Tre

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Ian's POV
Mandy ha trascorso con me tutto il pomeriggio,fino a quando mi è squillato il telefono.
"Non rispondi?Ian?"
Ero preso a fissare il vuoto immaginando un compleanno peggiore di questo. Non che Mandy fosse una brutta compagnia,solo che avevo sognato questo giorno in maniera totalmente diversa.
"Si,rispondo,certo."
Guardai lo schermo per capire chi poteva chiamarmi a quell'ora di sera e sorrisi premendo il pulsante verde.
"Marco? Dimmi tutto. Si si,è oggi. Ma che tenero. Si. D'accordo. Sono solo. Vaffanculo bello."
Chiusi ancora ridendo e guardai Mandy che stava raccattando le sue cose.
"Che fai?"
Lei mi fece l'occhiolino.
"Divertitevi tu e Marco stasera!"
Gridò chiudendo la porta.
Quindi ora sono stravaccato sul divano,aspettando che il mio amico arrivi portando con sé birre e qualcosa da mangiare.
Ho conosciuto Marco un paio di mesi prima di conoscere Mandy,durante il corso di addestramento per militari. Marco è, infatti,un poliziotto che si occupa di insegnarci a riconoscere le varie armi. In via del tutto eccezionale,mi ha insegnato a sparare. Non avrebbe potuto farlo,però la nostra amicizia ci aveva spinto spesso a fare cose strane. E,per la cronaca,la mia prima volta era stata con lui. Diciamo che è considerabile come mio fidanzato,a grandissime linee.
Senza neanche bussare,Marco entra nel salotto e si piazza accanto a me.
"Buonasera,piccolo rosso."
Mai nessuno che usi il mio nome, eh.
"Ciao sbirro. Che mi hai portato?"
Lui esce sei birre e due pacchi di patatine al formaggio.
"Davvero,Marco? Sai che odio il formaggio."
Sorride e si avvicina a me,poggiando una mano sulla mia gamba.
"Tanti auguri,piccolo rosso"
Sussurra,prima di sfiorarmi con le dita da sopra i pantaloni.
Tremo e trattengo un sospiro, aspettando la sua prossima mossa. Piano mi si avvicina e mi lascia un piccolo bacio sulla mandibola. Sto per baciarlo,quando bussano alla porta.
"Torno subito."
Mi alzo mentre Marco apre una birra. Apro la porta e mi trovo davanti Mickey. Ma cosa..
"Buon compleanno,Ian."
Che cazzo gli prende?
"Cos'è Michael? Mia sorella ti ha fottutamente obbligato a controllarmi?"
Lui inspira profondamente.
"No,mi dispiaceva che fossi.."
Il suo sguardo si sposta rapidamente sulla zip abbassata dei miei pantaloni,poi sul mio collo dove evidentemente Marco mi aveva fatto un succhiotto senza che neanche me ne accorgessi.
"Ti stai scopando mia sorella,stronzo?"
Chiede con gli occhi fuori dalle orbite. Non faccio in tempo a rispondere che Marco si palesa al mio fianco,con la divisa sbottonata.
"Uh,Milkovich. Posso sapere perché un teppistello come te gira da queste parti?"
E Mickey capisce. In un solo istante si gira e si allontana a grandi falcate. Chiudo la porta.
"Era proprio necessario offenderlo?"
Marco scuote la testa.
"È davvero solo un teppista da quattro soldi,piccolo rosso."
Mi rendo conto che Marco,dopo tutto questo tempo,usa ancora sempre e solo soprannomi con me,mentre Mickey,quando mi ha fatto gli auguri,ha usato il mio nome. Sarà una cosa da niente,ma all'improvviso la voglia di scopare con Marco scompare. Lui sembra non accorgersi del mio cambio d'umore e mi si avvicina. Io scuoto piano la testa sorridendo appena.
"Non mi va,Marco."
Mi aspettavo una reazione esagerata,come l'ultima volta che l'ho respinto,ma lui mi sorprende.
"Andiamo a farci un giro?"
Annuisco,ci ricomponiamo e usciamo. Saliamo sulla sua auto e lui inizia a fare dei giri assurdi per raggiungere la campagna. Poi spegne il motore. Mi guarda e si avvicina di nuovo a me.
"Marco,davvero, non ho voglia."
Mi ritrovo con le sue mani intorno alla gola.
"Ora mi vuoi,rosso?"
Io scuoto di nuovo la testa e lui mi spinge giù dall'auto. Spero sia finita,invece scende e inizia a colpirmi. È più arrabbiato dell'altra volta.
"Non mi vuoi scopare perché sei cotto di quel teppista,vero?"
Grida continuando a colpirmi.
Porca troia,è impazzito.
"Cosa..Marco,cazzo,mi ucciderai così!"
Mi sferra un calcio in faccia e la sola cosa che riesco a vedere prima di svenire,è lui che risale in auto e va via.
Sento dei piccoli colpetti alle gambe,ma non capisco di che si tratta. Apro piano gli occhi e tiro su la testa,poi ricordo. Marco,le botte..spalanco gli occhi,ma davanti a me vedo Mickey.
”Che cazzo ti è successo?"
Chiede guardandomi dall'alto. Lo vedo rabbrividire e seguo il suo sguardo sulle mie gambe. I miei pantaloni sono tirati giù. Marco deve essere tornato indietro,dopo.
"Non..non lo so,io..ho litigato con Marco ma.."
Lui cerca di ghignare,ma non gli riesce molto bene.
"Fate le vostre cose sporche in campagna?"
Io abbasso lo sguardo.
"Mi dici che cazzo è successo o pensi di restare così tutto il fottuto giorno?"
"Marco si è incazzato perché l'ho respinto,così mi ha dato qualche botta e sono svenuto..pensavo se ne fosse andato,ma a quanto pare aveva davvero voglia di fottermi."
Cerco di buttarla sul ridere,ma Mickey non sorride neppure.
"Ecco cosa succede a farsela con uno sbirro frocio."
Io mi alzo e sento sempre il suo sguardo addosso. Aggiusto i pantaloni e tengo lo sguardo basso.
"Ti riporto a casa,devo darti una cosa."
Vedendo che non reagisco,si piazza davanti a me e mi afferra per le spalle.
"Va tutto bene,Ian."
Non so perché, ma mi fido di lui.

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