capitolo 7

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Da quando il signor Wilson,approvó la sua richiesta di lavorare nella sua tenuta,Camilla si sente al settimo cielo della felicitá a motivo che puó aiutare la sua famiglia.
La cameriera notó,la felicitá di Camilla nel modo di osservare la corte,i suoi occhi lucenti e per i suoi sguardi, incantati a guardarsi a ció che la circondava.

All'improvviso la cameriera disse:
-benvenuta alla vita di corte Camilla Ermes.- disse la cameriera,osservando con la coda dell'occhi Camilla.
-vi ringrazio..potrei sapere il vostro nome? -chiese Camilla con uno sguardo curioso.
-io sono Artemia,una cameriera del signor Wilson -disse mentre entra in una stanza,che sembrava uno sgabuzzino in cui ponevano gli indumenti e i prodotti da lavoro.

Camilla rimase muta,mentre Artemia tiró,fuori da un vecchio armadietto un abito da lavoro. Artemia con l'abito da lavoro si voltó verso Camilla e con l'indice accarezzó,il mento nel tentativo di capire quale misura era adatta,a Camilla e disse:

-voi siete una ragazza minuta,e piccola..-disse mentre osserva Camilla e aggiunse -penso che una misura piccola vi puó stare benissimo!-e una volta aver pronunciato quelle parole,si voltó di nuovo verso l'armadio e tiro fuori l'abito ideale per Camilla e disse con tono sicuro -io penso che questa è la misura perfetta a voi!! Non ho dubbi- Camilla rispose -se voi,ne siete sicura io mo fido di voi - e aggiunse con tono scherzoso che la cameriera inizio a ridere -beh,se questa non sará la misura,adatta al mio corpo domani lo si noterá dal fatto che assomiglieró maggior parte a una suora,che a una cameriera- disse Camilla con un sorriso a trentadue denti.

Una volta preso l'abito da lavoro,Artemia accompagnó Camilla alla uscita e disse:

-allora..io vi avviso al momento che al mattino,dobbiamo trovarci nella cucina ma come tu sarai nuova,vi aspetteró nei giardino della corte cosí spiegheró alla guardia di farvi entrare- e aggiunse come un ultima cosa -ah..Camilla,vi faccio ricordare di portarvi i vostri bagagli personali..perché il nostro padrone non ci fará uscire spesso dalla corte.-
-ok Artemia,ho capito tutto ci vediamo domani all'alba fuori!- disse Camilla sicura delle indicazioni date da Artemia.
-ok,questo é tutto spero che sono stata chiara...miraccomando venite presto,o il padrone si lamenterá!-disse Artemia quasi,in una supplica mentale a Camilla.
-ok..tutto chiaro!-disse Camilla.

Una volta finita la conversione, si dirisse con abbracciata a se la sua uniforme da lavoro,e una guardia che fu attaccata al cancellone disse con un tono molto sorpreso:

-a quanto pare signorina,il mio padrone vi ha accettato alla tenuta..spero che a volte avremo modo di conoscerci!-
-vedremo.....-disse Camilla con un tono frettoloso.
-ok...a presto..signorina?-chiese il soldato di guardia,in cerca di scoprire il suo nome.
-Camilla,Camilla Ermes!-disse Camilla al soldato.
-soldato Riccardo Enlyo!-disse Riccardo.
Camilla annuí soltanto chinando la testa.
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Camilla il giorno dopo,si alzó come una sveglia all'alba; era ancora confusa ma allo stesso tempo stupita che il signor Wilson,ha accettato la sua richiesta di lavoro.

Si alzò e come prima cosa,si dirisse verso la sua piccola valigia,e una volta aver indossato il suo abito da lavoro senza perdere tempo,si dirisse verso l'uscita consapevole che la madre una volta non avvistata in casa,capí che la sua adorata figlia ebbe iniziato il lavoro e che sarebbe tornata fra un pó di mesi.

Camilla una volta uscita di casa,notò con stupore come il cielo era ancora buio....e come i paesani erano ancora nelle loro case, ad aspettare che i primi raggi di sole bussarono sulle loro finestre.

Chissà per quale motivo..le cameriere si devono alzare a questa ora,é cosi......presto e buio.

Camilla ricordandosi che all'alba dovette essere alle mura del palazzo,ad aspettare Artemia che la fece entrare..vome un treno si mise a accellerare il passo.

Il mio cuore,era un cavallo in corsa..ad ogni movimento il battito cardiaco aumentava e le mie forze,supplicarono di rallentare.

Arrivata sul sentiero,ammiro i maestosi alberi che nel buio sembrarono dei giganti,come se ti volessero impedire qualcosa...un brivido mi percosse il corpo ma giammai avrei voluto ritirarmi!!
Senza pensare a troppi pensieri negativi,allungo il passo e fisso con insistenza le mura della corte,che da lontano mi diedero un segno di continuare e a non fermarmi!

Arrivata davanti all'immenso cancellone di ferro,una voce da lontano disse:

-Aprite a Camilla Ermes!! -disse Artemia,molto agitata.

Dopo vari secondi,un soldato aprí il cancello d'entrata,e la guardia in questione era Riccardo Enlyo e disse a Camilla,mentre infila la chiave giusta nella serratura del cancello d'entrata:

-buongiorno Camilla! -disse Riccardo mentre scrutava l'uniforme della contadina.
-buongiorno a voi,Riccardo..-disse Camilla con un espressione facciale dubitosa,nel non capire per quale motivo..Riccardo la osservava.
-da quanto vedo,l'uniforme da lavoro..vi sta perfettamente- disse Riccardo mentre aprí il cancello,per far entrare Camilla.

Riccardo Enlyo,era la classica guardia..indossava sul capo un cappello a forma triangolare,allungata e curva sulla punta.
Aveva gli occhi castani,le sopracciglia folte aveva le mani grosse e con dei geloni,a causa dei lavori che fa all'esterno.
Era castano,aveva i capelli leggermente mossi come le onde del mare. Ogni giorno usó una giacca pesante nera in modo,tale da compiere i suoi lavori all'esterno della tenuta.

Che nervoso che avevo..sentivo le farfalle nella pancia le mani sudarono freddo,e detestavo l'idea che tutti mi fissassero come una sconosciuta!!

Una voce famigliare,mi incitò a sbrigarmi di entrare nella corte che tanti ordini arrivaronó come onde del mare:

-Camilla...velocemente seguitemi! -disse Artemia senza giri di parole,e camminando a passo svelto verso la cucina della corte. Entrammo nel retro della corte. E aggiunse:
-Riccardo..portate la valigia di Camilla nella sua futura stanza!-
Riccardo annuí con il capo.

Una volta che Artemia,aprí con mani tremanti e scivolose il pomello della cucina,entrammo come un treno in partenza.
Artemia mi disse,mentre controllava dei pentolini sul fuoco acceso:

-Camilla,vede quel vassoio d'argento con delle tazze e con un piattino con delle zollette di zucchero e con una teliera?!-
-si..Artemia! -risposi alla domanda sicura di aver visto quel vassoio d'argento sul tavolo nella cucina.
-per favore dirigetevi nella sala da pranzo,che il signor Wilson sta aspettando il té della mattina...-disse Artemi occupata con il fuoco acceso.
-ok Artemia,nessun problema..ma ditemi quale é la stanza da pranzo! -chiese Camilla mentre si china per prendere con delicatezza e precisione il vassoio con delle tazze piene di acqua bollete infusa con delle spezie chiamato (té).
-Camilla...capirete subito quale é la stanza da pranzo..- e aggiunse voltandosi verso Camilla un secondo -sentirete il signore Wilson con alcuni lord e dame parlare animamente!-
-ok...Artemia vado subito!- esclamó Camilla mentre inzia af uscire dalla cucina.

Camilla,camminó per vari e lunghi corridoi.. Ma nessuna traccia delle conversazioni animate del signor Wilson.
Ad un certo punto Camilla,da lontano sentii delle persone animamente e dal quel momento capì che la stanza da pranzo era vicina.
Ad ogni passo che compiva,il liquido all'interno delle tazze ballava..con l'intento di fuoriuscirne.

Dopo vari minuti sofferenti e torturanti a causa del vassoio con del té inglese sopra,Camilla con una mano dovette tenere il vassoio e con l'altra bussare la porta. Camilla bussó alla porta.

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Ciao a tutti
Sono riuscita a completare il settimo capitolo,per Camilla é stata una impresa a lavorare giá alle prime ore.
Che effetto e reazione avrá con i lord e con le dame in sala da pranzo?

La Fedeltà,reca Onore (Sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora