Capitolo 8

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Una voce imponente e autoritaria all'interno della stanza disse:

-entrate!-

All'improvviso il cuore di Camilla,inizia a battere forte..la fronte sudava,le mani tremarono dalla paura di quella presenza che gli avrá fatto pressione una volta entrata.
Camilla con la mano destra aprí il pomello della immensa porta di legno ed entró.
La stanza da pranzo era ben arredata,c'era un tavolo di legno rotondo e dall'aspetto assai prezioso. Le gambe del tavolo avaveno dei decori eleganti. Immense finestre si affacciarono sui immensi giardini della tenuta. Ad ogni passo che compiva,il rumore delle scarpe rimbombava nella stanza senza finire mai.

Arrivata a qualche metro di distanza dal tavolo,e dalla sua figura disse Camilla con tono rispettoso:

-scusatemi mio signore dell'interruzzione,ho qui il vostro té inglese...-
-ok,vi ringrazio Camilla,potete pure servirlo ora,sul tavolino -disse il signor Wilson seduto sulla sedia,mentre continua animamente la conversione mattutina

Camilla,prima di muovere un passo,fece un profondo respiro per mantenere la calma,il respiro che fece provocó delle piccolissime onde sulla superficie del té inglese.
Camilla inizió a servire il té,alle persone presenti al tavolo,con una mano tenne il vassoio e con l'altra mano prese la prima tazza di porcellana decorata finemente,che gli passava sotto gli occhi. La prima tazza servita sul tavolo finí al signor Wilson,la seconda tazza finí ad una dama mora molto giovane e graziosa di aspetto che con un sorriso,ringraziò Camilla.

La terza tazza venné posata,davanti a un giovane lord che talmente preso nella conversazione alzó la mano in segno di ringraziamento.
All'improvviso il signor Wilson alzó le labbra umide dalla tazza e chiese alla giovane dama,con un espressione di ammirazione

-non é una meravigliosa giornata? -
-si mio signore,avete decisamente ragione! -rispose la giovane dama mora mentre,con la mano portó la tazza alle labbra.

Una volta aver finito di servire le tazze,e di aver posato il piatto con le zollette di zucchero e la teliera,Camilla si portó in pancia il vassoio e lo fece aderire sulla sua uniforme,e chiese al signor Wilson:

-mio signore,ho servito il té a tutti i presenti di questa tavola,posso ritirami con il vostro consenso?-
-certo Camilla,vi ringrazio -rispose il signor Wilson.

Una volta allontanandosi dalla stanza,Camilla iniziò a respirare normalmente che uscí dalla stanza soddisfacente del suo buon servizio e della sua buona uscita. Una volta uscita dalla stanza,si diresse verso la cucina con passo veloce e sicuro,e una volta arrivata nella cucina trovò Artemia con un panno umido a pulire la cucina.

Artemia si accorge della sua presenza alle sue spalle,e con molta naturalezza voltó il suo volto verso la sua direzzione e chiese,curiosa della sua reazione facciale e emotiva:

-allora...come vi é sembrato il vostro primo lavoro,nel servire le colazione al signor "Wilson"? -
-chi é " Wilson" Artemia? -chiese Camilla confusa.

Artemia inizio a ridere di gusto e rispose:

-Camilla...."Wilson"é il cognome del nostro signore - e aggiunse,mentre continuó a pulire la cucina -il nome completo del nostro padrone é Wilson William!-
-oh,capisco -disse Camilla mentre si avvicinó al tavolo e si sedette su una sedia.
Artemia,finí di pulire la cucina,e si avvicinó a Camilla e disse:

-Camilla,nel secondo piano della tenuta..dovreste sistemare la stanza della signorina Clarissa.-
-ok Artemia -disse Camilla mentre si alza dalla sedia,e inizia a incamminarsi verso l'uscita.
Ad artemia gli passó per la mente un pensiero triste e cupo,che gli fece ritornare per qualche istante alla sua giovane etá:

Camilla....con quale coraggio e prospettiva e sopportazione,siete disposta a sottomettervi sotto questa corte...pur di consumare le vostre stesse ossa?

Camilla inizió a incamminarsi,per il corridoio che la guidó fino ad arrivare a una enorme scala,che la avrebbe portata al secondo piano della tenuta. Camilla posó un piede su un gradino,e inizió a procedere con la scala,ad ogni passo che compiva sentiva i suoi polpacci divenire pesanti e duri allo stesso tempo. Una volta arrivata, si dirisse in un corridoio ampio e lussuoso;Camilla ammiró con meraviglia la bellezza della tenuta.
All'improvviso un campanello squillo nel corridoio,e con passo svelto Camilla si dirisse dove il profondo suonó provení. Si ritrovó davanti a una porta,grande di legno..e per l'ultima volta udí il campanello suonare. Camilla bussó alla porta,e una giovane voce disse:

- entrate! -

Camilla entrò nella stanza,e si ritrovó una giovane dame,in difficoltà con il corpetto e chiese con sguardo alto:

-signorina..avete chiesto aiuto?-
-ahm..si in pratica chiedo aiuto,non riesco ad allacciare il mio corpetto - disse Clarissa,mentre cercó di raggiungere i nastri con le dita,ma senza risultato.

Camilla senza farsi ripetere due volte l'aiuto richiesto dalla giovane dama,si avvicinó  e con entrambe le mani inizia a stringere uno per uno,i lunghi nastri del corpetto che dovette far aderire il giovane fisico della dama. Mentre allacció i nastri la giovane dama chiese a Camilla:

-voi siete una nuova dipendente del signor Wilson William-
-si signorina,sono una sua nuova dipendente..-disse Camilla mentre fissò sullo specchio il giovane voltó della dama.
-potrei essere a conoscenza del vostro nome? - chiese Clarissa.

Camilla ebbe finito di allacciare i nastri del corpetto,e una volta aver rinosso le sue fragili mani dal corpetto rispose alla giovane dama:

-Camilla Ermes,signorina...e voi?-
-Clarissa Wilson,Camilla -rispose la giovane dama.

Clarissa wilson,wilson,wilson mi sembra gia famigliare questo cognome...ma chi é colui con questo cognome giá sentito pronunciare?.

Dopo vari minuti Clarissa,notó che Camilla era persa in qualche pensiero...e allora chiese con gentilezza:

-Camilla,state bene?-

Camilla al suono della voce di Clarissa tornó nella realtà e rispose:

-si signorina Clarissa,sto bene..chiedo perdono della mia assenza di qualche minuto fa....-
-ok,scuse accettate Camilla Ermes...potete lasciare la stanza.- disse Clarissa..mentre finisce di vestirsi.

Camilla si dirisse verso,la uscita della stanza della giovane dama..confusa e pensierosa,mentre nella sua mentre si ripetevano come una tortura quel nome e cognome

Clarissa Wilson,Clarissa Wilson,Clarissa Wilson.

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Ciao a tutti
Eccomi con l'ottavo capitolo,chi sará questa giovane dama Clarissa Wilson?Che collegamento ha con la corte?
Al prossimo capitolo!!
Ciao Stefy :)

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