9 Luglio 1942

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SI! SI! SI! LI ABBIAMO FREGATI. Va bene, mi calmo e ora vi racconto tutto. 2 giorni fa quei bastardi si sono decisi ad attaccarci. Io e gli altri stavamo giocando a carte (ho ripreso il mio orologio, beccati questo Albert) quando alcuni colpi di fucile si schiantarono su alcune pareti della trincea. Tutti noi dopo esserci ovviamente dopo essercela fatta sotto per lo spavento, ci buttammo sui nostri fucili e cominciammo a sparare. Davanti a me c'erano diversi inglesi che sparavano da delle rocce che usavano per ripararsi, altri invece andavano avanti fregandosene del tutto di noi che gli sparavamo (mitragliatrici comprese). Ma erano semplicemente in troppi, e pensammo di ritirarci verso i nostri rinforzi bloccati dagli inglesi. Ma era troppo rischioso, e non avevamo considerato che c'erano delle truppe inglesi (quelle che ci hanno aggirato per la precisione) che stavano bloccando i nostri amici. Quindi l'unico modo per evitare la disfatta totale e la perdita sia della stazione sia di vite umane era fare qualcosa che quei bastardi non si aspettavano minimamente. Poco dopo Rommel ci arrivò: ordinò a tutti di avanzare contro le forze nemiche. A volte l'attacco è la miglior difesa. Io e quegli scalmanati di Lars, Albert ed Emmeric cercavamo in tutti i modi di non separarci e di pararci le chiappe a vicenda, e per diversi minuti ci siamo anche riusciti. Rommel aveva ragione: gli inglesi non si aspettavano un contrattacco, erano spaesati e non riuscivano ad organizzarsi. E noi approfittammo della loro indecisione per farne fuori il più possibile. Ma dopo un colpo di mortaio si schiantò un po' troppo vicino al nostro gruppo e ci disperdemmo. E' stato un casino ritrovarsi, ma dopo un quarto d'ora circa ci siamo rincontrati. Poco dopo sentimmo dei rumori. Erano meccanici e sembravano quelli di un carro armato. Poi sentimmo lo stesso rumore, ma più forte, come se ce ne fossero più di uno. C'era un piccolo promontorio abbastanza alto da farci guardare nella pianura sottostante. Riuscimmo ad arrampicarci (ovviamente dopo numerose imprecazioni ad ogni scivolata) e vedemmo finalmente cosa stava accadendo. C'era un grosso schieramento di carri armati e soldati sia tedeschi che italiani che stava avanzando contro le postazioni inglesi che difendevano il loro accampamento. A quel punto capimmo perchè Rommel ci ordinò di attaccare: sapeva che i rinforzi erano riusciti a sfondare la linea inglese che ci aveva aggirato, quindi ci aveva ordinato di andare addosso ai nemici che ci stavano attaccando per distrarli dal VERO attacco: l'assalto al loro accampamento. Siamo riusciti a fregarli davvero stavolta. Dopo esserci abbracciati per la gioia cercammo altri inglesi che potevano essere dispersi. Ne trovammo sei, e si arresero tutti. Gli altri sei giorni li abbiamo persi a festeggiare e ad avanzare sempre di più in territorio egiziano. E' bello sapere che dietro si hanno solo persone del tuo stesso esercito e della tua stessa fazione. Stiamo attraversando l'entroterra egiziano per arrivare al porto di Alessandria. E' fondamentale se vogliamo far fuori definitivamente gli inglesi, almeno via mare. E' questo il loro vantaggio principale: la loro stramaledetta Royal Navy. E' sempre e soltanto quello che ci blocca. Inoltre se le altre forze dell'aereonautica e della marina non si sbrigano a prendere Malta, la vedo veramente brutta per noi altri. Ma Alla fine non sta a me farmi questi percorsi mentali. Di sicuro ci avranno pensato le alte sfere. Fa un caldo infernale, ma almeno non siamo di nuovo in quella MALEDETTISSIMA trincea. Se c'è una cosa certa nel mondo è che quella trincea era veramente orrenda, sporca e soprattutto PICCOLA. Non ne potevo più. Davvero. Mi chiedo come facessero a viverci i soldati della Grande Guerra. Quelli si che avevano fegato.


L'amore ritrovato (CONCLUSO) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora