Capitolo 3

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Era giunta sera,Camilla suo padre e sua madre si trovarono nella loro piccola casa di campana,Camilla era seduta su una sedia di legno,era scricchiolante ad ogni movimento che produceva.

Mentre attendeva con gran appetito,Camilla posó i suoi gomiti sul tavolo di legno e con le dita intrecciate tra loro,ci posó sopra il suo piccolo volto pallido. Inizio a osservare gli ultimi raggi del pomeriggio,che piano piano il cielo si sfumava con colori:giallo,arancio,rosso e infine un viola.

Con sguardo riflessivo notó come i campi si oscurarono..come se un velo blu con degli spruzzi di bianco,iniziarono a prendere posto dopo il magnifico tramonto.Dopo vari minuti di riflessione ispirati al tramonto e alla dolce sera che arrivava,la madre di camilla arrivó proveniente dalla cucina con due piatti tra le mani.

Camilla e il padre,seduti sulle sedie aspettarono che la madre finisse,di posare i piatti di legno con del cibo,di porzione abbastanza sufficente per sfamare solo per la notte.Una volta aver di finito di posare i piatti con le porzioni di cibo,la madre con la mano destra posó la mano sulla testa della sedia,e la sedia striscio sul pavimento di legno per alcuni secondi.
Una volta che la madre di sedette sulla sedia,Camilla suo padre e sua madre si presero le mani l'una con l'altra,e fecero una piccola preghiere per ringraziare dio per il cibo che ebbero ricevuto sulla loro povera tavola.

Appena ebbero pronunciato la parola "Amen" tutti i componenti che erano seduti sulla tavola di legno,iniziarono a mangiare.
Le loro porzioni erano poche,ogniuno di loro aveva nel piatto: due patate bollite,un uovo,e un pezzo di pane. Camilla,con ancora il pensiero sulla sua famiglia in testa che pulsava egoisticamente,disse al padre e alla madre con un tono preoccupato:

-Padre,madre ho pensato che adesso sia il momento in cui devo procurarmi un lavoro,per aiutarvi a mantenere la nostra famiglia-
-Figlia mia,hai un animo generoso..ma ho bisogno di te a casa - disse la madre con um tono calmo e dolce.
-madre..il campo non sta piú producendo il cibo,di qui dobbiamo procurarci per mangiare,io non posso stare a casa..consapevole che un giorno non avremo piú niente in tavola,di cui cibarci - disse Camilla cercando di persuadere sua madre.
-che lavoro ti potresti procurare alla tua giovane etá? -chiese il padre pensieroso al riguardo,a sua figlia.
-qualunque lavoro padre,se c'é posto in panetteria imparero come sfornare il pane,e venderó il pane -poi aggiunse -se c'é lavoro in un fioraio impareró a fare anche quello,pur di portare qualcosa su questo tavolo -concluse le sue opinioni riguardo ai suoi futuri progetti,mentre con la mano sinistra si posó sopra la mano della madre.
-Va bene,figlia mia..l'importante che tu sia consapevole delle tue azioni -disse la madre preoccupata e aggiunse con gli occhi commossi -solo qualche anno fa tu eri sempre a casa a giocare con le tue bambole di legno,e adesso che sei cresciuta..sono molto fiera di te!-
-concordo con quello che dice tua madre -concludendo la conversazione.
-bene...allora madre vado a riposarmi che domani sará una giornata molto impegnativa -disse Camilla infilando in bocca l'ultimo boccone di pane.

Camilla,era consapevole della scelta che ha preso perció pregó,il buon dio che la avrebbe aiutata a cercare un lavoro dignitoso.

***
Come andranno le richieste di lavoro, che Camilla chiederá in paese? Riuscirá a trovare un lavoro dignitoso per lei e la sua famiglia?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Stefy

La Fedeltà,reca Onore (Sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora