•Alleate•

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-Quindi mi liquidi così? Dove stai andando? Ad incontrate Matthew, di nuovo?- domandò alzandosi di scatto dal divano. Sospirai pensando che fosse troppo paranoico e che lo fosse a causa dell'alcol che stava smaltendo. Afferrai la borsa pronta ad uscire, ma poi mi ricordai di emanare una puzza assurda di birra, perciò mi diressi verso la mia camera a prendere dei vestiti da indossare dopo una rapida doccia.

-Abigail, rispondi.- insistette Justin prendendomi per un braccio. I miei occhi caddero subito sulla mano che mi stringeva e lui la levò immediatamente.

-Devo fare da animatrice ad una festa, questa se non ti dispiace, e non sarebbe comunque un mio problema se ti dispiacesse, devo andare.- dissi entrando nel bagno e chiudendo la porta alle mie spalle.
Quando mi sciacquai sentì tutti i muscoli del corpo rilassarsi sotto quel getto di acqua calda, come se mi stessero facendo un massaggio. Era tutto così paradisiaco.

Purtroppo mi dovetti sbrigare, per questo mi asciugai ed indossai i vestiti.
Diedi un'occhiata all'orologio e notai fossero le tre e quarantacinque. Perfetto, riuscirò a fare un mega-ritardo. Mentre mi dirigevo verso l'uscita notai l'assenza di Justin e pensai se ne fosse andato. Corsi verso la porta di uscita e fuori di casa mi affrettai a dirigermi verso la casa di Jacob, non troppo distante dalla mia. Dovrò comprarmi una macchina insieme ad un nuovo appartamento.
Dopo un quarto d'ora di camminata veloce alternata alla corsa arrivai a casa Sartorius, con un polmone in meno e senza respiro, ma ci arrivai.

Suonai al campanello e la mamma di Jacob mi accolse con un grande sorriso, dietro di lei scorsi una massa di ragazzini seduti sul divano e sulle poltrone.

-Ciao Abigail!— mi fece entrare— io e il papà di Jacob dobbiamo uscire, quindi fai divertire i ragazzi e ricordati la torta alle 17:45. Ciao!- disse scappando insieme al marito. Wow, erano più le volte che erano fuori casa che dentro. Sospirai e mi girai verso le decina di bambini presi a chattare con quello stupido telefono.

-Okay nullafacenti. Adesso levate quelle stronzate e facciamo qualcosa di decentemente divertente per voi esseri inutili!- disse una voce familiare entrando in stanza. Alzai lo sguardo e notai Copeland in piedi che mi fissava. La situazione era piuttosto imbarazzante: non vedevo la mia ex migliore amica da due anni ed era imbarazzante incontrarla così, su due piedi.

-Uhm...Ciao Abigail...Credo...- sussurrò l'ultima parte e le feci un sorriso tirato come saluto. «Sarà un lungo pomeriggio..» pensai. Poi riportai il mio sguardo i ragazzini e notai che stavano ancora attaccati a quei telefoni. Okay, ci sarebbe servito un piano.

-Credo ci serva un piano...- le dissi cercando di attaccare bottone. Chiariamo una cosa, non sono sua amica, solo che dobbiamo cercare di essere alleate in questa 'battaglia', altrimenti non riusciremo mai a falli smuovere.

-D'accordo! Tu reggimi il gioco.- disse annuendo. Si diresse verso la finestra che affacciava sul vialetto di casa Sartorius dove si potevano vedere le persone che passavano. Inizialmente non capì cosa volesse fare, apparire inquietante con gli estranei non mi sembrava un bel piano, ma la lasciai comunque fare.

-Wow! Che bel sedere!- esclamò Copeland sbalordita. Ridacchiai non appena vidi tutti quanti alzarsi e fiondarsi accanto a lei. In quel momento notai i cellulari sparsi per il salone e li raccolsi nel minor tempo possibile, prima che tornassero seduti.

-Ma non c'è nessuna ragazza!- sentì dire da una voce sconosciuta. Sorrisi riponendo i telefono sopra la dispensa. Quando tornai nel salone Copeland rideva e i ragazzini, che erano all'incirca dieci, sbuffavano come se non ci fosse un domani e borbottavano cose come 'Bugiarda' o 'Infame'.

-...-

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I'M SO SO SO SORRY! Non smetterò mai di scusarmi per gli immensi ritardi, ma non ho molta voglia di aggiornare e mi dispiace.
Spero questo capitolo vi piaccia!
Byee

Forget 2 ||Matthew EspinosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora