non avevo la più pallida idea di dove si potesse trovare. Tutto sommato Justin era un bravo ragazzo, perché sarebbe dovuto essere con quei tizi? Eppure durante la breve chiamata sembrava tutto tranne che sobrio.

-Mmh... Sì... L'ho visto da qualche parte.- rispose tornando a fumare come se nulla fosse. Ovviamente non era stata per niente d'aiuto e per completare la scenetta mi espirò il fumo in faccia. I vari istinti omicidi che mi suscitò dal profondo del cuore vennero repressi dalla voce, piuttosto conosciuta, che provenni alle mie spalle.

-Abs?- mi richiamò qualcuno. Mi voltai lentamente e riconobbi immediatamente il viso confuso del caro e vecchio Nash Grier. Sospirai e mi rivoltai verso quel gruppo di fumatori. La ragazza si stava baciando, appassionatamente, con un biondino. Disgustata mi allontanai, prima di dover assistere a qualcosa di molto più di un bacio.
I miei ricaddero sulla figura del moro, che mi osservava senza battere ciglio.

-Hai visto Justin?- gli domandai senza pensarci due volte. Magari avrebbe potuto aiutarmi alla ricerca del ragazzo perduto oppure si sarebbe rivelato inutile. Attesi qualche secondo la sua risposta che non sentì la prima e dovette ripetermela, sempre a causa del volume elevato della musica, che a parer mio faceva anche schifo, ma punti di vista...

-Sì... Sta bene, usciamo da qui.- rispose afferrandomi il polso e cercando di trascinarmi verso la porta, dall'altra parte della stanza, da cui saremmo potuti uscire, ma mi opposi. Non sarei uscita da quel posto senza Justin, che avrei trovato con o senza l'aiuto di Nash. Il quale mi guardò confuso.

-Dimmi dov'è.- dissi sicura di me, anche se l'unica sicurezza che avevo al momento era il fatto di puzzare di birra fino alle caviglie. Sbuffando provò un'altra volta a trascinarmi via da tutto quella confusione, che mi lasciava pensare in modo razionale.
Opposi, ancora un'altra volta, resistenza contro la volontà del moro.

-Dio Abigail! Usciamo da qui! Il tuo fottuto ragazzo si starà drogando in un fottuto cesso in questo fottuto posto di drogati!- urlò anche se mi arrivò come un sussurro alle orecchie, ma come una lama nel petto. Come si permetteva di insultare liberamente il mio ragazzo? Una delle poche persone che mi aveva aiutata nell'ultimo periodo della mia vita. Lui, che insieme agli altri mi avevano devastato, si era preso la libertà di gettare fango su Justin.
Il palmo della mia mano entrò in collisione con la sua guancia, non realizzai neanche, siccome che scappai via all'istante.

Mi ritrovai in un corridoio pieno di stanze con troppa confusione nella testa ed anche con dei sensi di colpa. Non ero una persona violenta, ma le parole di Nash mi avevano ferita, perché forse ci sarebbe potuta essere un po' di verità. Senza riflettere troppo a lungo cominciai ad aprire le varie porte, fin quando arrivai alla terza sulla parte a sinistra che non appena l'aprì mi rivelò la figura di Justin sdraiata sul sudicio pavimento di un bagno qualsiasi.
Scattai verso di lui e mi inginocchiai.

-Justin! Svegliati! Che cazzo hai fatto?!- esclamai scuotendolo varie volte, ma non dava segni di vita e questo mi preoccupò. La maglietta nera che indossava era leggermente strappata sul petto, i capelli, totalmente disordinati, gli ricadevano sull'occhio destro, coprendogli quella parte del viso, entrambi gli occhi erano marcati da delle occhiaie, la bocca era semiaperta e sul braccio era ancora legato un laccio di plastica, che avevo visto solamente ai prelievi del sangue. In quel momento capì che Nash aveva perfettamente ragione: Justin si drogava, non sapevo da quanto durasse questa cosa o se fosse stata la sua prima volta, in quell'attimo volevo solamente che aprisse gli occhi.

-...-

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VI PREGO DI NON SPUTARMI VIRTUALMENTE. So di essere una pessima persona per non aver aggiornato, ma ho avuto vari 'problemi', inoltre non avevo ispirazione.
Spero vi sia piaciuto il capitolo, lasciate una stellina e un commento.
DOMANDA:
Quanti anni pensiate io abbia?
Byee

Forget 2 ||Matthew EspinosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora