Your Father

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Una ragazza camminava per la strada, era di fretta, si vedeva. Cercava di arrivare in un posto, una meta sconosciuta. Era bellissima, un po' come tutte le ragazze di queste storie, incantevole come una principessa.
Camminava veloce nelle sue scarpe da ginnastica.
Si ,perché anche le principesse portano le scarpe da ginnastica.
Indossava dei..aspetta..dei pantaloni della tuta..ok..ok va bene.
Dicevamo, portava dei pantaloni della tuta, larghi e neri con degli elastici che le stringevano le caviglie, facendo vedere una piccola parte di pelle, candida.
Una felpa enorme copriva le curve del suo corpo..una felpa? Una..si..si era una felpa..nera..della Nike probabilmente..taglia da uomo di sicuro. Teneva le mani nella tasca della felpa.
Lo sguardo basso sul cemento e i capelli..legati? Amm si erano legati..
Ora direi che una principessa non si veste proprio in questo modo. Sembra più una ragazza normalissima lo so. Bhe è una ragazza normalissima in realtà. Lo era per tutti in quella strada, per tutti tranne uno. Un ragazzo. Era vestito in modo più o meno elegante. Portava una giacca di pelle sopra ad una camicia. Dei jeans, non molto stretti, definivano le gambe lunghe, che terminavano in scarpe sportive.
I due non si conoscevano, non si erano mai visti. Lei camminava, con le cuffie nelle orecchie, isolata dal mondo, da una parte, lui, con le mano in tasca, arrivava dall'altra strada. All'angolo i due si scontrato.
Lei imprecó dopo essere caduta a terra, ma non alzò lo sguardo. Tolse una cuffia e sentì la voce di lui. Chiedeva scusa e se si fosse fatta male. La mano di lui che le offrì un aiuto. Lei l'afferró timidamente. I due ora erano uno di fronte all'altro. I loro sguardi fissi uno sulla mano dell'altro.
"Grazie"-disse lei alzando lo sguardo. Ebbe un sorriso angelico come risposta.
Gli occhi di lei fissi in quelli di lui, splendidi, luminosi, pieni di gioia.
"Ti va"-disse lui-"se per scusarmi ti offro un caffè?"
Lei arrossí e timidamente sorrise,acconsentendo a quell'offerta.

"È così ,tesoro, che ho conosciuto tua madre"
La bimba sorrise, stringendosi nelle coperte calde.
"Me la racconti ancora?"-disse con voce lieve.
"Tesoro devi dormire, è tardi"
"Solo un'altra volta"
"Te la racconto domani sera. Ora dormi piccolo angelo"
"Prometti?"
"Prometto"-sorrise l'uomo.

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