3. L'atto di uccidere

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Mi sento realizzato solo uccidendo, sono arrivato alla conclusione che questo mio impulso derivi dal fatto che, facendo soffrire brutalmente qualcun altro, io possa in qualche modo alleviare le mie pene, sono consapevole che ciò non ha mai funzionato, ma in fondo mi sta bene così.

Quindi mi sollevo dalla sedia della scrivania, ed è come se mi scrollassi tutto di dosso, e giusto per prendermi per il culo da solo, ed anche perché sono un pazzo psicopatico, mi convinco allegramente di ciò: "Io amo me stesso; Io mi amo molto" sono così egocentrico che lo ammisi ad alta voce e senza ritegno:<<Sono un fottuto narciso!>> sorrisi tirando al massimo i miei muscoli facciali.

Sospirai per allentare la tensione e mi avvicinai alla vittima, accoltellai un braccio a quel corpo che mi pareva già più morto che addormentato.

La vidi aprire gli occhi in preda alla confusione, le tappai il muso e continuai a pugnararla nello stesso punto, o quanto meno nei dintorni, stasera mi sarei divertito.

Ridevo sommessamente, e dato che sono un bravo ragazzo la consolai:<<Non piangere piccola orfanella, tra poco raggiungerai la tua schifosa famiglia>>.

La presi per i capelli e la trascinai in camera dei suoi per mostrarle i loro corpi, uccisi senza scrupoli con due colpi alla gola.

Meccanicamente mi avvicinai al suo orecchio rivelando le mie ragioni <<Mi sono trattenuto per te>> ora mi sentivo così bene, volevo che non finisse mai per ripetere tutto all'infinito.

La baciai, la mia lama, e poi la passai sul collo di lei, la guardai intensamente, sempre la mia lama, e mi senti realizzato.

Sospirai in preda ai fremiti, quelli che arrivano quando lo sai che stai per arrivare all'apice.
Passo la lama lungo tutto il torace e la pugnalo ripetutamente allo stomaco.

E continuo la sua dolce agonia, finché non sento la sua vita venire meno, irrigidendomi la saluto:<<Torna a dormire >> con un tonfo cade a terra <<Buon riposo>>.

Non ho mai fame dopo aver compiuto una strage, tutto è troppo intenso, vomiterei..
Mi riposo qualche attimo, torno euforico e le comunico <<Per il servizio offerto sono>> contai sulla punta delle dita <<tutto ciò che hai!>>.

Corro per tutte le stanze cercando ciò che piu mi aggrada.
Trovo i bigliettoni, una schifosa ciambella zuccherata che metto in bocca fregandomene del mio stato d'animo, e torno ad ammirare la mia amata.

Le sorrido sinceramente soddisfatto <<Ti telefono, a già sei morta!>> saltellando vado fino alla finestra, e mi scaravento di fuori ridendo e correndo verso casa.

I Pensieri di Jeff The KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora