Epilogo

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Seduta sul letto sfatto, fissava inespressiva il muro che si trovava di fronte a lei, la stanza a soqquadro debolmente illuminata da una fioca luce, segno della sua disperazione riversata su quegli oggetti inanimati, e nella quale aleggiava un intenso odore di chiuso. Oramai non le erano più rimaste lacrime da versare ed ogni volta che chiudeva gli occhi lo vedeva, semi-cosciente e indifeso, che le diceva che se la sarebbe cavata, sorridendole debolmente, così aveva rinunciato al sonno, se non per quando crollava in un sonno senza sogni quando era troppo stanca per guardare il muro. Per quanto avesse salvato i suoi genitori e sconfitto la loro nemica, non riusciva a non incolparsi della morte del suo ragazzo: se fosse rimasta con lui sarebbe sopravvissuto, ma lei aveva acconsentito al suo desiderio di riunirsi alla battaglia, perdendo con lui una parte di sé stessa, che aveva lasciato solo posto al vuoto. I suoi genitori di tanto in tanto si affacciavano alla sua porta, preoccupati per la reazione della figlia, quasi avessero paura che lei iniziasse a tagliarsi, cosa che la ragazza non avrebbe mai fatto, considerando il fatto dei tagli come un qualcosa di tremendamente stupido e senza alcuna utilità, così, comprendendo la sua infelicità, simile a quella che era gravata sulle spalle di sua madre quando da giovane le avevano rivelato la scomparsa del fidanzato, avevano deciso di darle un po' di tempo per riprendersi dal lutto. L'unica che però non demordeva era la sorellina minore che, ogni giorno, si recava nella sua stanza e tentava di farla ragionare, invano. La giovane aveva ristretto le sue attività quotidiane a fissare il muro, scacciare familiari e amici che tentavano di tirarle su il morale e rispondere a monosillabi alle conversazioni che il suo kwami provava a iniziare, fino al giorno in cui sentì una strana conversazione fuori dalla porta della sua camera:- Sono preoccupata per Bella, Gabriel! Mostra alcuni sintomi che provasti tu trent'anni fa...
- Nuru, Marinette si è lanciata nel lavoro e sta facendo più disastri che altro, Adrien sta sbagliando tutti i dati per l'importazione di alcune stoffe dall'Italia, le gemelle stanno guardando film drammatici mangiando gelato piangendo come fontane e gridando che il finale non sarebbe dovuto essere così da una settimana, mentre la piccola Emma si rifiuta di sentir dire da uno qualsiasi dei suoi familiari che il suo adorato fratellone non c'è più. So benissimo che tutti sono rimasti sconvolti dalla morte di mio nipote, ma mi sembra esagerato che la tua nuova custode voglia prendere i miraculous per ottenere il potere illimitato che ne scaturirebbe dalla loro unione... Per quanto il desiderio di riportare mia moglie indietro fosse forte, è contro natura riportare indietro i morti...
Le voci si allontanarono, ma lei aveva sentito abbastanza: ora sapeva cosa fare.

Quando Nuru tornò da Arabella dopo la conversazione con Gabriel, la trovò in piedi, coi capelli umidi dopo una doccia, che cercava qualcosa tra gli oggetti che aveva lanciato per terra in preda allo sconforto, le tende e la finestra aperta a far entrare aria pulita e luce nella stanza. La kwami tirò un sospiro di sollievo: la fase del lutto stava lentamente passando. Si avvicinò fluttuando alla ragazza:- Sono felice che tu stia meglio, Bella!
Lei alzò lo sguardo e Nuru sentì una strana sensazione a vedere la luce fredda con cui brillavano gli occhi della giovane.
- Oh sì, Nuru, penso di stare meglio... A proposito, che ne dici di andare in quella serra dove ho avuto l'appuntamento con James? Mi aiuterebbe molto...
- Certo...- rispose la kwami, inconsapevole di quello che sarebbe accaduto.

- Eccoci qui...- sospirò Arabella sfiorando le cortecce degli alberi. Guardò il ciliegio, con la tovaglia a quadri ancora appoggiata sul ramo più basso, ripensando a quella magica sera:- Ti riporterò indietro, James...
La sensazione provata da Nuru si fece più insistente:- Cosa intendi, Arabella?
La ragazza sorrise, ma non uno dei suoi sorrisi, che riscaldavano la stanza, ma uno di quelli che la raggelavano, e così fece con Nuru, che ebbe paura per la prima volta dopo anni:- C'era una volta un uomo che aveva perso la moglie, così decise di rubare due gioielli dai poteri magici così da poterla riportare in vita- canticchiò- Ma non ci riuscì, sconfitto dallo stesso potere che desiderava... Ma io non commetterò gli stessi errori: non lascerò che qualcun altro combatta per me, prenderò i miraculous e riavrò James!
- No, ti prego non farlo!-supplicò Nuru. Ma Arabella non le diede retta:- Nuru, trasformami!- esclamò e si trasformò in Mariposa. Le farfalle sul suo abito erano però akuma, che si staccarono dal vestito e volteggiarono leggiadre per la stanza:- Volate mie piccole aiutanti, e portatemi il mio esercito!- ordinò Mariposa. Le akuma si alzarono in volo e alimentarono i desideri degli abitanti di Parigi, traaformando ognuno di loro in una pedina nelle mani della giovane:- Io vi darò ciò che desiderate, a condizione che voi combattiate con me per conquistare i miraculous della creazione e del caos!

Si svegliò in un letto di ospedale, mentre voci ovattate le risuonavano come campane nel cervello. Si portò una mano alla testa:- Cosa diavolo è accaduto?- mettendosi a sedere. Li vide tutti lì, lacrime agli occhi e sorrisi sollevati sulle labbra: i suoi genitori con in braccio la piccola Agatha addormentata, la famiglia Agreste al completo, Charlotte con la testa appoggiata sulla spalla di Daniel, le dita intrecciate e gli occhi rossi e gonfi. Sua madre la stritolò in un abbraccio:- Tesoro, ci hai fatto venire un colpo al cuore!- singhiozzò.
Axel le appoggiò una mano sulla spalla mentre la moglie si asciugava le lacrime che copiose le rigavano le guance:- Bambina mia, dopo la morte di James, il tuo cuore si è talmente oscurato da creare un'akuma, così hai utilizzato i tuoi poteri per...- non riuscì a continuare oltre. Marinette le si avvicinò:- ...Creare un esercito e rubare i nostri miraculous per riportare in vita nostro figlio...
-Non pensi che anche noi abbiamo pensato a questa possibilità? Per quanto grande sia l'amore provato per James, non si può riportare in vita i morti...- aggiunse Adrien- Abbiamo combattuto a lungo e tua madre ti ha colpita con una delle sue frecce, riuscendo a liberare l'akuma che si era creata nel tuo cuore... Siamo riusciti a fermarti in tempo, grazie al cielo...
Arabella scoppiò in lacrime:- Mi dispiace, non volevo fare del male a nessuno...
Delle piccole zampette le asciugarono le lacrime:- Bella, non ti incolpiamo di niente- sussurrò Nuru dolcemente, ma io non posso più essere la tua kwami... Il mio potere ti ha spinta a commettere degli atti terribili, e per questo ti assolvo dal compito di custode del miraculous della farfalla...
- Allo stesso tempo però, io, tuo padre, Marinette e Adrien abbiamo deciso di rinunciare ai nostri miraculous, essendo troppo vecchi per continuare il nostro compito, quindi, in accordo con Nuru, pensiamo che tu sia la più adatta a diventare il mio successore come possessore del miraculous della fenice, nonché colei che sceglierà i nuovi custodi, naturalmente aiutata dai tuoi amici...
La ragazza sgranò gli occhi:- Davvero?
Nuru annuì:- Trovami un nuovo buon custode!- le disse strizzandole l'occhio e venne risucchiata nel miraculous. Sua madre le consegnò il suo fermaglio dorato, baciandole la fronte:- Rinasci dalle tue ceneri e sbatti le ali, mia dolce fenice!

Si svegliò di scatto, il dolce profumo di tiarè che aleggiava fievole nell'aria. Era confuso: i suoi sogni più recenti erano sempre occupati da una bellissima ragazza dagli occhi dorati, che lo prendeva per mano e gli sorrideva. Quando lui le chiedeva chi era, lei rideva, un suono dolce che lo faceva sorridere, e scappava via portandosi via anche il sogno. Ma quella notte dagli occhi d'oro della ragazza erano sgorgate un fiotto ininterrotto di gocce di luce che le avevano rigato il volto:- Ti prego, ritorna da me...- gli aveva detto tendendogli una mano.
Lui aveva teso la mano per afferrarla, ma più si allungava, più lei si allontanava. Un sorriso amaro si era aperto sulle sue labbra:- Ricorda la nostra promessa: noi due. Nient'altro conta.- aveva sussurrato prima di sparire. Allo stesso tempo era parso che, lontano da lì, da qualche parte, qualcuno avesse pronunciato quella medesima frase; inconsapevole che la stessa ragazza che compariva nei suoi sogni lo stava aspettando, sperando che quelle parole avrebbero portato indietro il suo amore perduto. Ed ora, nella stanza poco illuminata, incurante del fatto che Lei fosse nell'altra stanza, sussurrò quella frase così sconosciuta e familiare allo stesso tempo, come la ragazza che faceva visita ai suoi sogni:- Noi due. Nient'altro conta.

AMATEMI...
Con questo colpo di scena si chiude questa storia, ma pensavate che me ne sarei andata così in fretta? Ah, invece sono qui, pronta a sorprendervi di nuovo: infatti ho deciso che..."Rullo di tamburi" ... USCIRÀ IL SEQUEL DEL SEQUEL!!! "Applausi e boati"
Spero che continuerete a seguirmi
Kiss by ___giulyyy

New Enemies, New HeroesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora