CAPITOLO VENTISETTE

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(MARCO)


Piano, piano la gamba inizia a guarire e spero molto presto. Non vorrei mai più che mi capitasse incidenti del genere.
Riesco a camminare, sì, ma devo portare il tutore per qualche settimana e sinceramente, ne sono stufo.

Che palle...

Non faccio altro che pensare ad Assunta. Una volta che questa gamba sarà guarita, devo assolutamente riconquistarla. Mi sono reso conto di quanto l'ho trattata male, anche quando non se lo meritava.
Pensavo sempre che quello che facevo era giusto, in realtà ho sempre sbagliato.
La verità è che ho ereditato questa aggressività da mio padre e ricordo che era solo ieri, quando assistevo mio padre che picchiava violentemente mia madre.
Calci, pugni, tirata di capelli e poi volano insulti.

Ricordo tutto, purtroppo.

Io non potevo fare nulla, se non nascondermi e tremare di paura.
Come ci sto male pensare che mia madre non c'è più ora, che mio fratello è in una comunità e che mia sorella vive in un'altra famiglia. Magari, non si ricorda neanche di quello schifo e, forse, è meglio così.
Io, dopo tutto, non mi trovo male a vivere dai miei zii. A volte litigano, ma subito dopo fanno pace e sono troppo teneri. Loro mi hanno allevato come un figlio che non hanno potuto avere.
Meglio pensarci più a tutto quello schifo.

Un attimo dopo, qualcuno bussa alla mia porta. È mia zia che mi avverte che è arrivata Patrizia.
Finalmente, almeno ho qualcuno che mi fa compagnia.
Patrizia entra in camera e lo ammetto: la trovo sempre più bella, ultimamente.
«Ciao Marchino!» mi saluta, sorridendomi.
«Hey...»ribatto, balbettando.
«Come va?»
«Sì, dai. Sembra che la gamba stia decidendo di guarire...»
Si siede accanto a me e inizia a fissarmi intensamente.
Ho sempre saputo che prova qualcosa per me e credo che sia ricambiato. Il fatto che non abbiamo mai voluto avere una storia sono stati per molti motivi: perché abbiamo sempre avuto paura di rovinare la nostra amicizia, perché non so se sto ancora con Assunta o no e perché Patrizia, ultimamente, è andata a letto con tantissimi ragazzi.
«Marco, senti ti devo dire una cosa importante...» cita Patrizia con una voce leggermente preoccupata.
«Dimmi...»
Spero con tutto me stesso che non si tratta di una cosa orribile.
«Ecco, è che...» dice, poi viene interrotta da mia zia che, improvvisamente, entra in camera per avvisarmi che esce con lo zio.
Io acconsento e così, io e Patrizia rimaniamo soli in casa e la curiosità su ciò che mi doveva dire mi sta divorando.
«Mi stavi dicendo...» la incalzo.
«Ecco...»
La vedo in difficoltà e non è da lei, di solito è più sciolta.
«Non so come dirtelo, perché non vorrei ferire i tuoi sentimenti...»
Ferirei miei sentimenti? Qui la situazione si sta facendo più grave e non mi piace affatto.
«Ieri ho visto Assunta con un altro» dichiara.
Cosa? Assunta con un altro?

Chi è? Come si sono conosciuti? Quando è successo?

Non posso credere che sia reale.
«Come lo sai questo?» chiedo, essendo perplesso.
«Guarda qui!» replica, mostrandomi una foto sul cellulare.
La riconosco: è proprio lei e la vedo migliorata. È diventata più bella, rispetto a qualche mese fa.
«Sei sicura che non si tratta solo di un amico?» le domando, tentando di pensare che non è vero di quello che mi dice.
«Sono sicura. Si sono baciati!» ribatte, mostrandomi un'altra foto dove, effettivamente, si baciano.
Mi sento il mondo crollare addosso.
«Mi sono informata: è un ragazzo che viene nella nostra stessa scuola e si frequentano da Dicembre. Me l'ha detto il ragazzo che mi sono vista ieri e che lo conosce personalmente» aggiunge.
Mi sento uno schifo, come un senso di profondità in cui scendi e che non sai se potrai risalire per metterti in salvo. Non posso pensare che mi abbia tradito.
Ora capisco perché non è stata molto presente ultimamente.
«Dammi retta, Marco: lei non fa per te» predica Patrizia.
In effetti, non ha tutti i torti. Ricordo che lo diceva anche mia zia e ora le do perfettamente ragione.
Fisso intensamente Patrizia e mi avvicino al suo volto. Un attimo dopo, le nostre labbra si sfiorano. Era da molto tempo che non succedeva più e mi piace tantissimo.
Mi lascio prendere dall'attrazione che provo per lei e così, ci ritroviamo a fare l'amore.

È stato bellissimo.

Mi ha fatto bene perché, per un po', mi ha fatto dimenticare quel dolore che quella stronza mi ha procurato.
«Allora, Marco, cosa ne pensi di quello che ti ho detto?» domanda Patrizia, mentre si accende una sigaretta.
Sinceramente non penso di avere una risposta ma, forse, credo di avere un'idea.
«Penso che non mi merita, Patry. In compenso, penso che potremo organizzare un bel addio che se lo ricorderà per tutta la vita...» rispondo, avendo in mente un piano per fargliela pagare.
Ricordo sempre quando faceva la gelosa che stavo con Patrizia e adesso? Se ne va ad elemosinare amore da chiunque.
Avrà quello che si merita...

Forte Come Una Tigre (#wattys2016) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora