Capitolo 17

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Alexa Pov's
Avevo paura, chissà dove potrebbe essere andato di sera tutto solo, ma soprattutto con chi. Purtroppo la mia mente già vagava...doveva essere di sicuro con Victoria, la Troia numero uno per eccellenza secondo me.
Non potevo più aspettare, dovevo agire, mi faceva stare male non vederlo.
Corsi in bagno mi tolsi il pigiama e indossai i miei jeans stretti neri a vita alta e un top bianco in pizzo, mi misi le mie converse, presi le chiavi della sua casa e corsi giù.

Una volta in strada mi misi a correre come una pazza, tra l'altro pioveva e dato che ho sempre sfiga, mentre correvo inciampo in un ramo e cado completamente in una pozzanghera di fango
"Perfetto cazzo! Fanculo Jace"
Quando cerco di alzarmi qualcuno mi solleva di peso
"Mettimi giù, vigliacco"
"Mai dolce Alexa, se sono qui è solo colpa del tuo Jace"
"Sconosciuto, uno Jace non è mio, due levati dal cazzo che devo cercarlo"
"Ohhh, ma allora non sai niente piccola Alexa"
"Cosa dovrei sapere scusa?!"
"Il tuo Jace ha detto che posso fare di te quello che voglio, sei mia ora bambola"
Detto ciò estrae dalla tasca un fazzoletto e me lo mette davanti alla bocca.
Cado
Vedo tutto nero
Urlo
Nessuno mi sente
È un incubo
Voglio scappare
Jace salvami ti prego

Iniziò flashback
Ero piccola, massimo sei anni.
Stavo imparando ad andare in bici...ma cadevo sempre
"Ora basta mamma, io ci rinuncio, le gambe mi fanno male" dissi quelle parole piangendo
"Tesoro mio, ricorda, nella vita non devi mai arrenderti, non devi mai lasciare che qualcuno o qualcosa intralci il tuo cammino. Tu sei forte e so che ce la farai. Su forza, riprovaci" disse mia mamma
"E va bene..." risposi
Mi misi di nuovo a cavallo della sella della mia bellissima bici rossa e iniziai a pedalare, ad un certo punto persi l'equilibrio e caddi.
Ormai avevo i pantaloni sporchi di sangue ma ero decisa a imparare e dopo le parole di mia madre niente e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea.

Ormai erano le 21.10 di sera...

"Alexa, tesoro, si è fatto tardi, proveremo domani"
"No mamma, tu sei stessa mi hai detto di non arrendermi e non lo farò proprio adesso"
Mia madre scoppiò in lacrime...
"Certo amore, stiamo qui fin quando non impari"
Ero determinata e decisa.
Rimontai in sella e partii, avevo equilibrio. Mi sentivo bene e pedalai.
Ci ero riuscita
Avevo finalmente raggiunto il mio scopo.
Sapevo andare in bici.
Feci due giri del parco che circondava la mia casa e ritornai da mia madre che mi aspettava fuori dal cancelletto con il mio papà.
"Ma brava Alexa, ora la mia piccolina sa andare in bici. Domani o dopo allora andremo tutti a fare una bella gita in bici"
"Siiii, grazie papà"
E così dopo quella volta, imparai che nella vita non bisogna mai arrendersi di fronte a qualunque occasione. Bisogna lottare sempre in qualsiasi circostanza.
Fine Flashback

Dovevo lottare
Iniziai a sentire dei rumori
Sentivo delle grida, ma io ero a terra, con le mani legate. Non potevo fare niente.
Qualcuno cadde a terra e poi un'altra figura mi sollevò dal marciapiede, mi coprì con un cappotto e mi prese in spalla

"Chi sei?! Mettimi giù ti prego" dissi con un fil di voce
"Stai zitta cazzo"

Non capivo chi era, nonostante la voce mi fosse familiare.

Sentii un rumore di chiavi e subito dopo qualcuno molto delicatamente mi poggiò su un letto. Era morbido.
Avevo gli occhi bendati e non vedevo niente. Però mi sembrava familiare quel profumo e quel morbido letto....

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Indovinate da chi è stata rapita Alexa?
Se qualcuno lo indovinerà pubblicherò un capitolo ogni giorno

All the love❤️💙

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