Mashton

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"Mi piacciono i tuoi capelli"-esclamò Ash appena entrai in casa. Sembrava mi stesse aspettando dietro alla porta come un cagnolino in ansia.
"Ma se ho appena aperto la porta"-risi.
Sorrise innocente-"ti ho visto dalla finestra"
"Mi stalkeri Ash? "-alzai un sopracciglio sorridendo.
Alzò le spalle ancora con il sorriso stampato in faccia poi si diresse verso la cucina.
"Vieni? Stiamo tentando di fare un milkshake "
"Tentando?"-risi di nuovo chiudendo la porta alle mie spalle.
Tolsi le scarpe e lo seguii in cucina, dove mi ritrovai Luke e Cal frullare un intruglio rosa. 
"Fragola immagino"- dissi appoggiandomi al bancone di legno.
"Si, sai che è il gusto preferito di Lucas"- rise Calum alzando lo sguardo.
La sua espressione divertita si trasformò in un sorriso larghissimo-"ADORO!"- urlò poi con una vocina acuta. Tappai un orecchio che aveva iniziato a fischiarmi dal tanto aveva urlato forte. Luke e Ashton lo guardarono male. 
"Che c'è? mi piace questo colore"- alzò le spalle, poi tornò a concentrarsi sul frullatore.
"Non c'è bisogno di urlare come una fangirl in calore"- dissero loro in coro. Poi il biondino mi guardò spostando la testa da un lato-"belli azzurri e viola"
Ringraziai e sorrisi-" ma uno al cioccolato non lo avete fatto?"
Il moretto scosse la testa-" e non hanno intenzione di farlo"-disse scocciato.
"Ash hai voglia di andare a prenderne uno con me?"- gli proposi con un sorriso. Annuì e mi seguì in salotto salutando gli altri due.
"Sai che poi escono per una festa a cui siamo tutti invitati?"-disse seguendomi fuori dalla porta.
"No non lo sapevo, ma non mi va di uscire se devo dirtela tutta"- risposi aspettandolo fuori dal cancellino di casa nostra.
"Perfetto allora stasera stiamo a casa"
"Stiamo?"
"Si non voglio andarci nemmeno io"-sorrise superandomi.
Una cosa che ho sempre apprezzato di quel ragazzo è la sua dolcezza e l'apparente innocenza.
Arrivammo al negozio parlando del più e del meno.
"Cioccolato?"-domandò il moretto mostrandomi le fossette. Annuii, capendo solo quando si allontanò  che volesse offrirmi il milkshakes.
Non ebbi il tempo di controbattere visto che stava già tirando fuori il portafogli mentre ordinava.
Quando tornò misi un finto broncio. Mi passò il bicchiere di plastica con la cannuccia verde.
"Che c'è?"-sorrise sedendosi a un tavolo e facendomi spazio di fianco a lui.
"Non volevo pagassi tu"-risposi sedendomi di fianco a lui.
"Sei adorabile quando fai il broncio"-rise bevendo dalla cannuccia rosa.
Gli feci la linguaccia e bevvi a mia volta. Ashton mi aveva detto molte volte che ero adorabile o carino, ma questa volta era diverso, più dolce. Mi aveva fatto uno strano effetto. All'improvviso l'idea di stare da solo con lui quella sera mi spaventava e incuriosiva allo stesso tempo.
"A che lo hai preso tu?"-dissi dopo aver gustando il cioccolato.
"Vaniglia"-disse bevendone un altro sorso, poi mi guardò e con la bocca ancora piena biascicó-"lo vuoi provare?"
Risi sentendo la strana voce e annui.
Bevvi un sorso dalla cannuccia, sentendo il sapore dolce sulla lingua.
Poco dopo mi accorsi del fatto che quella cannuccia era stata nella sua bocca.
Gli passai frettolosamente il bicchiere sussurrano un 'buono' ancora imbarazzato all'idea di aver avuto la sua saliva nella mia bocca.
<Si può definire un bacio? E soprattutto perché sono imbarazzato? Che problemi ho nel cervello? >
Mentre mi facevo tutte queste domande lui aveva rubato il mio bicchiere e lo stava provando. Non sembrava disgustato o che gli desse fastidio. Mi chiesi come mai. Magari non ci aveva riflettuto.

Finimmo i milkshake e tornammo a casa. Durante il tragitto chiacchierammo, ma continuavo a pensare al contatto, bhe non proprio contatto, che avevamo avuto nel pomeriggio. Mi chiesi se ci sarebbe potuto essere qualcosa di reale e non solo un qualcosa nella mia testa.
<Che diavolo pensi Michael?! Perché stai pensando a una storia con uno dei tuoi migliori amici. Hai qualcosa che non va>
"Si.."
"Si cosa?"- disse lui guardandomi.
"Come?"- ero talmente preso dai miei pensieri che non mi ero accorto che avevamo smesso di parlare e che avevo parlato da solo.
"Tu, hai detto si"
"Io? Cosa, noo.. Non ho detto nulla" - risi imbarazzato portando lo sguardo sui miei piedi.
"Certo che sei strano"- rise lui tirando una dolce pacca sulla spalla.
Lo guardai sorridendo, ma dentro di me c'era qualcosa che mi portava a pensare che in qualche strano modo, non so come ne perché, dentro al mio cuore c'era un legame affettivo con quel ragazzo più forte di quanto avessi potuto immaginare.

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