Capitolo Dieci || Rivelazioni

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Quel che Alice non poteva sapere era che il Cappellaio, dentro di sé, stava urlando, preda di un'irascibilità che non gli apparteneva. Era sempre stato soggetto a forti sbalzi d'umore, ma mai per motivi tanto fondati e, al tempo stesso, futili.

Prendere atto che Alice si trovasse davvero a Sottomondo, constatando con i propri occhi la veridicità di quanto gli aveva comunicato concitatamente Bayard, fu a dir poco sconvolgente per il povero Tarrant. Non poteva credere che la fanciulla avesse disobbedito all'ammonimento dello Stregatto...O forse, a ben pensarci, quell'atteggiamento era esattamente da Alice, da sempre contraddistinta da un'indole curiosa e ribelle, nonché da una propensione a fare l'opposto di ciò che le veniva detto. La sua Alice.

Tarrant scosse bruscamente la testa e si diede perfino un piccolo pugno sulla tempia: non era più la sua Alice, anzi, non lo era mai stata. Meno che mai poteva esserlo quella graziosa fanciulla a pochi metri da lui, cresciuta in altezza dall'ultima volta in cui l'aveva vista, ma non solo; la statura non era l'unica cosa ad essere mutata in lei. Dismessa la dolcezza tipica dell'infanzia, i lineamenti del suo viso erano più eleganti, lo sguardo si era fatto fiero, il cipiglio marcato. I lunghi capelli dorati erano mossi dalle solite onde naturali, tuttavia adesso le conferivano un aspetto da donna, non più da ragazzina, insieme all'accennarsi delle forme aggraziate e longilinee che la rendevano tanto diversa dalla bimba che era stata.

Con la coda dell'occhio, la spiò mentre parlava sommessamente con il compagno con cui era arrivata fin lì e si sentì invadere da una nuova ondata di collera. Era giunta a Sottomondo per puro caso, d'accordo, ma perché proprio in quel momento? E per di più in compagnia!

A pochi passi da lui, Alice osservava mortificata la schiena di Tarrant, chiedendosi cosa mai gli balenasse per quella testa riccioluta e contorta. La stava palesemente ignorando e quando aveva tentato un approccio l'aveva cacciata in malo modo. Era profondamente ferita dalla consapevolezza che il Cappellaio non la volesse lì. Tuttavia non aveva intenzione di battere in ritirata senza lottare: non sarebbe stato da lei.

Così, una volta che furono giunti verso il tradizionale tavolo imbandito per il the - lo stesso in cui anni addietro, quand'era solo una bambina, aveva conosciuto Tarrant -, Alice l'affiancò e, senza tanti preamboli, gli afferrò il polso. Il Cappellaio si voltò con uno scatto e fulminò il punto in cui le flessuose dite della fanciulla gli stringevano il polsino della giacca. I suoi grandi occhi bicolore inchiodarono quelli castani di lei, saettando furiosamente. Alice conosceva perfettamente quello sguardo, ma non lo temeva. Per quante ne dicesse e ne facesse, sapeva che Tarrant non le avrebbe mai torto un capello.

«Hai mandato tu lo Stregatto per convincermi a non tornare a Sottomondo, vero?»

Tarrant strinse nervosamente la labbra, dopodiché le incurvò in un sorriso fasullo e contenuto. «Non perdiamo altro tempo, è l'ora del the!» cantilenò meccanicamente. Alice alzò gli occhi al cielo e fece una smorfia esasperata, tant'è che lo strattonò leggermente. «Smettila con questa pagliacciata del the! So benissimo che è soltanto una messinscena per cacciarmi da qui il prima possibile! Il tuo personale bon ton non ti consente di congedare un ospite senza prima avergli offerto una tazza di the, ma io non sono un'ospite, Tarrant! Io sono Alice, la tua amica Alice!»

«Non sei affatto mia amica!» ringhiò, tornando finalmente in sé. Con uno strattone liberò il polso dalla debole presa della fanciulla e finse di sistemare la manica della giacca leggermente sgualcita.

«Perché? Perché non posso più essere tua amica? Lo sono sempre stata, dannazione!» sbottò irritata e ferita dalle sue parole.

Poco distanti da loro, Bayard e Nate assistevano passivamente all'acceso dibattito. Non avevano intenzione di origliare, ma era davvero impossibile non farlo, vista la situazione. Ciò malgrado, Alice non si lasciò travolgere dall'imbarazzo; sapeva che, se gli avesse concesso di svincolarsi da quella conversazione, Tarrant sarebbe stato molto abile ad evitarla definitivamente. Non poteva permetterglielo.

Buon viaggio a vederci - Ritorno a SottomondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora