CAPITOLO VENTITRE

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Domenica 6 Marzo 2016.

È il mio diciannovesimo compleanno e a mio parere, sarà quello più bello della mia vita. Sarà perché oggi vedrò Rocco Hunt dal vivo, sarà perché ieri ho fatto l'amore per la prima volta, sarà perché la mia vita è migliorata, grazie a Max.  

I paesaggi passano così velocemente dalla mia vista, osservandoli dal finestrino del treno regionale che ci sta portando a Milano. Non riesco a crederci: tra poche ore vedrò il mio idolo. L'ho sempre visto cantare in TV, cercando di toccarlo dallo schermo, come se gli dassi la mia approvazione di quanto è bravo.

Incredibile...

Ogni tanto mi volto verso Max. Lui mi sorride e ogni volta che lo fa, mi fa rilassare dall'ansia, anche se non del tutto. È normale essere ansiosi, dopo tutto non capita tutti i giorni d'incontrare il proprio idolo. Ogni tanto mi bacia, ripetendomi che mi ama e io mi emoziono sempre. Lo sento che è sincero nel regalare il suo amore e io che pensavo che anche Marco lo facesse, invece, mi sbagliavo. Per il momento, non l'ho proprio sentito per gli auguri, poco importa: adesso devo pensare che oggi conoscerò Rocco Hunt.

Che gioia!  

Sono quasi le dieci, quando siamo scesi dal treno a Milano Centrale. Rimango stupita da quanta gente c'è, persino di domenica.
«Amore, dai, andiamo a prendere la metropolitana...» mi cita Max, stringendomi la mia mano.
Arrivati alla stazione metropolitana, l'ansia cresce dentro di me a dismisura. Non riesco a respirare per calmarmi, perché c'è una grandissima puzza di smog.
«Amore, va tutto bene?» chiede max in tono premuroso.
«Mi manca un po' l'aria...»
«E' normale amore, siamo sotto terra. Facciamo una cosa...»
Non dirmi di ritornare a Torino. Voglio vedere Rocco Hunt, al costo di morire qui in questo momento.
«Se io ti abbraccio per sentirti meglio, va bene?» propone Max.
Non c'è migliore proposta di questa e io sorrido, accettando.
Un attimo dopo, mi ritrovo nelle sue braccia e sento che va decisamente meglio. Riesco a respirare il suo profumo, a sentire il suo cuore che batte all'impazzita e collego a tutto ciò al dolce ricordo di ieri che abbiamo fatto l'amore.

È stato bellissimo...

Se non fossimo in un luogo pubblico, glielo proporrei di farlo adesso, ma mi rendo conto che sarebbe pazzesco. Questo pensiero viene scacciato, quando si fa sentire il rumore della metropolitana che si ferma. Nonostante ci fosse una grande velocità nel salire nella metropolitana, io continuo a restare tra le braccia di Max. Non c'è ombra di dubbio che si tratta del luogo più sicuro di quando voglio sfuggire dalle mie paure. Voglio rimanere qui per sempre.

«Finalmente si respira!» esclamo, appena esco dalle scale che si affaccia a Piazza Duomo.
Il duomo di Milano è così grande, più di quanto me lo immaginassi. Decido di fargli una foto per immortalare questo momento.
Aspetta, vorrei tanto farlo con Max e ora che ci penso, noi non abbiamo fatto una foto insieme.
«Ti va di farci un selfie insieme?» suggerisco a Max.
Lui accetta e riusciamo a farci una bellissima foto, anche se non si vede perfettamente il duomo.
Non importa: questa foto rimarrà immortalata nei miei ricordi più belli della mia vita, anche a distanza di anni.
Do un'occhiata alla Mondadori, giusto per rendermi conto della fila che dovremmo fare e vedo che non c'è quasi nessuno.
E io che pensavo che ci fosse un'enorme folla!
«Che ne pensi di Milano?» chiede Max.
«Beh, non è male... Sicuramente è diversa da Torino»
«Se ti va, possiamo farci un giro... È ancora presto per metterci infila...» propone Max.
In effetti, non ha tutti i torti. Almeno possiamo visitare qualcosa di interessante ai dintorni di Piazza Duomo.

Che sensazione fantastica...

È così bello sentirsi amati e rispettati, per come si è fatti realmente. Max ha preso tutta me stessa e l'ha resa migliore, mi ha fatto uscire da un buco, con la quale credevo che non c'era più una via d'uscita.
Non riesco a non amarlo.
«Max?»
«Sì, piccola?»
Ci fermiamo. Io mi metto di fronte a lui e lo bacio intensamente.

Forte Come Una Tigre (#wattys2016) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora