Sei

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Ennesimo giorno di lavoro,ennesimo giorno lontano dai miei fratelli,e da Mickey. Mandy passa con me un sacco di tempo. Ma oggi piove a dirotto e non è voluta uscire di casa,quindi sono da solo al negozio. Kash è andato a fare una commissione con Linda e io sfoglio un giornaletto da due soldi aspettando che arrivi l'orario di chiusura. Mancano appena venti minuti. Ma ad un tratto sento la campanella appesa sulla porta tintinnare,e alzo lo sguardo. Cosa ci fa lui qui?
"Voglio un pacco di patatine"
Le indico con la testa e lui ne prende un paio di sacchetti prima di avviarsi verso la porta.
"Non dimentichi niente,Milkovich?"
Lui ghigno'.
"Io no,tu? Magari la tua virilità?"
Non doveva provocarmi,non doveva. Lo spingo fuori dal negozio e lo colpisco alla gamba con un calcio.
"Ma sei impazzito?!"
Grida prima di buttarsi su di me,mentre le patatine cadono a terra ormai dimenticate.
Siamo un groviglio di pugni,schiaffi e calci,quando lui fa una cosa che non mi aspettavo. Mi morde .
Mi fermo e lo guardo,ma lui ne approfitta per spingermi a terra e ricominciare a picchiarmi.
"Ehi,che succede qui?"
Oh no. Non anche lui.
Mickey mi guarda con un sopracciglio alzato,poi guarda alle sue spalle e lo vede. Caleb ci fissa stranito,un po' incazzato,e so per esperienza che sta per dare di matto.
"Mickey,vattene"
Sussurro. Il moro mi guarda,con quei suoi occhi tremendamente belli e dannati.
"Non ho paura di uno sbirro,Ian."
"Ma lui non.... Senti,vattene e basta,Mick".
" Lo hai sentito? Va' via,Milkovich. Non lo meriti. Uno stronzo come te non merita niente."
Sento Mickey irrigidirsi,dato che è ancora su di me,e mi invade una rabbia incontenibile. Mi tolgo Mick di dosso,in maniera neanche troppo delicata,e mi lancio su Caleb. Non se l'aspettava e cade per terra. Lo riempio di pugni fino a quando sono sicuro che non si alzerà prima di un'ora,mi metto in piedi e corro via. Che ci pensi Kash al suo stupido negozio!

Mickey's P.O.V.
Corre via,non riesco a fermarlo,ma lo vedo piangere. Guardo il negro in divisa steso a terra e ricoperto del suo stesso sangue. Gallagher è pazzo. Si,ma era anche così dannatamente sexy mentre picchiava lo sbirro. Dopo qualche minuto fermo a fissare il vuoto e a farmi seghe mentali su BabyGallagher,decido di cercarlo. Lo conosco poco,ma so per certo che è sconvolto e che se resta da solo,finirà per farsi del male o farne a qualcuno.
Giro per il centro,guardo in qualche bar,poi penso a Kevin e V. Magari è andato nel loro locale,sono i suoi vicini di casa,sarà lì.
Entro e lo vedo seduto al bancone, lo sguardo perso,le mani sotto il mento. Dio,quanto è bello.
"Ian? Stai bene?"
Lui neanche mi degna di uno sguardo. Allora provo con qualcosa che lo ha sempre fatto reagire.
"BabyGallagher,pensi a chi te lo metterà in culo stanotte?"
Sorprendentemente,non reagisce come suo solito,ma si gira verso di me,le sopracciglia alzate.
"Io lo metto in culo,non lo prendo."
Sono confuso. Non è normale che l'erezione che si sta formando nei miei pantaloni sia dovuta alle sue parole.
"Milkovich? Hai visto un fantasma? Mai sentito parlare di gay che lo mettono in culo? Così, sai.."
Mima il movimento vicino al bancone e se non la smette subito,dovrò mollarlo lì per andarmi a fare una sega. Sospiro.
"Che ne pensi di...mh...dormire da noi stasera? Fiona e Lip sono via,ci siamo io,Carl e Mandy."
Annuisce piano,come se si stesse chiedendo perché sono gentile con lui. Porca troia,me lo chiedo anche io.

Ian's P.O.V.
La deve piantare di essere così dolce...potrei anche credergli,e non sarebbe un bene. Né per me,né per lui. Mi piacerebbe che,in un mondo parallelo,lui fosse innamorato di me,e che io vivessi con i miei fratelli...e che non ci fossero tutti i casini che ci sono.
"A che pensi?"
Mi chiede mentre usciamo dal locale.
"Beh...quando ho picchiato Caleb..io..volevo ucciderlo. Non scherzo. Volevo davvero vederlo morire. Probabilmente se non ci fossi stato tu..o altri testimoni,chiaro..lo avrei fatto."
Mi guarda come se esse valutando cosa dire.
"Beh,è capitato anche a me. Ma mai davvero davvero come dici tu. Ma poi perché lo hai picchiato?"
E ora? Che dico?
"Perché non mi piace come ti tratta. So cosa vuol dire essere discriminati a prescindere,non è bello."
Lo sbircio di sottecchi e lo vedo sorridere.
"Andiamo a casa,Ian".
Lo seguo per la strada,so che lo sta facendo solo per un suo tornaconto. Mi aiuta perché ha qualche piano in mente. Non ha la minima idea della persona che sono. Lui non sa.
Ma davvero ti importa? Hai un figo della Madonna che ti sta portando a casa sua. Non puoi godertela e basta?
Si,posso. Mi fermo e aspetto che Mickey se ne accorga. Si gira verso di me e si gratta la testa.
" Che ti prende ora?"
Mi avvicino a lui. Sta capendo,lo vedo,ma non si sposta. Non muove un muscolo. Siamo a pochi millimetri di distanza,sento il suo respiro sulle mie labbra. Mi aspetto che si allontani,invece poggia le mani sulle mie spalle e mi bacia.

Mickey's P.O.V.

Ho baciato Ian Gallagher?!

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